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Palermo – Servizi sociali: dal Comune una task force per una riduzione dei tempi di pagamento

Gaspare Ingargiola

Palermo – Servizi sociali: dal Comune una task force per una riduzione dei tempi di pagamento

giovedì 25 Ottobre 2018

L’ha annunciato l’assessore Mattina: “Puntiamo a recuperare la grossa mole di arretrato”. A essere interessate sono soprattutto le cooperative che lavorano in convenzione con l’Ente

PALERMO – “Nonostante quest’anno si sia già registrato un aumento della capacità e velocità dei pagamenti per i soggetti che gestiscono servizi sociali nella città (con un aumento di circa il 10% della capacità di spesa), con il sindaco Leoluca Orlando abbiamo ritenuto che sia necessario creare un’apposita task-force amministrativa per recuperare la grossa mole di arretrato”. Lo ha detto l’assessore Giuseppe Mattina con riferimento ai tempi di pagamento da parte del Comune nei confronti dei soggetti interessati, per lo più cooperative che gestiscono servizi in convenzione.
 
“Nell’intero 2017 – ha aggiunto Mattina – il Comune ha effettuato pagamenti per 12 milioni di euro, mentre nei primi 9 mesi del 2018 abbiamo già superato di 10 milioni e contiamo di arrivare a 15. C’è quindi un lieve miglioramento ma resta un arretrato notevole”.
 
Già da questa settimana, un nucleo di dieci funzionari amministrativi è stato temporaneamente trasferito con una disposizione del sindaco da diversi uffici all’assessorato alla Cittadinanza sociale per supportarne l’attività fino alla fine dell’anno.
 
“Comprendiamo perfettamente – ha aggiunto Mattina – le difficoltà attraversate da enti e operatori sociali, che spesso arrivano ai limiti della sostenibilità, e per questo stiamo progressivamente cercando di migliorare il sistema che si scontra con una burocrazia e norme di verifica e controllo certamente non adatte al settore degli interventi sociali e alle esigenze dei cittadini”.
 
“A questo – ha concluso – si aggiunge che lì dove nasce un contenzioso con eventuali provvedimenti ingiuntivi, paradossalmente questi si ritorcono contro gli stessi enti privati, perché determinano un ulteriore aggravio del lavoro per gli uffici ma soprattutto perché innescano meccanismi burocratici e contabili a dir poco kafkiani, con un danno reciproco per l’Amministrazione e per gli enti del privato sociale”.

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