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Catania – Servizi a terra aeroporto Bellini: “Occorrono regole più certe”

Melania Tanteri

Catania – Servizi a terra aeroporto Bellini: “Occorrono regole più certe”

sabato 13 Giugno 2015

Cgil, Cisl, Uil e Ugl fanno sentire la propria voce sulla mancata applicazione della clausola sociale. Richiesto anche il blocco delle assunzioni e la valorizzazione della forza lavoro

CATANIA – Regole certe per evitare che il mercato liberalizzato diventi una giungla e che, a farne le spese, siano solo i lavoratori. È quanto hanno chiesto i sindacati Cgil, Cisl Uil e Ugl, con le rispettive federazioni dei trasporti, in relazione alla situazione dei servizi a terra dell’aeroporto Vincenzo Bellini di Catania, gestiti dalle società di handling. Lo hanno fatto ufficialmente nel corso di una conferenza stampa alla quale erano presenti i segretari generali provinciali Giacomo Rota (Cgil), Rosaria Rotolo (Cisl), Fortunato Parisi (Uil) e Carmelo Mazzeo (Ugl); i segretari generali provinciali Alessandro Grasso (Filt), Mauro Torrisi (Fit) e Mario Marino (Ugl T.A.), il segretario territoriale Antonio Oranges (Uiltrasporti).
“Le società che si occupano dei servizi a terra – spiega Alessandro Grasso – si fanno concorrenza tra loro senza rispettare alcune regole fondamentali, con gravi conseguenze che si ripercuotono sui lavoratori”.
Il riferimento è alla mancata applicazione della cosiddetta clausola sociale, ovvero la garanzia del transito del personale operante all’interno di una società verso l’altra, in caso di perdita dell’appalto della prima a favore della seconda. Insomma, una sorta di garanzia per i lavoratori di queste aziende.
“L’espansione del trasporto aereo a Catania deve andare di pari passo con il rispetto delle regole – continua Grasso. Le società di handling devono osservare la clausola sociale per mantenere la continuità lavorativa e dare serenità ai dipendenti. È necessario, dunque, che le istituzioni si assumano la responsabilità di evitare il pericoloso dumping tra aziende di handling più giovani e aziende di più lunga storia, dove i lavoratori sono inquadrati con contratti più costosi”.
Il rischio è una concorrenza al ribasso sulle spalle della forza lavoro che, come ha evidenziato la segretaria della Cisl Rotolo è  giovane – l’età va dai 35 ai 50 anni. “Occorre evitare che diventi una giungla – afferma – e arrivare a un accordo territoriale che definisca le regole per il passaggio dei lavoratori con le tutele già maturate, assieme al vettore che cambia società di handling”.
Soprattutto in considerazione che le società che attualmente operano all’aeroporto – GH Catania srl, Aviation Service srl, Ata Italia srl e Aviapartner spa – sono in esubero e hanno applicato, tre su quattro, ammortizzatori sociali, come contratti di solidarietà o cassa integrazione.
Insomma, i sindacati chiedono il blocco delle assunzioni e la valorizzazione della forza lavoro esistente, oltre appunto all’applicazione della clausola sociale che garantirebbe il mantenimento dei livelli occupazionali ma, soprattutto, il ribasso dei costi a carico delle compagnie aeree per l’assenza del costo del personale. Per questo, da mesi, chiedono un incontro con l’Enac.
“Chiediamo la garanzia del rispetto della clausola sociale e delle regole contrattuali – hanno concluso Parisi e Oranges – fermando per ora le assunzioni per evitare il rischio della ulteriore precarizzazione del lavoro in aeroporto”. Il tutto in attesa che gli investimenti annunciati dalla Sac – la società che gestisce lo scalo – si trasformino in progetti che possano portare l’aeroporto a vedere nuovi occupati. Intanto per stamattina è fissato un primo incontro tra le sigle sindacati e le società di handling per discutere della bozza di contratto per l’applicazione della clausola sociale.

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