Agricoltura proibita ai giovani in Sicilia - QdS

Agricoltura proibita ai giovani in Sicilia

Roberto Pelos

Agricoltura proibita ai giovani in Sicilia

mercoledì 18 Aprile 2018

Coldiretti: in Sicilia un terreno costa 25.689 € l’ettaro, il doppio della Spagna (12.744 €), quattro volte più della Francia (6.000 €) . Accesso al credito difficile, ritardi nei pagamenti e burocrazia elefantiaca dalla Regione 

ROMA – In Sicilia, il valore di un terreno coltivabile, per ettaro quadrato, ammonta a 25.689 euro, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Eurostat. Se la cifra può sembrare irrisoria confrontata con i prezzi dei terreni di alcune regioni settentrionali, come ad esempio la Liguria, dove il costo del terreno raggiunge i 108.611 euro o il Veneto, dove coltivare un terreno costa 68.369 euro, rappresenta comunque un freno all’acquisto di un terreno da parte di un giovane. Un problema tutto italiano, dove il prezzo medio di un terreno arabile si attesta sui 40.000 euro.
 
Tanti, troppi se si considera che il valore nazionale – dice la Coldiretti – risulta essere pari a più di tre volte quello medio della Spagna, pari a 12.744 euro, quasi sette volte quello della Francia di 6.060 euro e una volta e mezzo quello della Gran Bretagna di 25.732.
Tornando alla nostra Isola, il prezzo di un terreno coltivabile, è di molto più alto rispetto a regioni come la Sardegna e la Basilicata, dove i valori in euro per ettaro si attestano rispettivamente a 17.571 e a 16.498 euro. Altre regioni italiane hanno prezzi inferiori rispetto alla nostra terra seppur di poco; è il caso della Calabria, dove acquistare un terreno coltivabile costa 24.994 euro, l’Abruzzo (23.100 euro per ettaro) e il Molise, regione molto piccola, dove il prezzo di un terreno da coltivare si distanzia di appena cinque mila euro circa (20.502 euro) rispetto alla nostra regione, più grande ed estesa.
 
Se si considera che la dimensione media di un’impresa agricola italiana è di circa otto ettari il “prezzo d’ingresso” per un giovane agricoltore rischia di diventare proibitivo e ciò rappresenta un grave problema, anche per le difficoltà di accesso al credito. Occorre, a livello istituzionale, prendere dei provvedimenti per scongiurare l’abbandono della terra, così da evitare ulteriori problemi ad un settore in difficoltà ma che rappresenta un volano indispensabile anche per la promozione della nostra terra nei mercati esteri grazie proprio ai prodotti agricoli, molti dei quali sono tipici siciliani e fanno parte dunque delle nostre tradizioni; è necessario dunque agevolare sempre di più e con maggiore impegno, l’accesso ai terreni agricoli delle nove generazioni che rappresentano il futuro dell’agricoltura nella nostra Isola.
 
Sul tema, abbiamo sentito Francesco Mastrandrea, presidente dell’Associazione nazionale giovani agricoltori (Anga) di Confagricoltura per la Sicilia, secondo il quale però, il prezzo dei terreni non è il più grande degli ostacoli. “Il vero problema dei nostri terreni agricoli – sottolinea Mastrandea – è la redditività. Questo elemento è uno degli scogli all’insediamento giovanile che poi dà spazio ad altre problematiche fondamentali come quelle dell’accesso al credito che è sicuramente rilevante e strettamente collegato. Come si potrebbe risolvere? – prosegue il presidente dell’Anga – I metodi sono molteplici e discussi in vari consessi: la tracciabilità di prodotto regolamentata, la spinta verso la differenziazione di prodotto, la coltivazione in biologico, la certezza dei tempi istituzionali, etc. In merito a quest’ultima potrei menzionare la misura di insediamento 6.1 del Psr della quale da mesi non si hanno notizie e, (molto rilevanti per le aziende giovani) i ritardi nei pagamenti della misura 11 del PSR (il “biologico”) e nell’uscita del nuovo bando. Dunque, – conclude Mastrandrea – il mercato spinge i giovani aspiranti agricoltori a differenziare e coltivare in biologico (facendo lievitare costi e processi) per la famosa redditività e poi sia i pagamenti che i bandi ritardano”.
 
Buone notizie arrivano dal regolamento Omnibus, che prevede misure a favore dei giovani agricoltori, a partire dalla loro stessa definizione, passando per gli aiuti al primo insediamento, per arrivare al pagamento supplementare.
 
“La nostra Associazione – ha detto Raffaele Maiorano presidente nazionale dei giovani di Confagricoltura – aveva ripetutamente richiesto misure che riuscissero ad agevolare e accompagnare concretamente l’avvio delle nuove attività imprenditoriali in agricoltura e la fase iniziale di vita delle aziende. Le nostre richieste sono state accolte e la misura ha avuto un importante incremento arrivando dal 25% al 50%”. Anche Ismea fa la sua parte mettendo a disposizione dei giovani agricoltori mutui a tasso agevolato.
 

