Piano anti smog da 6,5 miliardi, corsa per evitare le sanzioni Ue - QdS

Piano anti smog da 6,5 miliardi, corsa per evitare le sanzioni Ue

Rosario Battiato

Piano anti smog da 6,5 miliardi, corsa per evitare le sanzioni Ue

giovedì 15 Febbraio 2018

L’ultimo tentativo del ministero dell’Ambiente per convincere il commissario Vella a non ricorrere alla Corte. Anche la Sicilia nel mirino con ben due procedure di infrazione per l’aria inquinata

PALERMO – La Commissione Ue risponderà entro metà marzo all’aggiornamento di informazioni presentato da nove Paesi europei, tra cui l’Italia, che rischiano il deferimento alla Corte Ue per l’emergenza smog.
 
La scorsa settimana, in tempo per la scadenza del 9 febbraio, l’Italia ha presentato un piano da 6,5 miliardi di euro per migliorare la qualità dell’aria entro i prossimi anni. Il dettaglio in una lettera di Galletti indirizzata al commissario Ue all’Ambiente Karmenu Vella che svela il dettaglio dei programmi anti smog dell’Italia. Si tratta dell’ultima occasione per convincere Bruxelles a non procedere sulla via del deferimento alla Corte di Giustizia Ue e quindi far rischiare alle casse dello Stato la possibilità di future sanzioni pecuniarie.
 
La nota ufficiale, diffusa dal ministero giovedì scorso, ha messo in evidenza che “si tratta dell’illustrazione di interventi, prevalentemente in materia di energia e mobilità, che non erano stati ancora portati a conoscenza della Commissione Europea e che completano il quadro articolato dei provvedimenti che il Governo ha adottato in questo campo”.
 
Il piano di azione proposto dall’Italia ha un riferimento generale nella Strategia energetica nazionale (Sen), adottata lo scorso novembre con decreto del ministro dello Sviluppo economico e del ministero dell’Ambiente, che effettua una programmazione decennale del governo italiano per “anticipare e gestire il cambiamento del sistema energetico” e che si pone una serie di obiettivi ambiziosi sui prossimi anni anche in seguito al raggiungimento anticipato del target fissato per il 2020 dall’Ue. Le altre frecce verdi sono il fondo nazionale per l’efficienza energetica (180 milioni nel 2018), i vari bonus per la riqualificazione energetica (800 milioni per rottamare le vecchie stufe a biomassa), e gli interventi compiuti, soprattutto nell’ultima legge bilancio, nella direzione del rinnovamento del parco autobus per dotare le città di mezzi più sostenibili (3,7 miliardi il piano complessivo).
 
“Con la Legge finanziaria 2018 – si legge nella nota del governo – sono stati destinati 100 milioni di euro all’anno fino al 2033 per progetti sperimentali e innovativi di mobilità sostenibile. Inoltre è stato avviato il ‘Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro’ con 74 milioni di euro di progetti già finanziati e un ulteriore stanziamento in arrivo di 20 milioni di euro”.
 
Il ministro è fiducioso. “Confido che il Commissario Vella, con il quale abbiamo intensamente e proficuamente collaborato in questi anni, comprenda l’entità dello sforzo messo in campo dal nostro paese – ha spiegato – per adottare soluzioni strutturali e permanenti in grado di risolvere un problema antico ma riacutizzato dai cambiamenti climatici”.
 
Anche la Sicilia è coinvolta in due procedure di infrazione relative alla qualità dell’aria – violazione della direttiva 2008/50/Ce sulla qualità dell’aria per i biossidi di azoto e il Pm10 – deve lavorare sulla sostenibilità, anche per accompagnare con altri bandi regionali il lavoro che si sta compiendo a livello nazionale. In attesa del nuovo Pears, determinante anche per avviare il ciclo della programmazione comunitaria. Per le azioni relative all’energia il ciclo della programmazione comunitaria nell’Isola prevede il 25% della dotazione complessiva di 4,4 miliardi.

Una misura ad hoc per i centri urbani è il bando da 16 milioni di euro destinato ai Comuni con popolazione superiore a 50 mila abitanti, oppure ai comuni capoluogo di provincia. A disposizione ci sono 16 milioni di euro, così come riportato nell’inchiesta dello scorso giovedì “Per i comuni opportunità da 450 mln € ma occorrono progetti e professionalità”. Ci sarà tempo fino al prossimo 18 febbraio.

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