Sicilia sotto la media nazionale per la richiesta di mutui e prestiti - QdS

Sicilia sotto la media nazionale per la richiesta di mutui e prestiti

Oriana Gionfriddo

Sicilia sotto la media nazionale per la richiesta di mutui e prestiti

mercoledì 04 Maggio 2016

Barometro Crif, nel 2015: importo medio erogato per acquisto immobili 106.331 € contro 122.942 €. A Palermo le richieste più ingenti (114.943 €) che la pongono al 42° posto in Italia

PALERMO – Richiesta mutui e prestiti: la Sicilia rimane al di sotto della media nazionale. A dimostrarlo è uno studio del “Barometro Crif”, che ha analizzato l’andamento della domanda di crediti da parte di famiglie e imprese, abbracciando l’arco temporale che va dall’1 gennaio 2015 al 31 dicembre 2015.
In particolare, l’importo medio erogato dei mutui immobiliari nell’Isola si è attestato a 106.331 €, per i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (quali auto, moto, prodotti di elettronica, arredamento, viaggi ecc..) è stato pari a 3.225 €, mentre per i prestiti personali ammonta a 12.593 €. A livello nazionale, risulta che l’importo medio erogato per i mutui ipotecari è risultato pari a 122.942 €, inferiore del -3,3% rispetto al 2014 (che a sua volta aveva già fatto registrare una contrazione rispetto all’anno precedente).
Inversione di tendenza, invece, sia per i prestiti personali, che nel 2015 si sono attestati a 12.942 € (+13,0% rispetto al 2014) sia per quelli finalizzati, che con 4.242 € hanno fatto segnare una crescita del +5,2% rispetto all’anno precedente.
Entrando nel dettaglio delle singole province siciliane, per quanto riguarda i mutui immobiliari, Palermo si classifica al primo posto rispetto agli altri dati siciliani, ma si posiziona al 42° posto nel ranking nazionale con 114.943 €, in calo rispetto al 2014 del -2,2% (in linea con la dinamica rilevata a livello nazionale, che ha visto una flessione pari a -3,3%).
Segue Catania con un importo medio erogato pari a 110.338 € che la classifica al 57° posto in Italia. L’incremento più significativo è invece stato registrato ad Agrigento e Enna, accorpate nell’analisi per ragioni meramente tecniche, con un eloquente +13,3% rispetto all’importo medio erogato nel 2014.
Fanalino di coda invece è risultata la provincia di Trapani, con soli 90.455 € che ha fatto registrare la contrazione più marcata in Sicilia, pari al -4,9% rispetto al 2014. Trapani si colloca, inoltre, al penultimo posto assoluto della graduatoria nazionale.
Relativamente ai prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (quali auto, moto, prodotti di elettronica e arredamento, viaggi e vacanze, ecc.) la provincia siciliana che ha fatto registrare l’importo medio erogato più elevato è stata Ragusa (4.125 €, in virtù di una crescita pari a +13,7% rispetto al 2014), seguita a distanza da Siracusa e Caltanissetta, con un importo medio erogato rispettivamente di 3.575 € e 3.574 €.
L’importo medio più contenuto, invece, è risultato quello erogato in provincia di Palermo, con soli 2.996 € (penultimo posto nella classifica nazionale), preceduta di poco da Trapani, con 3.003 €.
Peraltro, tutte le province siciliane hanno fatto registrare un incremento dell’importo medio erogato per i prestiti finalizzati.
Infine, per quanto riguarda i prestiti personali la miglior performance siciliana è stata quella di Ragusa che, con un importo medio erogato pari a 13.833 €, si è posizionata al 5° posto a livello nazionale, in virtù di una crescita del +17,4%. All’estremo opposto della classifica, la provincia di Caltanissetta ha fatto registrare l’importo medio più contenuto nell’Isola (12.154 €, nonostante una crescita del +16,0%), preceduta a breve distanza da Siracusa (12.256 €, in crescita del +12,3%).
“La parziale ripresa delle erogazioni comincia a dare un primo slancio ad un mercato che è rimasto fermo a lungo e a stimolare gli investimenti di lungo termine che famiglie e imprese avevano rimandato negli ultimi anni – spiegano Giorgio Costantino, Senior Director Crif Management Consulting, e Daniela Bastianelli, Research Officer Crif Management Consulting, che hanno curato lo studio – La spinta per rivitalizzare il segmento retail è stata data anche da condizioni dell’offerta decisamente più favorevoli con tassi su livelli minimi”.

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