Calogero Ferrotti: "Cittadini più attenti denunce in aumento" - QdS

Calogero Ferrotti: “Cittadini più attenti denunce in aumento”

Annalisa Giunta

Calogero Ferrotti: “Cittadini più attenti denunce in aumento”

martedì 20 Maggio 2014

Forum con Calogero Ferrotti, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Enna

Qual è la situazione del Tribunale di Enna anche a seguito dell’accorpamento del Tribunale di Nicosia?
“L’accorpamento è avvenuto lo scorso 14 settembre: è stata una fase organizzativa abbastanza impegnativa che ha richiesto una riorganizzazione non solo logistica ma anche dell’istituzione dei servizi del personale. Nei locali che ospitavano il Tribunale di Nicosia, di proprietà del Comune, al momento sono rimasti solo gli uffici del Giudice di Pace. A seguito dell’accorpamento il Tribunale di Enna è diventato – sia come bacino d’utenza sia come volume d’affari – il più grande Tribunale del distretto. L’organico però non corrisponde alle esigenze e al carico di lavoro del Tribunale”.
Qual è la situazione rispetto a questo ultimo aspetto?
“L’organico della Procura prevede il procuratore e 8 sostituti, attualmente ne manca solo uno. La pianta organica del tribunale prevede invece 18 giudici oltre al presidente, al momento c’è un vuoto di quattro unità che dovrebbe essere colmato nei primi mesi del nuovo anno. Sicuramente la situazione dal punto di vista dell’organico è migliore rispetto gli anni passati, anche se soffriamo di una carenza del personale amministrativo e a seguito dell’accorpamento il carico di lavoro è aumentato”.
Come è la situazione rispetto all’arretrato delle pratiche?
“La procura anche nei momenti critici non ha mai avuto molte pratiche arretrate. Rispetto allo scorso anno comunque però si è registrato un aumento complessivo dei reati: quelli tributari si sono triplicati, i reati contro la libertà sessuale e stalking  sono incrementati del 25%, così come le truffe informatiche (+50%), furti (+16%) e le rapine (+20%); mentre vi è stata una flessione dei reati contro la pubblica amministrazione”.
A che punto è il processo di digitalizzazione e l’adeguamento dei locali, che Lei lo scorso anno aveva individuato tra le priorità per il 2013?
“Il processo di digitalizzazione va avanti con i temi dettati dall’agenda ministeriale. Si è già partiti con la digitalizzazione del fascicolo nella fase delle indagini preliminari, fase grazie alla quale è possibile rilasciare agli avvocati copia degli atti con il supporto informatico: una strategia incentivata anche da parte del Ministero per ridurre il cartaceo, i costi e i tempi. In questa direzione stiamo lavorando per creare una postazione informatica dedicata agli avvocati che sarà realizzata in tempi brevi, così come a breve si arriverà alla digitalizzazione dell’intero fascicolo grazie a un programma ministeriale che è in fase sperimentale già a Napoli e che sarà esteso anche in Sicilia. Sempre nel campo dell’informatica a breve dovrebbe partire anche il sito istituzionale. Per quanto riguarda i locali della Procura hanno retto alla sopravvenienza del nuovo personale proveniente da Nicosia (circa 15 persone). Un’altra novità è l’entrata in vigore della legge che prevede la soppressione dei giudici di pace. I Comuni avevano la facoltà di chiederne il mantenimento con gli oneri per i locali e per il personale a loro carico: la maggior parte dei Comuni lo hanno fatto tranne Villarosa, Aidone e Valguarnera con la conseguente chiusura e trasferimento del personale al Tribunale. La legge infatti prevede che il 70% del personale vada al Tribunale, il 25% alla Procura e il 5% ai giudici di pace coordinatori di Enna e Nicosia. Dunque le funzioni e le competenze dei giudici di pace soppressi sono state trasferite al Tribunale, mentre per quelli rimasti le funzioni e le competenze restano con la novità che il personale dopo una fase transitoria di 6 mesi farà ritorno agli uffici giudiziari di appartenenza”.
 
Cosa proporrebbe per rendere più efficace l’attuale sistema della giustizia penale?
“C’è ancora molto da fare per quanto riguarda la depenalizzazione: esistono infatti ancora tutt’oggi una serie di reati penali minori che potrebbero essere depenalizzati o assegnati alla competenza dei giudici di pace, tra questi quello previsto per la mancata esposizione nei pubblici esercizi e nelle sale giochi della tabella dei giochi proibiti. La depenalizzazione di questi reati renderebbe più snello il sistema e ridurrebbe l’arretrato. Andrebbe altresì rivisto il sistema carcerario italiano e bisognerebbe estendere l’informatizzazione”.
Vista la sua esperienza, secondo Lei come si possono ridurre i tempi dei processi?
“Per quanto riguarda la nostra Procura, i tempi medi di definizione dei processi sono di 128 giorni. Più lunghi i tempi medi di definizione dei processi al Tribunale dove si è accumulato molto arretrato a causa della carenza del personale. Dunque se si innesta un circuito virtuoso di tutti gli attori che fanno parte del sistema giudiziario i tempi medi dei processi possono accorciarsi notevolmente”.
Qual è il rapporto con i cittadini?
“C’è una maggiore attenzione e fiducia da parte loro nei confronti della giustizia, situazione che si evince dal numero di denunce che vengono presentate e dalle segnalazioni alle forze dell’ordine”.
 

 
Curriculum Calogero Ferrotti
 
Calogero Ferrotti, originario della provincia di Trapani, ha vissuto per diversi anni a Palermo. È entrato in magistratura nel 1967. Ha ricoperto il ruolo di giudice come prima sede ad Agrigento, poi è stato trasferito a Nicosia e, successivamente, a Palermo dove è rimasto per diversi anni, occupandosi tra l’altro anche di reati in materia ambientale. Per due anni è stato alla Corte d’Appello di Palermo. Dal 2001 al 2007 ha rivestito la carica di procuratore ad Orvieto. Dal 2007 è procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Enna.

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