Riforma del catasto, un timido risveglio dopo l'abbandono - QdS

Riforma del catasto, un timido risveglio dopo l’abbandono

Salvatore Forastieri

Riforma del catasto, un timido risveglio dopo l’abbandono

sabato 21 Maggio 2016

La revisione del sistema catastale era stata inserita nella legge delega n. 23 del marzo 2014. Dopo lo stop il Cdm con il Def 2016-18 ha ipotizzato la ripresa dei lavori

PALERMO – La riforma del catasto doveva essere uno dei punti più importanti ed urgenti della riforma del sistema fiscale prevista dalla Legge delega 11 marzo 2014, n. 23. Invece, dopo un lungo lavoro preparatorio ed addirittura dopo l’istituzione delle nuove Commissioni Censuarie, tutto si è fermato lasciando inalterato l’attuale sistema catastale che, purtroppo, per tantissimi motivi, risulta assolutamente obsoleto ed inadeguato principalmente per via di un sistema che non consente la determinazione della base imponibile di diversi tributi e della relativa imposta in modo corretto e conforme al principio della capacità contributiva sancito dall’articolo 53 della nostra Costituzione.
Il motivo principale dello stop, comunque, è costituito dalla riconosciuta impossibilità di applicare, in tempi brevi, una specifica disposizione della delega, ossia il rispetto del condizione della “invarianza di gettito”.
Si ricorda che, secondo la legge del 2014, si doveva mettere mano ai criteri di determinazione della rendita per eliminare le distorsione (e le ingiustizie) esistenti, legate principalmente alla circostanza che attualmente la rendita è legata ai vani catastali e non ai metri quadrati dell’immobile, nonchè alle difficoltà di intercettare le numerose e significative differenze di valore commerciale esistenti per immobili dello stesso tipo e delle stesse dimensioni in diverse zone dello stesso comune.
Dopo lo stop, però, si registra un lieve e prudente “risveglio” dell’Amministrazione Finanziaria. Il Consiglio dei Ministri, con il DEF (Documento Economia e Finanza) per il triennio 2016-2018, ha ipotizzato la ripresa dei lavori finalizzati alla revisione dei valori catastali, da concludere possibilmente entro il 2018.
Si tratta, comunque, di una ripresa dei lavori abbastanza prudente, anche nella consapevolezza delle difficoltà di rispettare, da un lato, l’equa determinazione della ricchezza  imponibile ai fini dell’applicazione dei tributi,  dall’altro  il mantenimento del gettito complessivo che attualmente affluisce all’Erario per la tassazione dgeli immobili.

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