Medici alla ricerca di nuove soluzioni per trattare il dolore post-operatorio - QdS

Medici alla ricerca di nuove soluzioni per trattare il dolore post-operatorio

redazione

Medici alla ricerca di nuove soluzioni per trattare il dolore post-operatorio

mercoledì 12 Aprile 2017

L’80 per cento dei pazienti sottoposti a interventi chirurgici riporta un fastidio da moderato a lieve nei giorni seguenti

in collaborazione con ITALPRESS
 
Il dolore e le sue conseguenze sul paziente sono sempre più al centro delle procedure chirurgiche. Non solo dal punto di vista delle complicanze acute nell’immediato periodo post-operatorio che, spesso, compromettono temporaneamente la qualità della vita, ma anche dal punto di vista del recupero ottimale del paziente. Adesso, grazie alla ricerca scientifica e alle ultime frontiere della tecnologia per l’ambito del medicale, anche per la terapia del dolore post-operatorio arrivano soluzioni innovative. A Bologna, durante il congresso “Nuove prospettive nella gestione del dolore post-operatorio”, è stato fatto il punto sulla terapia antalgica in Italia e sono state presentate le novità al riguardo.
“Il dolore post-operatorio – ha riferito Antonio Corcione, direttore Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Monaldi di Napoli e presidente della Società italiana di anestesia analgesia rianimazione e terapia intensiva (Siaarti) -è una sfida importantissima per l’anestesia  in Italia. L’80 per cento dei pazienti riporta dolore da moderato a severo in seguito a interventi chirurgici: è un dato che bisogna assolutamente sconfiggere e la soluzione è un’equipe multidisciplinare”.
Nel corso dell’evento, realizzato grazie al contributo incondizionato di Grunenthal, multinazionale farmaceutica impegnata nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni contro il dolore, è stata sottolineata l’importanza di mettere al centro il paziente. Si parla sempre più di personalizzazione della terapia in ogni ambito medico, un concetto applicabile anche al dolore post operatorio.
“La centralità del paziente – ha spiegato Adriana Paolicchi, direttore Sod Anestesia e Terapia del dolore dell’Azienda ospedaliero universitaria pisana e presidente della Società italiana anestesia e rianimazione emergenza e dolore (Siared) – è un punto particolarmente importante per migliorarne la qualità di cura nei reparti chirurgici. La sensazione dolorosa di fronte a un insulto chirurgico è diversa per ognuno di noi e come tale deve essere trattata, oggi esistono dei sistemi che possono rispondere in maniera adeguata alle esigenze del paziente, per esempio l’autosomministrazione di un piccolo bolo di analgesico nel momento in cui il dolore è più intenso”.
Efficacia, sicurezza e semplicità sono dunque tra gli elementi fondamentali per un adeguato trattamento del dolore acuto post-operatorio.
“Una percentuale significativa dei nostri pazienti – ha affermato Andrea Fanelli, anestesista e coordinatore del Gruppo di studio Siaarti Anestesia e Analgesia loco-regionale – lamenta un dolore severo dopo l’intervento. Circa il 41 per cento dei pazienti ha un dolore superiore all’8, in una scala da zero a dieci, nel primo giorno che segue l’operazione e gli oppiacei sono un elemento fondamentale per trattarlo in maniera adeguata. Attualmente, però, vengono somministrati con metodiche non adeguate secondo quelle che sono le Linee guida a nostra disposizione, ovvero secondo un’infusione continua. L’idea è quella di riuscire a semplificare la quotidianità dei nostri pazienti e degli operatori sanitari. L’innovazione nel trattamento del dolore riguarda vecchie molecole, come Sufentanil, che vengono utilizzate attraverso vie di somministrazione e sistemi completamente innovativi”.
“Ridurre l’intensità del dolore postoperatorio – ha poi aggiunto Fanelli – determina anche una riduzione del rischio di cronicizzarlo, determinando un impatto importante su quello che è il Sistema sanitario nazionale”.

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