Riqualificazione energetica, online il portale per le detrazioni fiscali - QdS

Riqualificazione energetica, online il portale per le detrazioni fiscali

Rosario Battiato

Riqualificazione energetica, online il portale per le detrazioni fiscali

mercoledì 28 Novembre 2018

I contribuenti dovranno trasmettere le informazioni entro 90 giorni dall’ultimazione dei lavori. Tra gli interventi ammessi: riduzione dispersioni, impianti fotovoltaici e sostituzione di infissi

PALERMO – È online e disponibile il portale ristrutturazioni2018.enea.it, presentato nei giorni scorsi, che servirà ai cittadini per la trasmissione all’Agenzia delle informazioni necessarie a ottenere le detrazione fiscali del 50% (bonus casa) relative agli interventi edilizi e tecnologici che comportano risparmio energetico e/o l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili di energia, realizzati a partire dall’anno 2018.
 
Le coordinate per accedere ai benefici stabiliti dalla Legge di Bilancio 2018 prevedono, infatti, che i contribuenti trasmettano le informazioni sui lavori effettuati entro il termine di 90 giorni a partire dalla data di ultimazione dei lavori o del collaudo mentre per gli interventi già conclusi, il termine dei 90 giorni per l’invio delle informazioni decorrerà da mercoledì scorso, giorno di presentazione del portale.
 
Per gli utenti a disposizione c’è anche un documento, messo a punto dell’Enea, d’intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico e l’Agenzia delle Entrate, per facilitare l’invio della documentazione: si chiama “Guida rapida alla trasmissione” mentre in relazione all’ammissibilità degli interventi si rimanda all’opuscolo dell’Agenzia delle Entrate “Ristrutturazioni edilizie: detrazioni fiscali – edizione 2018”. I documenti sono scaricabili al link acs.enea.it/ristrutturazioni-edilizie.
 
“I dati che i contribuenti dovranno inviare – ha spiegato il sottosegretario allo Sviluppo economico Davide Crippa – non vanno considerati come un semplice adempimento burocratico ma rappresentano un elemento fondamentale per valutare sia l’efficacia delle politiche di efficienza energetica, messe in campo dal Governo, che la riduzione dei consumi energetici e delle relative emissioni di CO2 da parte del nostro Paese che concorrono agli obiettivi più generali dell’Ue”. Anche per queste ragioni “chiediamo la piena collaborazione di coloro che hanno realizzato gli interventi, usufruendo degli incentivi statali, all’invio dei dati all’Enea”.
 
Un’occasione da non perdere con tantissimi interventi ammissibili alla detrazione. Li ha elencati la nota del Mise: riduzione delle dispersioni termiche di pareti verticali, coperture e pavimenti, sostituzione di infissi, installazione di collettori solari, sostituzione di generatori di calore con caldaie a condensazione, generatori di calore ad aria a condensazione, pompe di calore per climatizzazione degli ambienti, sistemi ibridi, microcogeneratori, sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore, installazione di generatori di calore a biomassa, installazione di sistemi di contabilizzazione del calore negli impianti centralizzati, sistemi di termoregolazione e building automazione, impianti fotovoltaici, installazione di elettrodomestici di classe energetica elevata collegati ad un intervento di recupero del patrimonio edilizio iniziato a decorrere dal 1° gennaio 2017.
 
Un impegno che dipendende dalla propensione dei cittadini all’investimento, operazione che in Sicilia non è avvenuta nemmeno nel settore dedicato, nello specifico, agli investimenti nella riqualificazione edilizia (questo il sito di riferimento: www.acs.enea.it).
 
Nell’ultimo rapporto sull’Efficienza energetica realizzato dall’Enea, si è registrato nello specifico per l’ecobonus 2017 – gli incentivi dedicati alla riqualificazione energetica – un investimento da parte delle famiglie italiane per 3,7 miliardi di euro, permettendo 420mila interventi di riqualificazione energetica, con un risparmio di oltre 1300 Gwh/anno.
 
In questo grande flusso, soltanto una piccola porzione, pari a 80 milioni di euro, cioè il 2% del totale, e 11 mila interventi, è andata alla Sicilia. A trainare la filiera è solita Lombardia, che pesa quanto un pachiderma negli equilibri nazionali verso l’efficientamento: circa 850 milioni di investimenti per quasi 100mila interventi.

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