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Messina – Questione tir, sanzioni inefficaci. Ora servono soluzioni strutturali

Lina Bruno

Messina – Questione tir, sanzioni inefficaci. Ora servono soluzioni strutturali

martedì 12 Aprile 2016

Si è svolta sabato la manifestazione in viale Boccetta per chiedere interventi concreti al Comune. Ogni anno la Città dello Stretto viene attraversata da circa 700 mila mezzi pesanti

MESSINA – Una città che non ha mai smesso di essere schiava dei tir, malgrado le ordinanze e gli approdi di Tremestieri. Hanno tenuto a ribadirlo i partecipanti alla manifestazione di sabato sul viale Boccetta, promossa da Saro Visicaro del comitato “La nostra città” e a cui hanno aderito Orsa Trasporti, i consiglieri della III e IV Circoscrizione, il meetup “Grilli dello Stretto”, i Verdi. Pochi i cittadini presenti al sit-in sul viale Boccetta e assenti anche i consiglieri comunali.
Ogni anno Messina viene attraversata da circa 700 mila tir, ma erano un milione 200 mila tra il 2000 e il 2006, quando si pensò che un porto a Sud sarebbe stata  la soluzione a tutti i problemi di una città che invece continua a subire una gestione dissennata del territorio.
Per Renato Coletta, consigliere della IV Circoscrizione, “sono le innumerevoli sanzioni per violazione all’ordinanza 488 dell’ottobre 2013, erogate ai bisonti della strada dal Corpo di Polizia municipale, anche durante la piena funzionalità di Tremestieri, a dimostrare che non è solo con la fragilità alle condizioni meteo marine dell’approdo a Sud con cui bisogna fare i conti, ma anche con un sistema di regole che non funziona”.
Si parla di 1.300 multe elevate in meno di un mese per l’utilizzo della Rada San Francesco e senza le deroghe per “tassative e previste problematiche al Porto di Tremestieri”. In una lettera di febbraio lo stesso comandante della Polizia municipale Calogero Ferlisi ha fatto presente all’Amministrazione comunale, ma anche alla Capitaneria di Porto e all’Autorità portuale, della mancata collaborazione al rispetto dell’ordinanza a opera degli armatori privati.
In una seconda lettera del 11 marzo Ferlisi ha concretizzato la sua preoccupazione con un report in cui risultano 609 le multe elevate in 16 giorni di controlli effettuati, 404 allo sbarco e 205 all’imbarco. Il comandante ha parlato poi di “un decremento anomalo che a volte si verifica nel numero delle corse e quindi delle navi da e per Tremestieri, che fa si che scatti la deroga inerente il superamento dei 60 minuti di attesa alla ‘chiocciola’ dell’approdo a Sud”.
“L’amministrazione – ha detto Michele Barresi, segretario dell’Orsa trasporti – si è limitata a fare il compitino che si chiama ordinanza 488. Ci aspettiamo, per quel che era nel programma elettorale, che risolva il problema a ogni costo, con azioni di protesta vere o comunque utilizzando meglio il ruolo all’interno del Comitato portuale attraverso il suo rappresentante, pressando per riunire gli armatori e fissare un sistema di regole a Tremestieri che li obblighi a fare 70 corse e in caso di poca incisività dimettersi per protesta”.
Gli organizzatori della manifestazione hanno evidenziato la poca fermezza, sottolineando come, a loro dire, le multe di 84 euro non siano un deterrente efficiente se comunque i tir vengono fatti sbarcare e agli autotrasportatori importa poco del verbale. “Si vuole lasciare la Rada San Francesco in mano ai privati – ha aggiunto Barresi – e questo in prossimità della scadenza della concessione. È probabile che si voglia optare per una proroga e lasciare lo status quo”.
“Bisogna ristabilire – ha aggiunto Valentina Zafarana. deputata del M5s – un equilibrio nei termini della concessione. Che Authority e privati dicano cosa vogliono fare, poiché Messina non può essere più la città dei potentati”.
Tra le altre richieste fatte da chi ha voluto rompere il silenzio su un tema così importante c’è lo snellimento della trafila burocratica che regolamenta i dragaggi dell’approdo a Sud; maggiore chiarezza sulle risorse necessarie e disponibili per il completamento del porto di Tremestieri, sulla riscossione dei fondi Ecopass e sul loro utilizzo e sulle responsabilità pregresse che hanno fatto in questi anni dell’approdo a Sud un’eterna incompiuta.
Vengono quindi reclamati interventi urgenti in tutte quelle aree interessate da anni dal passaggio dei Tir per il ripristino della sicurezza stradale e ambientale.

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