Piano casa: salvare le iniziative di demolizione e ricostruzione - QdS

Piano casa: salvare le iniziative di demolizione e ricostruzione

Piano casa: salvare le iniziative di demolizione e ricostruzione

mercoledì 07 Ottobre 2009

L’intervento di Gaetano Fede, presidente Consulta Ordini Ingegneri della Sicilia. Nel rispetto della bioarchitettura e di innovazioni in campo sismico

PALERMO – Il presidente della Consulta degli Ordini degli Ingegneri di Sicilia Gaetano Fede ha espresso il cordoglio di tutta la categoria professionale alle famiglie delle vittime dell’alluvione dello scorso 1 ottobre e plaude all’iniziativa dell’Ordine degli Ingegneri di Messina per la pronta disponibilità mostrata nel momento dell’emergenza con la creazione di un gruppo di lavoro per la sicurezza e la tutela del territorio.
“In certe circostanze – ha detto il presidente Fede – si richiede la mobilitazione generale da parte di tutti coloro che possono portare aiuti sui luoghi delle disgrazie. Notevole è già stata l’adesione da parte dei colleghi messinesi e totale è la disponibilità degli altri Ordini siciliani. Il compito del gruppo di lavoro sarà quello di  periziare i fabbricati danneggiati ed effettuare indagini per l’individuazione del danno, in relazione al possibile utilizzo degli immobili. Naturalmente gli ingegneri opereranno in sinergia con le Amministrazioni colpite dagli eventi calamitosi e con la Prefettura.”
Il presidente della Consulta interviene anche in merito al Piano Casa e alle dichiarazioni rilasciate in proposito dal Presidente Lombardo, condivise in buona parte da Fede che ne apprezza l’impostazione generale ma non ritiene utile, invece, fermare l’iter della legge.
“Nello specifico – spiega Gaetano Fede – ritengo sicuramente condivisibile la scelta di eliminare ogni forma di “ampliamento” (peraltro fortemente ridotta, se non quasi annullata, dalle nuove norme tecniche sulle costruzioni in vigore dal 1 luglio 2009 su tutto il territorio nazionale); nel contempo ritengo però di salvare dal Piano Casa tutte le iniziative che riguardano la “sostituzione” del fatiscente patrimonio edilizio regionale attraverso gli interventi di demolizione e ricostruzione, ovviamente in siti le cui caratteristiche geologiche e geotecniche permettano insediamenti abitativi. Infatti tali possibilità previste dall’ultima versione del Piano Casa regionale rappresentano, in uno, sia un organico e concreto indirizzo legislativo verso la costruzione sicura e di qualità e nel contempo, con adeguati incentivi di cubatura e di riduzione degli oneri concessori, un contributo serio alla ripresa del settore dell’edilizia da sempre traino per la nostra economia. Gli interventi di demolizione e ricostruzione incentivati dovrebbero essere solo e soltanto quelli che prevedono il rispetto dei principi della bioarchitettura e l’adozione di efficaci innovazioni in campo sismico (isolatori e dissipatori sismici)”.

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