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Messina – La questione Risanamento in Consiglio. Ed è subito tensione fra sindaco e Aula

Lina Bruno

Messina – La questione Risanamento in Consiglio. Ed è subito tensione fra sindaco e Aula

giovedì 30 Agosto 2018

De Luca punta ad accelerare per rispettare i tempi indicati all’interno della propria ordinanza. Accuse sui social, repliche e controrepliche. La strada da percorrere sembra già in salita

MESSINA – Potrebbe non essere semplice l’iter verso l’Agenzia per il Risanamento, fortemente voluta dal sindaco Cateno De Luca per sbaraccare i sette ambiti indicati già dalla normativa nel 1990. La proposta di delibera del sindaco, con lo schema di statuto della nuova Azienda speciale, ha fatto il suo debutto nella seconda Commissione Bilancio di Palazzo Zanca, ma c’è molta attesa per quello che accadrà stasera nella seduta aperta di Consiglio, dove sono stati invitati tra gli altri i deputati regionali e nazionali e l’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone.
 
Al centro del dibattito ci sarà il Risanamento, con la richiesta di dichiarazione di stato di emergenza e la costituzione dell’Agenzia. De Luca, dopo le polemiche andate in scena su Facebook, vuole avere una platea quanto più ampia possibile, per spiegare come libererà la città dalle baracche, fenomeno simbolo del fallimento della politica, rispettando il rigido cronoprogramma che si è imposto (entro il 31 ottobre sgombero e assegnazione, entro il 31 dicembre demolizione dei manufatti fatiscenti).
 
“Tecnicamente è possibile – ha sottolineato De Luca – perché le risorse ci sono, ma è importante che gli organi da cui dipendono alcuni atti facciano la loro parte, senza perdere tempo”. Il primo cittadino auspicava una rapida approvazione della sua delibera in Consiglio, magari entro il 31 agosto, ma il gruppo del M5s presenterà in Aula una serie di emendamenti, sui quali concorderebbero anche i rappresentanti di Pd e Lega, che potrebbero cambiare la proposta iniziale.
 
“Non siamo contrari alla costituzione dell’Agenzia – si legge in una nota dei pentastellati – ma non si può procedere alla votazione del testo presentato, perché presenta vizi di illegittimità. La preoccupazione di molti cittadini è che l’unico interesse del sindaco sia quello di acquistare alloggi invenduti nella disponibilità di imprenditori che già vedono in tale operazione facili guadagni. È evidente che le somme in gioco di cui parla il sindaco, pari a 230 milioni di euro, attirino parecchi appetiti, muovendo interessi rilevanti”.
 
A quelle che definisce “insinuazioni” offensive, De Luca sembrava intenzionato a rispondere con una querela, ma alla vigilia del primo passaggio amministrativo in Commissione, in un post sui social, ha ipotizzato alcuni scenari che si potrebbero aprire in Aula: tra questi quello in cui “i consiglieri comunali faranno ammuina dichiarandosi tutti d’accordo sul nobile obiettivo, ponendo, tuttavia, questioni tecnico-giuridiche assurde per condizionare l’Amministrazione comunale e rallentare un percorso che ha delle tappe ben precise e concatenate”.
 
Affermazioni che non sono piaciute al presidente del Civico consesso Claudio Cardile, che in un comunicato stampa ha sottolinea come “il Consiglio debba essere lasciato nella tranquillità di potere trattare la delibera senza alcun condizionamento. La forma è sostanza e quella utilizzata dal primo cittadino è lesiva della dignità dei consiglieri e della Istituzione che rappresentano”.
 
Ma ancora su Facebook De Luca ha rincarato la dose: “La mia è illegittima pressione oppure una legittima richiesta di lavorare e non cincischiare su cose così serie e delicate?”.
 
In Aula arriverà però anche una proposta alternativa a quella del sindaco, che viene ritenuta in molti punti difforme alle previsioni dello Statuto comunale e in contrasto con la normativa nazionale e regionale vigente. La nomina del Consiglio d’amministrazione e dei Revisori dei conti, secondo il M5s, dovrebbe essere di competenza del Civico consesso e non del primo cittadino, come emerge invece nella proposta di De Luca, che non prevede inoltre la figura di direttore generale e attribuisce i poteri di indirizzo alla Giunta invece che al Consiglio.
 
La costituzione dell’Agenzia, secondo i 5 stelle, dovrebbe essere preceduta da un Piano economico-finanziario che ne garantisca la sostenibilità, alla luce di una perizia contabile sulle attività dell’Iacp per evitare che nasca con una massa debitoria insostenibile che si ripercuoterebbe sul bilancio Comunale.

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