L’opportunità del Contratto di Quartiere a Modica è diventata fonte di disagi e disservizi - QdS

L’opportunità del Contratto di Quartiere a Modica è diventata fonte di disagi e disservizi

Marcello Medica

L’opportunità del Contratto di Quartiere a Modica è diventata fonte di disagi e disservizi

mercoledì 11 Dicembre 2013

Le ristrutturazioni a Treppiedi Nord sono bloccate da due anni: alloggi popolari in avanzato degrado

MODICA (RG) – Il Contratto di Quartiere II, che doveva cambiare radicalmente il volto del popoloso quartiere popolare di Treppiedi Nord, è, ad oggi purtroppo sospeso. I lavori di ristrutturazione, a distanza di due anni dal loro inizio, sono bloccati e i cittadini inquilini continuano a subire enormi disagi, visto l’enorme degrado che insiste in tutta l’area. Il contratto di quartiere ha l’intento di dotare la zona di nuove infrastrutture fondamentali per agevolare la viabilità interna ed esterna e migliorarne l’immagine e l’incremento dei servizi, realizzando una strategia di supporto allo sviluppo economico della città a partire da quello del suo più vasto e dinamico polmone commerciale.
 
L’intervento mira, anche e soprattutto, a migliorare lo stato abitativo degli alloggi popolari, già esistenti ed in avanzato stato di degrado, puntando principalmente all’adeguamento sismico delle strutture. Oggi, a distanza di oltre due anni dall’inizio dei lavori, gli stessi risultano sospesi dallo scorso mese di luglio, in quanto l’impresa appaltatrice, Caec Soc. Coop. di Comiso, risulta creditrice di tre stati avanzamento lavori per l’importo complessivo di circa 700 mila euro. L’importo complessivo previsto per l’intervento ammonta a circa 7 milioni di euro, finanziato in parte dalla Regione Sicilia, in parte dallo Iacp di Ragusa ed in parte al Comune di Modica.
“Da notizie assunte – affermano dall’Ance Ragusa – il Comune di Modica, che fino ad oggi non ha reso disponibile la propria quota parte, rimanda le responsabilità allo Iacp ed alla Regione di non aver adempiuto i propri obblighi, siamo alle solite, il rimbalzo delle responsabilità è la classica commedia tutta siciliana, dove nessuno ha colpa, mentre i cittadini si ritrovano con il disagio di un’opera sospesa, che avrebbe di certo dato il dovuto lustro al quartiere e con la conseguenza di una riduzione dell’occupazione, visto il fermo cantiere cui l’impresa è stata costretta per mancanza dei pagamenti. A questo punto la nuova amministrazione, che si vanta di buoni propositi – concludono – dovrebbe intervenire con urgenza par dare concrete risposte sia alla cittadinanza che all’impresa appaltatrice garantendo le somme dovute e, quindi, l’immediata ripresa delle opere”.
Sulla vicenda, è intervenuto anche il consigliere comunale, Tato Cavallino, il quale ha rilevato la presenza di notevoli disservizi in tutta l’area: dai materiali vari sparsi dappertutto, alla presenza di topi e quant’altro nelle abitazioni. “L’amministrazione comunale – ha dichiarato Cavallino – ha obbligato la ditta a mettere in sicurezza il cantiere, ma si registra una situazione logistica non più sopportabile ancora di più con l’avvio della stagione invernale. L’amministrazione è giusto che chieda i 750 mila euro allo Iacp per sbloccare il cantiere, ma va risolta al più presto l’emergenza legata alla presenza dei topi negli alloggi”.
 
Il consigliere Cavallino, sulle varie problematiche evidenziate, ha preteso delle risposte concrete dall’amministrazione comunale, criticando la presenza in luogo con i tecnici del Comune e del presidente del consiglio comunale e rivendicando la bontà del contratto di quartiere, con interventi per 7 milioni di euro di finanziamento, ma purtroppo gestiti male. Cavallino ha rilevato, altresì, che la questione della sicurezza del cantiere deve essere affrontata e risolta dal sindaco anche se in tal senso si denuncia la sordità dello Iacp. Il consigliere comunale, Vito D’Antona, in un’interrogazione consiliare, ha evidenziato alcuni disservizi presenti nell’area, come la difficoltà del deflusso delle acque piovane, atteso la densità abitativa, pubblica e privata, del luogo dove si creano condizioni critiche, quando piove, nelle vicinanze della scuola materna di Treppiedi, costringendo i bambini a rimanere a casa. Il consigliere ha chiesto in tal senso un sopralluogo per una verifica.
D’Antona, rimarca anche l’utilità dell’abbattimento delle barriere architettoniche nell’area, atteso che lì opera l’Anffas, criticando poi la situazione dell’illuminazione pubblica, con lampade che risultano spente da diversi anni, in una zona fortemente abitativa e dove già alle ore 16 d’inverno è buio pesto. Riguardo poi ai disagi causati dalla sospensione dei lavori del contratto di quartiere, D’Antona, ha evidenziato che c’è quello legato al fatto che l’area interessata dal cantiere in corso, nella parte che confina con una scuola media ed una scuola materna, ha determinato la chiusura della strada che collega le scuole con il corso Sandro Pertini, impedendo nei fatti la possibilità di un collegamento più rapido e uno snellimento del traffico, soprattutto nelle ore di punta connesse agli orari di entrata e di uscita da tali scuole. A tal riguardo, D’Antona ha chiesto all’amministrazione comunale di valutare, nelle more, d’accordo con l’impresa appaltatrice dei lavori, la possibilità di una temporanea apertura della strada di collegamento delle scuole esistenti nella zona e il corso Sandro Pertini.
 


Il sindaco Abbate auspica la conclusione in tempi brevi
 
MODICA (RG) – Il sindaco, Ignazio Abbate, punta l’attenzione sulla gestione del contratto di quartiere, sostenendo che la questione va chiusa nel più breve tempo possibile, anche se c’è la necessità di sbloccare gli 800 mila euro attraverso una pratica che è già in corso. Il sindaco rileva che lo Iacp non mette a disposizione la propria quota e che ad oggi ha ancora la responsabilità del sito. “Rimangono aperte – dice Abbate – alcune questioni come l’illuminazione pubblica, sui cantieri aperti lungo la strada e risulta problematico gestire questa questione con uno Iacp che non collabora”. Il sindaco rileva anche che non metterà dito sullo Iacp, che risponde a logiche politiche, attenendosi a quelle che sono le proprie competenze e facendo ciò che deve fare, auspicando di chiudere entro tempi brevi il cantiere. “Mi ritengo vicino a quelle famiglie – afferma – ed è obiettivo dell’amministrazione porre fine a questo stato di cose”. In merito ad altri disservizi presenti nell’area, il sindaco annuncia un progetto di intervento che a breve sarà a regime. “L’illuminazione – aggiunge – sta per essere affrontata dall’ufficio manutenzioni con la sostituzione delle lampade e delle plafoniere. C’è una gara in corso di 30 mila euro, perché non si riesce con gli uffici a tornare a regime, nel senso che il deficit accumulato negli anni non è recuperabile. Sull’abbattimento delle barriere – conclude – ci sono state gare che sono già state svolte con le quali e possibile fare questi tipi di interventi sui marciapiedi, sulle strade e sulle caditoie. Il deflusso delle acque, invece, è più serio, in quanto si presentano problema di livelli per le nuove costruzioni”.

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