Edilizia ed energia, gli incentivi fanno flop - QdS

Edilizia ed energia, gli incentivi fanno flop

Rosario Battiato

Edilizia ed energia, gli incentivi fanno flop

giovedì 29 Novembre 2018

Camera deputati e Cresme: tra 2011 e 2017, nell’Isola detrazioni fiscali per la riqualificazione degli immobili pari a 300 € per abitazione. In Emilia-Romagna quasi sei volte tanto (1.700 €). Ennesima opportunità persa per rinnovare un patrimonio immobiliare vecchio e a rischio

PALERMO – I siciliani non credono negli investimenti sulla casa. Lo conferma lo stato attuale del patrimonio edilizio che registra otto attestati su dieci di prestazione energetica (Ape) nelle ultime tre fasce dell’efficienza (dati del portale siciliano dell’Energia) e l’importo in detrazione nelle dichiarazioni dei redditi, dal 2011 al 2017 (anni d’imposta 2010-2016), per il recupero edilizio e il risparmio energetico che è stato pari a poco più di 300 euro per abitazione (309 euro), un terzo in meno del dato nazionale, che ha superato di poco il migliaio di euro, e secondo peggiore tra tutte le Regioni, con la sola Calabria che scivola ancora più in basso a 232 euro. I numeri arrivano dal Servizio studi della Camera che, in collaborazione con l’istituto di ricerca Cresme, ha redatto il dossier “Il recupero e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio: una stima dell’impatto delle misure di incentivazione”.
 
LE DETRAZIONI FISCALI
NON FANNO GOLA IN SICILIA
I siciliani si sono espressi: il patrimonio edilizio può restare quello di un tempo. Dei 34 miliardi di euro portati complessivamente in detrazione, tra il 2011 e il 2017, per interventi di recupero edilizio e risparmio energetico dagli italiani, gli isolani si sono accontentati di appena 886 milioni di euro, persino meno delle piccole Marche (circa un miliardo), ma anche in ritardo rispetto ad altre regioni meridionali come Puglia e Campania che hanno superato entrambe il miliardo. La quota siciliana sul totale nazionale vale appena il 2,5%, distante anni luce dalla rivoluzione che sta avvenendo in altre Regioni come la Lombardia, che da sola traina 8,2 miliardi di detrazioni. Per delineare in maniera ancora più clamorosa il dato siciliano, è sufficiente prendere come riferimento la detrazione per abitazione esistente, che è pari a circa un sesto in meno del dato lombardo. E anche regioni, con superficie e numero di abitanti vicini a quelli dell’Isola ci surclassano: in Emilia Romagna, nell’intervallo di tempo considerato, sono stati portati in detrazione complessivamente 4,1 miliardi di euro (1.741 euro per abitazione), quattro volte i numeri siculi. In Piemonte hanno toccato quota 3,5 miliardi, dato pressocché uguale a quello del Veneto (vedi tabella sotto).
 
CASE SICILIANE
INQUALIFICABILI
A livello regionale ci sono 373 mila attestazioni di prestazione energetica registrate. Queste ultime servono a sintetizzare le caratteristiche energetiche dell’immobile e quindi anche i suoi risparmi e, di conseguenza, il suo valore sul mercato. In Sicilia ce ne sono ben 197.161, pari più della metà del totale (52%), che sono inseriti nell’ultima fascia, la G, che è la più scadente. Altri 110 mila si registrano nelle due fasce appena superiori, questo vuol dire che complessivamente ce ne sono 307mila, cioè l’82,2% del totale, che si piazzano nelle ultime tre fasce.
 
EDILIZIA IN SOFFERENZA
Un ritardo che non pesa soltanto sul valore e sull’efficienza delle abitazioni regionali ma anche nella difficoltà dell’edilizia siciliana che fatica a riprendersi dagli anni della grande crisi. Anche in Italia il settore delle costruzioni resta in difficoltà – dal secondo semestre 2011 al secondo semestre del 2018 persi 465mila occupati – sebbene il sistema della detrazioni per la casa abbia permesso di attivare 202 miliardi di euro di investimenti (2011-2018), pari a circa 25 miliardi all’anno, attivando complessivamente circa 3 milioni di occupati (2011-2018), tra diretto e indotto.
 
