Rinnovabili, in Sicilia ancora indietro nel geotermico - QdS

Rinnovabili, in Sicilia ancora indietro nel geotermico

Roberto Pelos

Rinnovabili, in Sicilia ancora indietro nel geotermico

martedì 17 Maggio 2016

Dal recente rapporto di Legambiente buoni i livelli nella diffusione dell’energia eolica e solare. Catania tra i primi dieci Comuni che utilizzano il fotovoltaico nell’edilizia pubblica

ROMA – Il grande cambiamento avvenuto nel territorio italiano attraverso l’utilizzo di fonti di energia alternativa è il tema del Rapporto di Legambiante dal titolo “Comuni Rinnovabili 2016” presentato di recente. Dall’indagine emerge come in dieci anni le fonti rinnovabili abbiano conosciuto un forte impulso grazie all’istallazione di oltre 850 mila impianti diffusi da Nord a Sud del Paese consentendo una produzione pulita di 57,1 terrawattore mentre il numero dei Comuni in cui è istallato almeno un impianto è passato da 356 a 8.047 e in 2.660 città l’energia elettrica pulita prodotta è superiore a quella consumata.
Come si evince dal rapporto, la Sicilia raggiunge buoni livelli nella diffusione di energia eolica e solare prodotta grazie a pannelli fotovoltaici (2.037,0 megawatt e 1.288,0 mw) anche se viene superata in entrambi i casi dalla Puglia (2.084,0 mw e 2.572,0 mw) e nell’ambito dell’energia solare anche dalla Lombardia (2.087,0 mw), dall’Emilia Romagna (1.827,0 mw) dal Veneto (1.744,0 mw) e dal Piemonte (1.493,0 mw). L’energia idroelettrica prodotta nella nostra terra raggiunge i 150,0 mw, mentre “a far da padrona” con 5.063,0 mw è la Lombardia, regione che primeggia con 922,4 mw anche in bioenergie, settore nel quale la Sicilia arriva a 60,2 mw; la diffusione di energia geotermica, nella nostra terra, è purtroppo pari a zero (elaborazioni Legambiente su dati Rapporto “Comuni Rinnovabili 2016”, Gse, Terna).
Visitando il dossier notiamo come varie siano le graduatorie, nelle quali vengono prese in esame le varie fonti rinnovabili: Catania ad esempio, è tra i primi dieci Comuni che utilizzano pannelli solari per esigenze termiche nell’edilizia pubblica. Il capoluogo etneo è terzo dopo Milano e Roma; in tutte e tre le città infatti c’è un utilizzo dei pannelli per oltre mille mq. Sclafani Bagni (Pa), si trova invece tra i primi dieci Comuni che utilizzano energia solare attraverso impianti fotovoltaici istallati sui tetti con 6,1 mw su 454 abitanti e 13 mw su mille persone.
Durante il Convegno di presentazione del Rapporto, è stato consegnato il premio “Comuni rinnovabili 2016” a Val di Vizze (Bz) che ha raggiunto il traguardo del 100% rinnovabile grazie a un mix di cinque tecnologie da fonti rinnovabili distribuite nel territorio mentre il premio “Buona Pratica” è andato al Comune di San Lorenzo Bellizzi (cs).
Novità di quest’anno, i “Parchi rinnovabili”, che hanno visto premiati tra gli altri il Parco naturale dell’Adamello, il Parco nazionale della Sila, il Parco delle Dolomiti. Nel corso dell’incontro, l’associazione a tutela dell’ambiente, allo scopo di far ripartire gli investimenti nell’ambito delle fonti di energia alternativa, ha proposto di liberare l’autoproduzione da fonti rinnovabili, emanare regole semplici e trasparenti per i progetti, investire nelle reti e dar vita a politiche nuove per lo sviluppo delle diverse tecnologie.
“È il momento di aprire una nuova fase di sviluppo delle fonti rinnovabili nel nostro Paese – ha detto il vice presidente di Legambiente Edoardo Zanchini -, e oggi è davvero possibile grazie alla riduzione del costo degli impianti e alle innovazioni nella gestione delle reti e dei sistemi di accumulo”.

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