Crocetta contro Berlusconi. D'Alia contro Faraone - QdS

Crocetta contro Berlusconi. D’Alia contro Faraone

Raffaella Pessina

Crocetta contro Berlusconi. D’Alia contro Faraone

martedì 01 Dicembre 2015

Il leader di Fi: “Va contro i siciliani”. Il Presidente della Regione: “Chieda scusa”. Il presidente Udc: “Stabilizzare i precari ci farebbe affossare”

In Sicilia sembra essere già aperta la campagna elettorale per le prossime regionali con manifestazioni e convention. In una di queste, che si è tenuta nello scorso fine settimana al Cinema Capitol a Bagheria, il leader di Fi Silvio Berlusconi è intervenuto telefonicamente alla manifestazione dichiarando che “Anche Crocetta, come Renzi, va contro il suo popolo. Serve un centrodestra unito. Ecco perché torno in campo”.
E già parla di elezioni: “Alle prossime elezioni – ha aggiunto – il Pd non potrà arrivare al 40% e allora dovrà esserci un ballottaggio a cui potrebbe andare il Movimento Cinquestelle. Ma se loro dovessero vincere, sarebbe un vero disastro a cui non vogliamo neanche pensare e per questo occorre costruire un centrodestra unito”. Le critiche a Crocetta hanno provocato una immediata reazione di quest’ultimo che ha replicato: “prima di parlare, dovrebbe chiedere scusa a quel popolo che gli aveva dato il 61 a zero nei collegi offrendo una maggioranza blindata al centro-destra, una maggioranza utilizzata solo per distruggere la Sicilia”.
“Stiamo mettendo in ordine i conti – ha aggiunto il Presidente – quei conti che proprio il centro-destra in Sicilia ha distrutto, stiamo rilanciando un’economia che era stata ridotta al lumicino proprio da anni di politica dissennata. I siciliani non hanno dimenticato affatto, sanno quello che è accaduto in questi anni e sapranno fare le loro valutazioni”.
Un altro leader, questa volta l’ex ministro per la Pubblica amministrazione Gianpiero D’Alia, Presidente nazionale Udc, ha tuonato contro l’annuncio da parte del sottosegretario Davide Faraone (Pd) di un piano nazionale per la stabilizzazione di tutti i precari storici siciliani, circa 22.000 persone in servizio nei Comuni e nella Regione. “Il progetto che si sta mettendo in piedi – ha detto D’Alia –  rischia di essere una stabilizzazione generalizzata attraverso un’Agenzia che contrattualizzerà tutti i precari. E questo mi lascia intravedere due pericoli: nella migliore delle ipotesi si darebbe vita a un altro carrozzone che non risolve nulla e nella peggiore delle ipotesi si creerebbe un meccanismo che potrebbe affossare definitivamente la Regione. Insomma, una cortina fumogena intorno al problema”.
D’Alia ha spiegato che “si deve fare ricorso alla Resais o istituire un ruolo unico regionale ad esaurimento dei precari non stabilizzati secondo le procedure del decreto 101”. Ha fissato inoltre un incontro col relatore della Legge di Stabilità “per capire bene e concretamente la norma che Faraone vorrebbe approvare. è necessario – conclude – discutere di questo tema seriamente e per questo motivo suggerirei maggiore prudenza negli annunci e maggiore perizia nello scrivere le regole”.
Intanto, disservizi continui flagellano l’Isola, dai crolli nel vie di comunicazione ai collegamenti via internet nella pubblica amministrazione. Non è la prima volta infatti che gli uffici non possono lavorare a causa di falle informatiche. I computer infatti erano andati in tilt anche a gennaio e a giugno. All’origine, una interruzione del collegamento con i server di Sicilia e-servizi, la partecipata regionale responsabile della piattaforma digitale dell’ente pubblico. Fino a ieri sera anche il sito ufficiale della Regione non era disponibile. Stop pure agli sportelli dell’Azienda sanitaria provinciale di Palermo, con tutte le conseguenze del caso.

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