Fecondazione eterologa, le tariffe - QdS

Fecondazione eterologa, le tariffe

Andrea Carlino

Fecondazione eterologa, le tariffe

mercoledì 01 Aprile 2015

I centri autorizzati e non accreditati possono eseguire la prestazione ma in regime privato. Prestazioni effettuate in 36 centri in Sicilia di cui 7 sono pubblici

PALERMO – La fecondazione eterologa costerà 550 euro. Così è deciso dalla Regione siciliana con il decreto del 28 gennaio firmato dall’assessore per la Salute, Lucia Borsellino e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana. Il provvedimento trae origini dopo l’approvazione in Conferenza delle Regioni nella seduta del 4 settembre scorso del documento sulle problematiche relative alla fecondazione eterologa. In quel caso le Regioni sottolineavano la scelta della Conferenza di dare indicazioni cliniche ed indirizzi operativi omogenei per garantire sia il diritto alla fecondazione eterologa stabilito dalla sentenza della Corte Costituzionale n.162/2014 che la sicurezza e tutela della salute dei soggetti interessati.
In questo quadro, le Regioni ribadivano il principio di considerare la procreazione medicalmente assistita (PMA), sia l’omologa che l’eterologa, un Lea, in attesa, come richiesto, del loro inserimento nel DPCM sui livelli essenziali di assistenza che, come previsto nel Patto per la Salute 2014-2016, dovrà essere rivisto entro la fine dell’anno. È stata, quindi, condivisa dai governatori la necessità di completare il percorso iniziato definendo per questa fase transitoria una tariffa unica convenzionale che quantifichi i costi per queste attività anche per regolare le eventuali compensazioni relative alla mobilità interregionale, continuando a dimostrare un forte senso di unità e capacità di governance del sistema sanitario.
Per quanto riguarda la questione della compartecipazione alla spesa, è stato condiviso che riguarderà la somma dei ticket per le prestazioni previste ed effettuate per questa tecnica di fecondazione nel rispetto dell’attuale normativa in materia di specialistica ambulatoriale. In relazione, invece, alla compensazione riguardante le prestazioni effettuate in mobilità per pazienti provenienti da altre Regioni e PP.AA, è stato deciso di proporre, in linea con quanto previsto nel Patto per la Salute, che ogni Regione/PP.AA. riceverà dalle altre la differenza tra la tariffa convenzionalmente definita e quanto già introitato attraverso i ticket, ad eccezione della Lombardia.
Le tecniche di fecondazione eterologa comprendono 3 diverse tipologie di attività da effettuarsi in setting assistenziale ambulatoriale. La Conferenza delle Regioni ha quindi condiviso una proposta di tariffe convenzionali da utilizzare nelle regioni e la relativa compensazione della mobilità interregionale.
 
I costi variano a seconda  delle tecniche utilizzate:
– Fecondazione eterologa con seme da donatore con inseminazione intrauterina: 1.500 Euro (compresi 500 euro per i farmaci);
– Fecondazione eterologa con seme da donatore in vitro: 3.500 euro (compresi 500 euro per i farmaci);
– Fecondazione eterologa con ovociti da donatrice: 4.000 euro (compresi 500 euro per i farmaci).
In relazione alla compensazione per le prestazioni effettuate in mobilità per pazienti provenienti da altre regioni, la Conferenza delle Regioni ha deciso di proporre che ogni regione riceverà dalle altre la differenza tra la tariffa convenzionalmente definita e quanto già introitato attraverso i ticket.
Da parte delle coppie, in coerenza con quanto previsto dal D.A. n. 2283 del 26 ottobre 2012 per le tecniche omologhe, è dovuta una quota di compartecipazione, per le tecniche eterologhe, pari a 550 euro per la fecondazione eterologa con seme da donatore con inseminazione intrauterina; 1.296 euro per la fecondazione eterologa con seme da donatore in vitro; 1481 euro per la fecondazione eterologa con ovociti da donatrice.
Così come per le tecniche omologhe i cicli di Pma eterologhi possono essere eseguiti con Ssr soltanto se il reddito del nucleo familiare non eccede i 50.000,00 euro annui. L’asseverazione del reddito familiare avviene per autocertificazione. L’erogazione a carico del Sistema sanitario regionale è consentita solo ai soggetti pubblici e privati accreditati contrattualizzati con il Sistema sanitario regionale inseriti nel network regionale.
In Sicilia operano 36 centri di cui 7 pubblici e 29 privati. Quelli autorizzati  sono dodici in tutta l’Isola – 4 pubblici e 8 privati – e sono quelli che in atto già effettuano l’omologa. 
I centri autorizzati e non accreditati possono eseguire le tecniche eterologhe, ma in regime esclusivamente privato.
L’assessorato ha emanato anche, lo scorso 24 dicembre, i criteri di regolamentazione dell’attività dei Centri di procreazione medicalmente assistita, in particolare di tipo eterologa. Il provvedimento recepisce gli indirizzi operativi contenuti nel “Documento sulle problematiche relative alla fecondazione eterologa” approvati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e definisce le modalità con le quali i centri siciliani pubblici e privati accreditati come centri di Pma opereranno all’interno di un network regionale coordinato da una “cabina di regia” istituita all’assessorato alla Salute con funzioni di monitoraggio e verifica degli standard qualitativi e quantitativi dei Centri e delle prestazioni erogate.
Per quanto riguarda la selezione dei donatori, la donazione è consentita ai soggetti di sesso maschile di età non inferiore ai 18 anni e non superiore ai 40 anni e ai soggetti di sesso femminile di età non inferiore ai 20 anni e non superiore ai 35 anni. La selezione di un donatore dovrebbe essere effettuata da un team composto da un endocrinologo-urologo con competenze andrologiche e biologo, sotto naturalmente la consulenza del responsabile sanitario di ogni centro autorizzato.

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