Imprese italiane sempre più... a tinte verdi - QdS

Imprese italiane sempre più… a tinte verdi

Roberto Pelos

Imprese italiane sempre più… a tinte verdi

giovedì 01 Novembre 2018

Symbola-Unioncamere: un quarto delle aziende italiane negli ultimi cinque anni ha puntato sulla green economy. Sono oltre 345.000 le attività dell’industria e dei servizi che hanno investito nel periodo 2014-2017, o prevedono di farlo entro la fine del 2018 in prodotti e tecnologie green per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2

ROMA – Un maggior dinamismo sui mercati esteri rispetto al resto del tessuto produttivo italiano. È uno dei motivi fondamentali che spingono molte aziende del nostro Paese ad investire in prodotti e tecnologie “green” per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2, come riferisce l’ultimo rapporto “GreenItaly 2018” realizzato dalla Fondazione Symbola e Unioncamere, promosso in collaborazione con il Conai e Novamont, con il patrocinio del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, presentato nella Capitale.
 
Superano le 345mila unità le aziende “green” in Italia; un’impresa su quattro si affida all’economia “verde”, il 24,9% dell’intera imprenditoria extra-agricola e quasi una su tre (30,7%) del manifatturiero.
 
Solo quest’anno, anche sulla spinta dei primi segni tangibili di ripresa, circa 207 mila aziende hanno investito, o intendono farlo entro dicembre, sulla sostenibilità e l’efficienza.
 
Secondo la graduatoria regionale delle imprese che hanno effettuato eco-investimenti nel periodo 2014-2017 e/o investiranno nel 2018 in prodotti e tecnologie “green”, in Sicilia si trovano 21.954 aziende coinvolte in tal senso, indietro rispetto a grandi realtà del Centro-Nord come Lombardia, Veneto, Lazio ed Emilia-Romagna (dove le imprese “green” sono rispettivamente 61.650, 34.797, 32.545, 28.270), ma più avanti nei confronti di regioni medio-piccole che vedono come fanalino di coda la Valle d’Aosta dove si trovano solo 743 imprese interessate all’economia “verde”.
 
La regione con più contratti relativi a green jobs, la cui attivazione è prevista per il 2018, è la Lombardia, dove se ne contano 123.380, pari a poco più di un quarto del totale nazionale (26,1%); segue a distanza l’Emilia Romagna con 45.562 richieste (9,6%), dal Lazio, con 45.480 attivazioni (9,6% del totale nazionale), da Veneto dove se ne registrano 42.654 (9%) e Piemonte con 38.869 (8,2%). Troviamo poi la Campania (29.467, 6,2%), la Toscana (23.637, 5% del totale nazionale), la Puglia (20.912, 4,4%), la Sicilia (19.994, 4,2%) e il Friuli Venezia Giulia (11.546, 2,4%).
 
Nessuna realtà siciliana è purtroppo presente tra le dieci province italiane dove le imprese hanno maggiormente investito nel “green” o hanno intenzione di farlo in futuro; la classifica è guidata da Roma con 25.082 aziende, decima è Bergamo (6.884).
 
Sull’importanza dell’economia “verde” ha posto l’accento Ermete Realacci, presidente di Symbola, intervenuto alla presentazione del rapporto. “In Italia – ha sottolineato – questo cammino verso il futuro incrocia strade che arrivano dal passato e che ci parlano di una spinta alla qualità, all’efficienza, all’innovazione, alla bellezza. Una sintonia tra identità e istanze del futuro che negli anni bui della crisi è diventata una reazione di sistema, una sorta di missione produttiva indicata dal basso, spesso senza incentivi pubblici, da una quota rilevante delle nostre imprese”.
 
Carlo Sangalli, presidente di Unioncamere ha dichiarato: “Oggi un quarto delle nostre imprese parla il linguaggio della green economy, che significa rispetto per l’ambiente, tutela del territorio e delle sue risorse. Un linguaggio strettamente connesso con l’innovazione in tutte le sue forme, inclusa l’adozione delle tecnologie di Impresa 4.0. E siamo contenti di poter dare il contributo del sistema camerale anche alla diffusione della cultura della sostenibilità, fondamentale per assicurare il benessere e il futuro dei nostri territori”.

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