Il futuro delle imprese isolane passa dall'Unione Europea - QdS

Il futuro delle imprese isolane passa dall’Unione Europea

redazione

Il futuro delle imprese isolane passa dall’Unione Europea

mercoledì 19 Luglio 2017

Tappa palermitana per il roadshow di Confcommercio sulle opportunità offerte dai fondi europei. Aumento dell’occupazione e competitività con un cronoprogramma di spesa efficiente

PALERMO – ‘Dare fondo ai fondi: come usare al meglio le opportunità  dell’Uè è il tema dell’incontro organizzato da Confcommercio – Imprese per l’Italia e Confcommercio Palermo che si è svolto nella Sala Terrasi del palazzo della Camera di Commercio di Palermo. Si è trattato di una delle tappe del roadshow che ha già toccato Torino, lo scorso 19 maggio, e che dopo Palermo, approderà il 15 settembre a Pordenone, il 19 settembre a Pistoia e lunedì 16 ottobre a Bari. La chiusura del roadshow è prevista a Bruxelles per mercoledì 29 novembre.
Hanno partecipato Patrizia Di Dio, presidente Confcommercio Palermo e presidente nazionale Terziario Donna, Alessandro Albanese, presidente Camera di Commercio Palermo ed Enna, Francesco Rivolta, direttore generale Confcommercio, Alberto Marchiori, incaricato per le politiche Ue Confcommercio, Sergio Marino, vice sindaco di Palermo e assessore alle Attività produttive, Vittorio Calaprice, analista politico e relazioni istituzionali della rappresentanza della Commissione europea in Italia. Presenti anche gli eurodeputati eletti nella Circoscrizione Insulare Salvatore Cicu, Michele Giuffrida, Salvo Pogliese.
“Questo roadshow vuole facilitare la partecipazione delle imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti ai bandi europei e l’utilizzo degli strumenti finanziari messi a disposizione dall’Ue. Confcommercio anche fuori dal disfattismo sterile euroscettico vuole fare la sua parte perchè crede in un’Unione europea che debba essere davvero la casa comune di tutte le imprese e di tutti i cittadini dei Paesi Membri”, ha sottolineato Patrizia Di Dio. “Vogliamo contribuire alla crescita dell’attività e della cultura imprenditoriale, anche tramite la promozione e l’impiego delle opportunità di sviluppo per le imprese offerte dall’Ue. Senza un terziario di mercato più produttivo – ha aggiunto Di Dio – sarà difficile creare nuova ricchezza, nuovo benessere, nuove forme di solidarietà sostenibili e durature in Europa e siamo consci che lavorare per migliorare l’imprenditoria attraverso programmi di finanziamento, aumento dell’occupazione, crescita e competitività è nell’interesse di tutti noi. E questa tappa a Palermo, per le Isole Sicilia e Sardegna, a Sud del Sud ha un una ulteriore valenza. Emblematica da un lato per il ritardo e l’inefficienza che scontiamo e dall’altro per l’importanza del valore dei fondi a disposizione della nostra regione Sicilia. Senza Sud non si esce dalla crisi e l’Italia non potrà riprendere a crescere senza la spinta del Sud che potrebbe rappresentare il motore della ripresa. Da 394.500 imprese del 2007 oggi ne contiamo 365.500, trentamila in meno e ciò che è peggio di questo saldo tra aperture e chiusure, è che hanno chiuso tante aziende strutturate e con numero maggiore di addetti, rispetto alla nascita di piccolissime e micro imprese”.
“La tappa di Palermo è tristemente emblematica – ha aggiunto Di Dio – anche perchè mentre su scala nazionale si registra qualche timido segnale di ripresa, la Sicilia resta in vetta alla classifica nazionale delle regioni con il più alto tasso di disoccupazione come dagli ultimi dati elaborati dall’Istat. Anche perchè spendere bene questi soldi può essere sufficiente per fare una differenza significativa in termini di crescita dell’intera Italia. Spendere bene queste risorse non ha un colore politico. Per riuscirvi abbiamo bisogno di organizzazione. Di persone competenti e di incentivi che premino chi ottiene risultati e scoraggino chi spreca. In realtà per gestire le politiche di sviluppo occorre forse più un’impostazione che parta dalle aziende e per le aziende come quella che stiamo cercando di mettere in campo noi di Confcommercio, con senso di responsabilità e concretamente. Non possiamo più perdere tempo. L’obiettivo del road show – ha continuato Patrizia Di Dio – è una mobilitazione che parte dalla nostra struttura Confcommercio di Bruxelles e coinvolge le nostre organizzazioni provinciali, i politici, gli europarlamentari per fare formazione nelle nostre strutture territoriali, per accorciare le distanze tra l’Europa e i territori e ridare fiducia al sistema Europa, per far comprendere alle nostre imprese quali possono essere le opportunità, per continuare anche l’attività di sensibilizzazione delle politiche europee che spesso hanno tenuto a torto i nostri settori ai margini”, ha concluso Patrizia Di Dio.
“L’Europa del futuro deve porsi quale unione sovranazionale in grado di guidare i processi economici e politici di tutti gli Stati che ne fanno parte e solo così potrà continuare ad essere quel motore propulsivo e generativo di opportunità per i cittadini e per le imprese”, ha detto ha detto Francesco Rivolta, direttore generale di Confcommercio.
“Confcommercio è convinta che la crescita e il futuro dell’Italia passano necessariamente attraverso l’Unione, così come è consapevole che sono uniche ed importanti le opportunità che essa offre alle imprese che hanno bisogno di essere guidate all’interno di questo percorso d’innovazione. Questo roadshow – ha aggiunto Rivolta – attesta il nostro impegno, anche con il supporto degli uffici confederali di Bruxelles, negli ultimi anni ci siamo resi protagonisti contribuendo sia alla programmazione dei fondi strutturali, sia organizzando eventi istituzionali che ci hanno consentito di portare all’attenzione della politica europea questioni rilevanti per le nostre imprese. L’Europa per le nostre imprese resta sempre una prospettiva fondamentale”.
“Nella programmazione 2014-2020 sono previsti in tutta Europa più di 150 miliardi di euro a favore delle piccole e medie imprese”, ha detto Vittorio Calaprice, della Commissione europea in Italia.

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