"Fiscalità di vantaggio su assunzioni giovani" - QdS

“Fiscalità di vantaggio su assunzioni giovani”

Adriano Agatino Zuccaro

“Fiscalità di vantaggio su assunzioni giovani”

sabato 22 Settembre 2018

La proposta di Mimmo Milazzo, segretario generale della Cisl siciliana

PALERMO – “Isole come la Sicilia e la Sardegna registrano un ritardo nello sviluppo a causa della loro condizione di insularità, che determina maggiori costi di trasporto aereo, marittimo e terrestre di persone e merci. Tali isole potrebbero invece contribuire alla crescita del patrimonio dell’Unione europea, date le loro risorse naturalistiche, agricole e culturali”. Si tratta del testo tratto da un’interrogazione parlamentare alla Commissione europea ad opera di Giovanni La Via (PPE) dell’ottobre 2016. Il Parlamentare chiedeva lumi in merito alle misure messe in atto in relazione alla condizione di insularità e l’istituzione di un “Quadro strategico dell’Unione per le isole” al fine di produrre un impatto significativo sul territorio, nonché la creazione di uno “sportello isole”.
 
 
Il tema fiscalità di vantaggio per le imprese e sgravi per i pensionati che “ripopolano” le aree rurali del Sud è tornato in auge con un intervento del ministro Salvini.
Mimmo Milazzo segretario generale della Cisl siciliana affronta le due spinose questioni rispondendo ad una nostra intervista.
 
Alle Canarie l’imposta indiretta Igic è similare all’Iva, abitualmente ha un’aliquota del 7% per beni e servizi “ordinari”, arriva ad un massimo del 13,5 % per beni e servizi “non primari” e si riduce a zero per l’acquisto di nuove tecnologie. L’idea potrebbe funzionare per ripopolare i nostri borghi che soffrono la mancanza di infrastrutture e sono spesso meno competitivi rispetto ad altre zone del Paese?
“Secondo una risoluzione del Parlamento europeo del 2016 la Sicilia e la Sardegna vengono considerate isole e inquadrabili nel contesto della fiscalità di vantaggio. Fin ora, però, non ci sono state conseguenze positive attivate dalle nostre Istituzioni. Si potrebbe lavorare poi sulle ‘aree economiche speciali’: le strutture che si insediano in tali aree hanno una fiscalità di vantaggio e tutti i meccanismi di velocizzazione delle procedure amministrative attraverso le conferenze di servizio. La legge c’è ed esiste da anni, la conferenza Stato-Regione ne ha delimitate due nell’Isola, una ad occidente e una ad oriente, manca però l’atto amministrativo della Regione che potrebbe portare dei vantaggi ad un’Isola che si trova al centro del Mediterraneo e potrebbe attrarre grossi investimenti stranieri”.
 
La guerra europea per la conquista dei soldi dei pensionati ha un vincitore indiscusso: il Portogallo. Qui coloro che prendono la qualifica di “residente non abituale” non pagano un euro di tassa sul reddito per dieci anni. Se un sistema simile venisse adottato in Italia, la Sicilia potrebbe trarne vantaggi? In che misura?
“Non sono contrario al principio che sta dietro all’idea. In Italia la pressione fiscale oscilla intorno al 52%. La tassazione generale è elevata, bisogna incidere sul fisco ed in generale consentire ai cittadini di fare più spesa. Il Mezzogiorno d’Italia è abbandonato da oltre 20 anni, mancano le infrastrutture e siamo in denatalità: gli studi parlano di meno 500.000 persone nei prossimi 20 anni (-10% della popolazione)”.
 
L’opinione del Segretario generale della Cisl siciliana però si concentra su un altro tema caldo: “Bisogna creare una fiscalità di vantaggio sulle assunzioni dei giovani. Il tema è come costruire lavoro produttivo. Il governo nazionale negli ultimi anni ha rimodulato la normativa di incentivo alle assunzioni che adesso sono uguali dalla Lombardia alla Sicilia. Prima avevamo la legge 407/90 che consentiva alle regioni obiettivo uno (quelle del Mezzogiorno) di avere sgravi importanti sulle assunzioni. Le norme attuali, in assenza di parità di condizioni di sviluppo, – precisa – noi non le possiamo reggere; abbiamo bisogno di qualcosa in più rispetto al Nord-est che ha recuperato il dato occupazionale: 6% circa di disoccupazione ordinaria in alcune aree contro quella siciliana che supera il 21% e quella giovanile che arriva fino a punte del 60%”.

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