Estorsioni: pizzo per appalto Fiumara D'Arte, 14 misure cautelari - QdS

Estorsioni: pizzo per appalto Fiumara D’Arte, 14 misure cautelari

redazione

Estorsioni: pizzo per appalto Fiumara D’Arte, 14 misure cautelari

venerdì 20 Aprile 2018

Tra le persone colpite dai provvedimenti anche il consigliere comunale di Mistretta Vincenzo Tamburello. Ad agire le cosche del Messinese e del Palermitano. Vittime dell'estorsione due imprenditori edili. Coinvolti anche una cartomante e la sorella del presunto artificiere della strage di Capaci. Sequestri di beni per due milioni di euro. Cos'è Fiumara d'arte.
TUTTI I PARTICOLARI ALL'INTERNO

I carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 14 persone, tra cui un consigliere comunale e alcuni presunti esponenti di Cosa nostra, accusate di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e trasferimento fraudolento di valori.
 
L’inchiesta è stata avviata a settembre 2015 quando un imprenditore edile si è rivolto ai carabinieri del Comando Provinciale di Messina segnalando di essere vittima di un tentativo di estorsione.
 
L’imprenditore si era aggiudicato, a seguito di una pronuncia del Tar di Catania conseguente a un suo ricorso, l’appalto del Comune di Mistretta per i lavori di valorizzazione del museo contemporaneo denominato "Fiumara d’Arte", opere finanziate dalla Comunità Europea con un importo a base d’asta di un milione e aggiudicati alla sua Ati (associazione temporanea d’impresa) con un’offerta di 802.000 euro.
 
Il consigliere comunale di Mistretta Vincenzo Tamburello gli avrebbe chiesto 35mila euro da consegnare a una donna, definita "la signorina", per sostenere le spese legali per il fratello di quest’ultima, che si trovava in carcere, di assumere tre operai e  di rifornirsi del cemento nell’impianto dei fratelli Lamonica.
 
L’incontro, nel Comune di Mistretta, con il consigliere Tamburello era stato combinato da Giuseppe Lo Re, mafioso già sottoposto a una serie di misure di prevenzione, a sua volta contattato dalla propria zia, la cartomante Isabella Di Bella.
 
Alla maga infatti si era rivolta la moglie dell’imprenditore perché le predicesse a lei e al marito l’esito del ricorso al Tar.
 
La cartomante, approfittando della situazione aveva convinto i due a rivolgersi a Lo Re, il quale, incontrandoli in un suo night club, avrebbe rivelato loro che la ditta vincitrice della gara aveva comprato l’appalto versando 50.000 euro e che avrebbe attivato un amico per intervenire in loro favore.  La coppia era stata successivamente contattata da Tamburello .
 
 Le indagini hanno confermato le parole della vittima e consentito di identificare i complici di Tamburello, compresa "la signorina"  Maria Rampulla, nel frattempo deceduta, sorella di Pietro ritenuto l’artificiere della strage di Capaci e di Sebastiano, storico capo della famiglia di Mistretta.
 

L’inchiesta aveva già consentito di arrestare, il 6 ottobre 2017, due imprenditori edili accusati di trasferimento fraudolento di valori.
 
Nel corso dell’indagine è stato scoperto che Lo Re, per evitare altri sequestri di beni, attraverso ben undici complici (di cui cinque stranieri) che nel tempo si sono prestati a fare da teste di legno alle sue attività economiche gestiva di fatto due night Club, uno a Torrenova, in provincia di Messina e uno a Nicosia, nell’Ennese, un lido balneare nel Comune di Santo Stefano di Camastra e un’attività di compravendita di auto usate esercitata principalmente on line.
 
Tutte queste attività sono state sequestrate.
 
Sotto sequestro anche conti correnti, depositi bancari e cinque auto nella disponibilità degli indagati per un valore complessivo di oltre due milioni di euro.
 
Per degli tre indagati è stato disposto il carcere,  per undici l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
 
FIUMARA D’ARTE
 
L’idea di Fiumara d’arte nacque quando nel 1982 il mecenate Antonio Presti commissionò a Pietro Consagra, in memoria del padre, la scultura "La materia poteva non esserci", realizzata nel 1986 in cemento armato e alta diciotto metri.
 
Nel corso degli anni il progetto si andò sviluppando e ha trasformato la zona lungo la fiumara di Tusa in un parco di sculture noto anche al di fuori dei confini nazionali.
 
La seconda scultura – "Una curva gettata alle spalle del tempo" di Paolo Schiavocampo – fu inaugurata il 30 gennaio del 1988 e la terza opera – la "Finestra sul mare" di Tano Festa – nel 1989 sul lungomare di Villa Margi.
Fra il 1989 e il 1990 vennero collocate altre quattro opere: "Stanza di barca d’oro" dell’artista giapponese Hidetoshi Nagasawa ubicata sul greto del torrente Romei, in territorio di Mistretta, "Energia mediterranea" di Antonio Di Palma nei pressi di Motta d’Affermo, "Labirinto di Arianna" di Italo Lanfredini a Castel di Lucio e "Arethusa", di Piero Dorazio e Graziano Marini, opera in ceramica posta nella caserma dei Carabinieri di Castel di Lucio.

La storia di Fiumara d’arte è stata punteggiata da vicende di sequestri causati dalle accuse di occupazione del demanio marittimo e abusivismo edilizio e l’azione giudiziaria, contestata anche in Parlamento da illustri personalità della cultura, ha finito col bloccare per anni lo sviluppo del progetto.
 
Il 21 marzo 2010, poi, il progetto riprese vita con l’inaugurazione della "Piramide – 38º parallelo" dello scultore Mauro Staccioli in territorio di Motta d’Affermo, di fronte agli scavi dell’antica città di Halaesa.
 
Nel 2015 fu inaugurata "Respiro", scultura di Giacomo Rizzo collocata sulla spiaggia di Tusa.

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