Sovraffollamento delle carceri e assistenza sanitaria carente - QdS

Sovraffollamento delle carceri e assistenza sanitaria carente

Melania Tanteri

Sovraffollamento delle carceri e assistenza sanitaria carente

giovedì 03 Settembre 2009

Conferenza stampa del sen. Fleres, Garante dei detenuti, a p.zza Lanza a Ct. Preannunciata una lettera aperta ad Alfano, Sacconi e Lombardo

CATANIA – Il sistema penitenziario italiano è una bomba a orologeria pronta a esplodere. È la descrizione che il Garante dei diritti dei detenuti della Sicilia e Coordinatore nazionale dei Garanti dei detenuti, senatore Salvo Fleres, ha dato della situazione carceraria nazionale in generale e siciliana in particolare, durante una conferenza tenuta simbolicamente davanti la casa circondariale Piazza Lanza di Catania.
Fleres ha fatto il punto della situazione sulle strutture penitenziarie dell’isola, illustrando i contenuti di una lettera aperta che invierà nei prossimi giorni al ministro Angelino Alfano, al ministro Maurizio Sacconi, al presidente della Regione, Raffaele Lombardo, nonché al direttore generale del Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria) Franco Ionta, “per fornire una serie di proposte, alcune delle quali realizzabili a costo zero o con un risparmio da parte dello Stato. Dopo una verifica effettuata il mese scorso – spiega Fleres – è necessario passare alla fase propositiva: all’interno della lettera sono illustrati interventi di tipo organizzativo, di indirizzo, nonché di attività politica e diplomatica, come la ricerca di una soluzione internazionale che consenta di fare espiare ad ogni uomo la pena nel proprio Paese, salvo le eccezioni legate all’eventuale mancato rispetto dei diritti umani negli stessi”.
Il documento descrive nel dettaglio l’emergenza carceri, sottolineando tra gli aspetti più spinosi quello relativo al sovraffollamento delle strutture e alle conseguenti condizioni di vita dei detenuti (in Sicilia sono 7544 i detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 4589 posti e una tollerata di 6868) e quello dei turni degli agenti, dello scarso coordinamento tra amministrazione penitenziaria e servizio sanitario nazionale – che provoca una carente assistenza medica – delle condizioni dell’edilizia penitenziaria e, soprattutto della carenza degli agenti di polizia penitenziaria.
“In Sicilia – spiega Domenico Nicotra, segretario generale dell’O.S.A.P.P., uno dei sindacati della polizia penitenziaria – mancano almeno 1000 uomini e la situazione sta diventando ingestibile”.

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