IL QUADRO NORMATIVO
Le detrazioni fiscali per il recupero edilizio e la riqualificazione energetica dispiegano i “propri effetti nel mercato – si legge nel rapporto – rispettivamente dal 1998 e dal 2007 e la loro applicabilità è stata oggetto di numerose proroghe nel corso degli anni, nonché di modifiche che hanno inciso sulle aliquote, sui limiti massimi di spesa, sulle categorie di interventi agevolabili”. In particolare, le leggi di bilancio 2017 e 2018, oltre a prorogare l’applicazione delle detrazioni per i rispettivi anni, hanno “introdotto importanti innovazioni con riferimento agli interventi relativi all’adozione di misure antisismiche”. Su quest’ultimo punto era intervenuto nelle scorse settimane al QdS il presidente catanese dell’Ance, Giuseppe Piana, che aveva spiegato come “il sismabonus è un incentivo consistente e apprezzabile ma nel nostro territorio non ha trovato sostanzialmente alcuna applicazione”.
 
 

Dagli interventi antisismici alla cura del verde

Tutti i bonus per una casa sicura e sostenibile
 
La ristrutturazione edilizia consente di ottenere una detrazione dall’Irpef del 36% delle spese sostenute, fino a un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 48 mila euro per unità immobiliare, anche se per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2018 è possibile usufruire di una detrazione più elevata (50%) e il limite massimo di spesa è di 96 mila euro. Prevista, inoltre, una detrazione Irpef, entro l’importo massimo di 96 mila euro, anche per chi acquista fabbricati a uso abitativo ristrutturati.
 
Il sismabonus, che vale per abitazioni e condomini, parte da una detrazione del 50% per gli interventi eseguiti dal primo gennaio di quest’anno al 31 dicembre del 2021, con la possibilità di veder crescere il valore percentuale al 70% per il miglioramento di una classe di rischio, fino all’80% per due classi di rischio. Per quanto riguarda i condomini e gli interventi antisismici sulle parti comuni, la detrazione può arrivare fino all’85%, secondo l’entità del miglioramento della classe di rischio. Il valore di spesa complessivo non potrà essere superiore a 96mila euro per abitazione o a 96mila euro per unità dell’edificio. La detrazione verrà ripartita in 5 anni.
 
Ecobonus (abitazioni). Prorogata per un altro anno, grazie all’ultima legge di Bilancio, la detrazione Irpef/Ires per gli interventi finalizzati alla riqualificazione energetica degli edifici privati già esistenti che comprende diverse azioni, tra cui miglioramento termico dell’edificio, installazione di pannelli solari, sostituzione impianti di climatizzazione invernale, interventi di domotica.
 
Le spese detraibili variano in rapporto alla tipologia di intervento: fino a 100mila euro per le azioni relative alla riduzione del fabbisogno energetico per gli edifici esistenti; fino a 60mila euro per le parti riguardanti pareti, finestre e l’installazione di pannelli solari; fino a 30mila euro per la sostituzione degli impianti di climatizzazione.
Per gli interventi di efficientamento energetico sulle parti comuni di edifici condominiali o che coinvolgano tutte le unità immobiliari, l’agevolazione è stata prorogata fino al 31 dicembre 2021 e può variare tra il 70 e il 75%, con tetto massimo detraibile pari a 40 mila euro per ciascuna delle unità immobiliari che compongono l’edificio.
 
Bonus verde. Per tutto il 2018 sarà possibile ottenere la detrazione fiscale per chi sostiene spese per sistemazioni del verde. Prevista una detrazione del 36% (sconto fiscale Irpef) fino a 5 mila euro di investimenti che riguardano interventi di sistemazione di aree scoperte di pertinenza delle unità immobiliari di qualsiasi tipo: giardini (anche di interesse storico), terrazzi, balconi (anche condominiali).

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