Ricerca e sviluppo, intervento da 10 milioni - QdS

Ricerca e sviluppo, intervento da 10 milioni

Rosario Battiato

Ricerca e sviluppo, intervento da 10 milioni

mercoledì 17 Gennaio 2018

Pubblicati 10 bandi nell’ambito dell’Avviso 11/2017 della Regione siciliana per laureati non ancora inseriti nel mondo del lavoro

PALERMO – La Sicilia prova a colmare i pessimi numeri in Ricerca & sviluppo con l’Avviso 11/2017 che finanzia complessivamente 90 borse di formazione per laureati non ancora inseriti nel mondo del lavoro. La dotazione finanziaria dell’intervento ammonta a 10,4 milioni di euro con l’obiettivo – come riportato nelle sintesi degli obiettivi sul sito sicilia-fse.it – di selezionare “proposte progettuali finalizzate a sostenere l’occupabilità nel sistema di R&S anche nei termini di sviluppo in un progetto d’impresa di idee e risultati di servizi e prodotti innovativi derivanti da attività di ricerca” per rafforzare l’occupabilità nel sistema e la nascita di spin off di ricerca in Sicilia.
 
Le borse di studio riguarderanno diversi settori strategici dello sviluppo e della ricerca e coinvolgeranno ricercatori under 40, che abbiano conseguito un dottorato di ricerca o una laurea specialistica nei settori individuati dalla Strategia per la Specializzazione Intelligente. I percorsi di formazione e supporto dureranno fino a 18 mesi. I destinatari delle borse di studio (1.955,26 euro mensili per 18 mesi) dovranno seguire 150 ore complessive di intervento formativo e altre 20 ore mensili di intervento formativo di tutorship. Il periodo di 18 mesi sarà distribuito tra una prima fase di 12 e una seconda di 6, e quindi l’accesso alla seconda fase sarà permesso soltanto in seguito ai risultati ottenuti nella prima parte del lavoro.
 
Per partecipare alla proposta progettuale bisogna essere inoccupati/disoccupati e avere meno di 40 anni, oltre che essere in possesso di un curriculum scientifico professionale adeguato alle mansioni richieste.
 
L’elenco dei 10 bandi (9 borse per ciascuno) è stato diffuso sul sito del Consorzio Arca, un partenariato tra l’Università di Palermo e un gruppo imprenditoriale privato. Si comincia con l’Istituto di biomedicina e immunologia molecolare “Alberto Monroy” di Palermo, scadenza il prossimo 20 gennaio. Seguono, per il settore smart cities & communities con scadenza al 22 gennaio, i due bandi dell’Istituto per le tecnologie didattiche Uos di Palermo e dell’Istituto di calcolo reti ad alte prestazioni. Si cambia tema col bando dell’Istituto per l’ambiente marino costiero del Cnr, sede secondaria di Capo Granitola, con scadenza al 31 gennaio, e con quello dell’Istituto di biofisica (unità di supporto di Palermo) nell’ambito del progetto “Percorsi formativi nei settori biotecnologia, biomedicina e agroalimentare”, con scadenza al 7 febbraio. Ci spostiamo a Catania per il bando dell’Istituto per i beni archeologici e monumentali, scadenza al 31 gennaio, e quindi a Messina per l’Istituto per i processi chimico fisici, con scadenza al primo di febbraio. Sempre nell’area etnea, si trovano il bando di selezione presso l’Istituto di scienze neurologiche, con scadenza al 29 gennaio, e quello presso l’Istituto di chimica biomolecolare, con scadenza al 31 gennaio. Si chiude con l’ultimo bando, sempre a Catania, che si terrà presso l’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree, con scadenza al 26 gennaio.
 
Un piccolo esercito di siciliani che ha già raggiunto un primo obiettivo: impegnare sul territorio professionalità che altrimenti sarebbero finite altrove. Per il secondo obiettivo, cioè risollevare gli indici di ricerca regionali, c’è ancora tempo, anche perché l’impegno è particolarmente gravoso. Lo dicono i dati Istat relativi al numero degli addetti nel settore R&S (università, enti pubblici e privati), con una media nazionale che vale il doppio del dato siciliano, o anche quelli della spesa totale per R&S sul Pil che, pur essendo in crescita, è ancora distante dal parametro italiano.

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