Help center: in aumento le richieste in Sicilia - QdS

Help center: in aumento le richieste in Sicilia

Chiara Borzi

Help center: in aumento le richieste in Sicilia

giovedì 06 Agosto 2015

Aumentano le richieste: a Catania e Messina le azioni sociali effettuate nel 2014 sono state oltre 162 mila. Negli Help center delle principali città un assistito su quattro è italiano

ROMA – Il rapporto 2014 dell’Osservatorio nazionale sul disagio e la solidarietà nelle stazioni italiane è stato recentemente presentato a Roma. I dati emersi sono sconfortanti, specialmente per il Sud e la Sicilia, dove le città di Catania e Messina fanno registrare un’intensa attività di sostegno svolta negli Help Center delle rispettive stazioni. Questi luoghi sono ormai crocevia non solo per la popolazione svantaggiata presente sui due territori siciliani, ma anche per i migranti che fanno il loro primo ingresso in città.
 
Gli Help Center sono diventati fondamentali per i nuovi arrivati provenienti dal mare, specialmente se giovanissimi; quei minori non accompagnati che spesso sfuggono dal sistema di tutela che lo stato italiano deve garantire, rimanendo in un ambito di autonomia pericoloso per essi stessi. I giovanissimi senza adulti alseguito diventano, infatti, il primo bersaglio della criminalità organizzata e contemporaneamente soggetti vulnerabili a comportamenti devianti che giustificavano con il bisogno di racimolare denaro per la sopravvivenza.
 
Come anticipato, l’attività degli Help Center siciliani è rivolta sia alla popolazione residente che quella straniera, ma secondo quanto emerge nel rapporto Onds, soprattutto a Sud, questi due target entrano in conflitto. In un contesto di assistenza garantita ad entrambi i soggetti, la popolazione locale ha detto di sentirsi “defraudata dei diritti di assistenza” e crede si spenda più denaro per i migranti che per loro. Grazie alle stime raccolte nel dossier, sappiamo che nel 2014 ben il 50 per cento dell’utenza degli Help Center è stata costituita da stranieri extracomunitari, il 25 per cento da italiani e il 23 per cento da stranieri comunitari. Non vi è tra questi alcun privilegio di trattamento. è il contesto di alta deprivazione oltre che l’eccessivo affollamento a creare diffidenza tra le persone. Nonostante questi elementi, i centri erogano un servizio praticamente costante. Nel 2014 entrambi gli Help Center di Catania e Messina sono stati aperti per oltre 300 giorni, Catania ha garantito in media oltre sette ore di apertura giornaliera, Messina quattro. La struttura etnea ha offerto 7.200 ore di apertura, circa 2mila ore in più rispetto Milano, assicurando un contributo di assistenza record. Messina ha garantito oltre 1.200 ore di apertura. Operano a Catania quasi 5 operatori per ora, a Messina appena due: questo dato è emblematico perché la sola coppia di operatori orari ha garantito un servizio a più di 800 ingressi. A Messina, Catania e Bari – secondo quanto rilevato dal rapporto Onds – si è realizzato il numero più alto d’interventi a "bassa soglia", rispettivamente 95mila, 65.800 e 103.285. Appartengono a questo tipo di attività tutte quelle rivolte ai senza tetto, i tossicodipendenti e gli immigrati privi di documenti, che hanno lo scopo di permette al soggetto svantaggiato di accedere a primi servizi utili, con possibilità di "accompagnamento" verso l’accesso a servizi più ampi e specialistici.
 
I due centri siciliani hanno effettuato anche interventi per l’orientamento sociale, entrambi ad oltre 500 utenti. Nel 2014 sono stati registrati negli Help Center di Catania e Messina una media di 500 nuove persone. Una cifra bassa nel confronto con le altre strutture italiane, specialmente quelle del Nord, come Milano, dove nello stesso periodo la nuova utenza è stata di 11mila persone.
Nonostante la differenza dei dati disaggregati, la realtà ricostruita dal rapporto dell’Osservatorio nazionale sul disagio e la solidarietà nelle stazioni italiane, restituisce un quadro omogeneo per l’Italia. Piuttosto che aumentare il numero dei nuovi disagiati che si rivolgono agli Help Center aumenta annualmente, chiedendo di pari passo la capacità agli operatori di rispondere, solo con le proprie forze, alle richieste di solidarietà avanzate da migliaia di persone. Solo a Catania, nel 2014, le azioni sociali effettuate sono state 95.643 in totale . Un dato, che unito a quello di Messina, porta a un risultato di 162mila interventi svolti in Sicilia in un solo anno.

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