 
Francesco Mastrandrea, presidente Associazione nazionale giovani agricoltori Sicilia
 
Presidente Mastrandrea, quali provvedimenti andrebbero presi, secondo lei a livello istituzionale, per andare incontro ai giovani agricoltori siciliani?
“Io partirei dal dare la certezza dei tempi dell’attuazione delle misure del Psr già esistenti al fine di renderle veramente “utili” alle aziende agricole (soprattutto quelle più giovani) per le quali i tempi negli ultimi anni si sono molto accorciati e rendere gli aiuti veramente volani di sviluppo e non “corsa alla spesa”. Uno dei provvedimenti di cui abbiamo più volte discusso potrebbe essere la premialità aggiuntiva per la misura 11 del Psr per le aziende giovani in modo da incentivare l’innovazione del prodotto e l’avvicinamento a molteplici trend di mercato.
Tornando alla possibilità di reperimento dei terreni, ricordo che vi è un progetto dell’Assessorato regionale denominato “Banca delle terre di Sicilia”, di cui non abbiamo ancora notizie certe e tempi stimanti, che potrebbe portare anche un beneficio per molti giovani imprenditori agricoli. I giovani di Confagricoltura siciliani, come più volte ribadito, sono a disposizione per una collaborazione reale e fattiva per il bene comune con l’assessore Bandiera e tutto il suo entourage per cercare, nei limiti del possibile, di tessere le tele in maniera adeguata per una spinta all’insediamento giovanile agricolo che può essere volano di sviluppo per la Sicilia”.
Cosa sta facendo Confagricoltura Sicilia in tal senso?
“Confagricoltura Sicilia, e i Giovani di Confagricoltura in primis, oltre a battersi tutti i giorni per i temi di cui ho detto, offrono una serie di servizi alle aziende associate (soprattutto alle aziende giovani) che spingono l’innovazione e lo sviluppo. Nel particolare, organizziamo corsi di formazione per aziende, azioni di networking per un confronto con le realtà extra Siciliane, una presenza attiva nei comitati e nei tavoli del Psr etc. Io credo che se spingessimo su una maggiore collaborazione tra gli enti intermedi come noi e le istituzioni, ne potrebbero trarre vantaggio tutti, giovani e meno giovani”.
Può farci una stima di quanti giovani, si sono allontanati negli ultimi anni, dal lavoro nei campi nella nostra regione?
“Non si può fare sicuramente una stima dei numeri ma posso affermare che tra le fila di Anga ci sono sempre nuovi e volenterosi ragazzi che sono agricoltori o aspiranti tali per i quali abbiamo il dovere di far diminuire tutti i gap che si presentano di fronte al loro sogno di fare impresa”.
 

 
La parola ad Edy Bandiera, assessore regionale Risorse agricole
 
Sulle azioni che la Regione sta intraprendendo in favore dei giovani agricoltori abbiamo ascoltato l’assessore alle Risorse agricole, Edy Bandiera. “Con il Programma di Sviluppo Rurale Sicilia 2014-2020 – dichiara l’assessore – si sostiene l’avviamento di nuove imprese condotte da giovani agricoltori attraverso la Sottomisura 6.1 “Aiuti all’avviamento di imprese per i giovani agricoltori”, finalizzata a promuovere il ricambio generazionale attraverso l’avvio di nuove imprese gestite da giovani agricoltori. Per giovane agricoltore s’intende una persona di età non superiore a quaranta anni al momento della presentazione della domanda, che possiede adeguate qualifiche e competenze professionali e che si insedia per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo dell’azienda. Lo scorso anno – prosegue Bandiera – è stato pubblicato il bando della sottomisura 6.1, con scadenza 18 ottobre 2017 (al momento è in corso l’istruttoria per l’approvazione della graduatoria) con una dotazione finanziaria relativa al premio insediamento pari a 40 mila euro, sufficiente per insediare 1.000 giovani. Le sottomisure attivabili nell’ambito del pacchetto giovani sono la Sottomisura 4.1 “Sostegno a investimenti nelle aziende agricole” (160 mila euro), la sottomisura 6.4.a “Investimenti per la creazione e lo sviluppo di attività extra-agricole – Supporto alla diversificazione dell’attività agricola verso la creazione e sviluppo di attività extra-agricole” (25 mila euro) e la Sottomisura 8.1 “Sostegno alla forestazione/all’imboschimento (10 mila euro), per una dotazione complessiva messa a bando di 235 mila euro. La partecipazione al bando è stata numerosa, con ben 5.568 domande presentate, di cui 4.519 rilasciate dal sistema. Questa larga partecipazione testimonia l’interesse nei confronti di un ritorno alla terra da parte dei giovani, e consentirà all’Amministrazione regionale di selezionare i migliori 1.000 giovani agricoltori con adeguate competenze e qualifiche professionali”.
Un altro strumento di straordinaria importanza per consentire non soltanto di avvicinare i giovani alla terra ma di poter godere di canoni di affitto agevolati è la Banca della Terra.
“Il Governo Musumeci ha trovato una situazione di ritardi per quanto attiene l’attività di censimento dei beni della Banca della Terra; è in corso d’opera il censimento delle terre disponibili, al momento intorno ai 550 ettari. Al fine di dare impulso a quest’opportunità rivolta ai giovani, ho stimolato i soggetti competenti ad accelerare quanto più possibile sul reperimento dei terreni da potere inserire nell’albo Banca della Terra di Sicilia, al fine di avviare le procedure di evidenza pubblica per la concessione dei predetti beni”.

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