Quei 62 mila malati siciliani in fuga dall'Isola per curarsi - QdS

Quei 62 mila malati siciliani in fuga dall’Isola per curarsi

Serena Giovanna Grasso

Quei 62 mila malati siciliani in fuga dall’Isola per curarsi

martedì 31 Ottobre 2017

“Solo” 14 mila i residenti in altre regioni che scelgono il percorso inverso, optando per la sanità della Sicilia. Secondo i dati Sdo (Scheda di dimissioni ospedaliere) del ministero della Salute, Lombardia ed Emilia Romagna sono le mete preferite dai pazienti isolani
 

PALERMO – La sanità siciliana spaventa gli isolani. Secondo i dati Sdo (Scheda di dimissioni ospedaliere) diffusi lo scorso 17 ottobre dal ministero della Salute, sui 777.739 siciliani che hanno avuto bisogno di cure da parte del sistema sanitario, sono stati ben 62.616 i residenti che hanno abbandonato l’Isola per andarsi a curare in altre regioni (erano 60.351 nel 2014, dunque oltre duemila unità in più).
 
Sono quattordici i tipi di attività considerati e classificati da ministero della Salute: ovvero, acuti in regime ordinario, acuti in regime diurno, riabilitazione in regime ordinario, riabilitazione in regime diurno, lungodegenza, drg (diagnosis related group, ovvero raggruppamento omogeneo di diagnosi) neonati in regime ordinario, mobilità per tumore acuti in regime ordinario e regime diurno, mobilità per radioterapia acuti in regime ordinario e in regime diurno, mobilità per chemioterapia acuti in regime ordinario e in regime diurno, mobilità età 0-17 anni acuti in regime ordinario e in regime diurno.
 
Ancora una volta, la Lombardia si conferma realtà d’eccellenza: sono 196.321 gli italiani provenienti da altre regioni che si vanno a curare in Lombardia (su un totale di 1.756.036 ricoveri erogati), il 10% di questi sono siciliani (19.298, ovvero quasi un terzo dei siciliani che lasciano la propria regione per andarsi a curare altrove).
 
Altra realtà d’eccellenza è rappresentata dall’Emilia Romagna che accoglie 129.298 pazienti provenienti da altre regioni (sui 915.830 ricoveri complessivamente erogati): nello specifico, sono 8.367 i siciliani che si vanno a curare in Emilia Romagna. In generale, è proprio il Settentrione la circoscrizione geografica più gettonata: sono 44.259 gli italiani che scelgono di curarsi in Liguria, in 44.531 optano per il Piemonte e ben 89.202 hanno come meta la Toscana.
 
La Sicilia, oltre a mettere in fuga i proprio abitanti, non riesce ad attrarre neppure i residenti di altre regioni: sono appena 13.821 gli italiani che scelgono l’Isola come meta di cure (erano 16.117, ovvero oltre due mila unità in più, nel 2014). In generale, sono pochissimi gli italiani che scelgono le regioni meridionali per andarsi a curare: appena 4.515 in Sardegna, 6.288 in Calabria, 16.595 in Molise e 18.239 in Basilicata.
 
In Sicilia risulta particolarmente negativo il saldo determinato dalla differenza tra pazienti “in fuga” e pazienti residenti in altre regioni che scelgono l’Isola come meta di cura: infatti, l’Isola nel 2016 ha perso 48.795 pazienti (erano 44.234 nel 2014). Solo Campania e Calabria totalizzano un saldo più basso (rispettivamente 73.242 e 66.587 pazienti persi nel 2017).
 
Al contrario, regioni come Lombardia, Emilia Romagna e Toscana ottengono saldi particolarmente positivi: nel corso del 2016 hanno rispettivamente acquistato 118.506, 75.989 e 47.518 pazienti.
 
Oltre la metà dei siciliani “emigrati” è da ricondurre agli acuti in regime ordinario (33.565); mentre una quota altrettanto considerevole riguarda gli acuti in regime diurno (10.053), la mobilità per tumore acuti in regime ordinario (5.029) e la mobilità in età 0-17 anni acuti in regime ordinario (4.440).
 
Infine, ai suddetti dati occorre aggiungere 530.800 pazienti con cittadinanza estera ricoverati in Italia in regime ordinario e i 133.043 ricoverati in regime diurno. Ancora una volta, è la Lombardia la regione con il valore maggiormente elevato (rispettivamente 103.800 e 19.646). Mentre la Sicilia riesce ad ospedalizzare solo una quota marginale (rispettivamente 12.994 e 2.451 pazienti con cittadinanza estera).

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