Nell’Isola, i giovani sedentari toccano il 34,8 per cento, con una moderata prevalenza della parte femminile (36,6 per cento) rispetto a quella maschile (33,2 per cento). Il passaggio dall’infanzia all’adolescenza porta ovunque con sé una positiva flessione nel numero relativo dei sedentari. In Sicilia i livelli variano dal 45,7 per cento dei più piccini al 22,9 per cento degli adolescenti. La popolazione siciliana dai 18 anni in su dichiaratasi in sovrappeso o obesa nel corso dell’indagine ISTAT del 2010, si aggira attorno a 1 milione 964 individui.
Perciò, il fenomeno dell’obesità interessa il 10,7 per cento della popolazione sopra i 17 anni, mentre in Italia riguarda in media il 10,3 per cento degli adulti. Questa situazione favorisce l’espansione di patologie croniche di cui un esempio è il diabete. Infatti, ci sono più di 4 milioni di pazienti con diabete in Italia, includendo anche quell’1-2% di Italiani che è con diabete senza saperlo. Di pari passo, crescono i costi, giacché, nel 1998, il diabete pesava sulle casse dello stato per circa 5 miliardi di euro, pari al 6,7% della spesa totale per la sanità.
Nel 2006, a fronte di un quasi raddoppio, dal 3 al 5%, del numero di persone con diabete, si è passati a oltre 8 miliardi, circa l’8% della spesa sanitaria, mentre, per il 2011, è previsto un costo che supererà i 10 miliardi di euro.
Un paziente con diabete, infatti, costa 2.756 euro l’anno alla Sanità nazionale rispetto ai 1.545 euro spesi per chi non ha il diabete. Di questi 2.756, ben 1.600 sono impegnati nelle degenze, seguiti dalle spese per i farmaci. Il valore annuo sarebbe di 9,22 miliardi di euro, di cui solo il 7% rappresenterebbe la quota per il farmaco antidiabete, il resto è costituito da ricoveri ospedalieri e da cure ambulatoriali (68%), e da trattamenti per le complicanze (25%). Se non si porrà la giusta attenzione nel creare una cultura sportiva adeguata in Sicilia, i costi per la collettività diventeranno insostenibili.