In Sicilia il vino è amore per la terra - QdS

In Sicilia il vino è amore per la terra

Redazione in collaborazione con Unci Agroalimentare

In Sicilia il vino è amore per la terra

Cantine Birgi, società aderente ad Unci, al Vinitaly di Verona 

PALERMO – Fin dall’antichità la Sicilia, quel giardino verde in mezzo al Mediterraneo, era nota per essere l’isola del vino. In effetti, la sua secolare vocazione viti-vinicola si intreccia dapprima con la storia dei Fenici che, da audaci navigatori e mercanti di razza quali erano, fecero dei vini siciliani uno dei prodotti più importanti per gli scambi commerciali di allora.
Successivamente i Greci, giunti a Naxos, colonizzarono quelle fertili terre e si dedicarono alla coltura della vite, dando vita a vitigni ancor oggi alla base dei celebrati vini siciliani.
 
In Sicilia, regione italiana con il più elevato patrimonio vitivinicolo, l’uva rappresenta ancora una delle principali risorse per qualità e quantità, doti riconosciute in tutto il mondo.
Tra le province che danno vita ai migliori vini siciliani, la più vitale è Trapani. Proprio in provincia di Trapani a Marsala, nel 1960 dalla volontà di un gruppo di coltivatori profondamente legati alle tradizioni del proprio territorio, nasce la Cantina Sociale Birgi. Cooperazione e coscienza associativa rappresentano allora come oggi il punto di forza questo sodalizio, che mira a promuovere la “cultura” del vino di qualità accompagnando i viticoltori in ogni fase della produzione.
 
Oggi Cantina Birgi conta circa 1.000 associati che annualmente conferiscono più di 300.000 quintali di uve provenienti da vigneti ad alto rendimento qualitativo e, ogni zona di produzione, in relazione alla cultivar prodotta ed al tipo di lavorazione, alle particolari condizioni pedoclimatiche, all’esposizione, dà vita a prodotti unici per le caratteristiche organolettiche.
 
Anche quest’anno Cantine Birgi, Società Cooperativa di Marsala aderente ad UNCI è presente alla 52a edizione del Vinitaly a Verona e, nell’occasione il Presidente Nazionale di UNCI, Cav. Dott. Prof. Pasquale Amico ha ritenuto doveroso renderle merito come una delle eccellenze della Cooperazione Siciliana. “Cantine Birgi – racconta il Consigliere Mauro Giuseppe Antonio – è una cantina storica che rappresenta la storia di un territorio e di generazioni di viticoltori che a Marsala hanno contribuito a fare grande la storia del vino. Un sogno divenuto possibile grazie alla cooperazione e ad una forte coscienza associativa, fin dall’inizio due dei punti di forza della cantina. Ciò che accomuna da sempre i nostri soci – sottolinea Mauro – è, senza dubbio, un amore profondo per la Sicilia, per la nostra terra. Una passione che, ancora oggi, è la più profonda ragione d’essere dell’azienda. Non a caso – continua – il rispetto per l’identità del territorio è uno dei capisaldi della filosofia aziendale. I vitigni autoctoni siciliani, come il Grillo, il Catarratto, il Grecanico, il Nero d’Avola, il Frappato, sono al centro della nostra attenzione anche se, sempre nel rispetto della natura, uguale cura dedichiamo ai vitigni internazionali” 2.500 ettari, per l’esattezza, sono i vigneti che fanno capo all’azienda. Ed è qui, da un’attenzione continua e scrupolosa che parte fin dalle prime fasi fenologiche della vigna, che comincia il lavoro delle Cantine Birgi.
 
“La qualità dei nostri vini – dichiara Giuseppe Figlioli, enologo – parte certamente dall’alto rendimento qualitativo dei vigneti. Questo è possibile grazie al personale tecnico specializzato che segue ogni stadio del ciclo vitale della pianta, fino alla raccolta delle uve. Per noi, è importantissimo che la materia prima che gli enologi dovranno poi trasformare con la stessa accuratezza, sia non di buona, ma di ottima qualità”.
 
La cantina, sebbene sia profondamente legata alle tradizioni del proprio territorio, è una realtà in continua evoluzione e al passo con la modernità. “Droni e stazioni pluviometriche – racconta Figlioli – ci sono d’aiuto per monitorare i vigneti e le loro fasi fenologiche, e siamo sempre pronti a recepire le innovazioni e i cambiamenti positivi che riguardano il mondo del vino. L’importante- aggiunge- è non perdere mai di vista l’obiettivo principale: produrre vini di alta qualità, che siano in grado di appagare anche i wine lovers più esigenti”.
 
L’azienda è presente sul mercato dei vini in bottiglia con ventotto diverse referenze sui due canali della GDO e Ho.Re.Ca. Kinisia, TriSole, Liburna, le etichette più rinomate, a cui vanno aggiunte i nuovi arrivati, gli spumanti Birgi e i due vini da dessert Unico, a completamento di un’ampia gamma di vini in grado di soddisfare le esigenze e il palato dei consumatori più disparati. Oggi al fine di garantire stabilità reddituale ai propri soci la Cantina si prefigge anche obiettivi di espansione commerciale dell’imbottigliato non solo nel mercato italiano ma anche in quelli esteri, in particolare verso i paesi emergenti, che caratterizza il mercato dell’imbottigliato. Inoltre la Birgi si appresta, in questa stagione estiva, ad affacciarsi al mondo dell’enoturismo.
 
“Siamo pronti per accogliere wine lovers ed enoturisti – spiega entusiasta il Consigliere Mauro – questa è per noi una nuova sfida da intraprendere con entusiasmo e creatività. Il fine è quello, non solo di far conoscere una realtà vitivinicola particolare qual è Cantine Birgi, ma anche quello di regalare un’esperienza indimenticabile a chi avrà modo di visitare la cantina, degustare i nostri prodotti e passeggiare tra i nostri vigneti”.

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