Riscossione dell'imposta di soggiorno, protocollo d'intesa AnciSicilia-Airbnb - QdS

Riscossione dell’imposta di soggiorno, protocollo d’intesa AnciSicilia-Airbnb

Redazione in collaborazione con AnciSicilia

Riscossione dell’imposta di soggiorno, protocollo d’intesa AnciSicilia-Airbnb

mercoledì 19 Dicembre 2018

Sono 23 i Comuni che hanno già aderito all’accordo che consentirà l’afflusso di maggiori risorse

Accordo raggiunto tra AnciSicilia e Airbnb sulla riscossione dell’imposta di soggiorno. L’annuncio è stato dato dal presidente dell’associazione dei Comuni siciliani, Leoluca Orlando, e Giulio del Balzo, Public Policy Associate di Airbnb Italia.
 
L’intesa è stata raggiunta con 23 centri dell’Isola, che hanno già avviato il processo per aderire all’accordo. Esso consentirà di riscuotere e versare l’imposta di soggiorno in maniera semplice e digitale. Verrà gestita direttamente da Airbnb per tutte le prenotazioni effettuate sulla sua piattaforma.
 
Le residenze extra-alberghiere rappresentano in Sicilia un importante bacino di presenze. Palermo (con 110 mila visitatori provenienti da 116 Paesi del mondo che, nel 2017, hanno scelto di utilizzare Airbnb per i propri soggiorni), Catania (60 mila persone da 107 Paesi) e Siracusa (50 mila visitatori da 102 Paesi) sono anche tra le città italiane preferite dai turisti.
 
 
A fronte di una mole di amministrazioni e altrettanti regolamenti comunali diversi, che rende macchinoso il completamento in tempi brevi di accordi particolari, AnciSicilia e Airbnb hanno l’obiettivo di favorire la progressiva semplificazione dei processi, consentendo anche ai Comuni più piccoli, ma turisticamente rilevanti, di attivare velocemente uno strumento tecnologico ad oggi disponibile solo nei grandi centri.
 
“Siamo davvero soddisfatti di questo accordo – ha dichiarato Giulio del Balzo, Public Policy Associate di Airbnb Italia – che punta a superare la complessità dettata da centinaia di regolamenti esistenti, semplificando l’attivazione del sistema di raccolta automatica dell’imposta di soggiorno per tutti i comuni siciliani. Si tratta di una voce di entrate fondamentale sia per la promozione turistica dei Comuni, che per garantire un’equa distribuzione anche sui viaggiatori dei costi dei servizi utilizzati dai turisti, veri e propri ‘cittadini temporanei’ delle nostre città”.
 
“Il protocollo sottoscritto tra AnciSicilia e Airbnb – ha spiegato Leoluca Orlando, presidente di AnciSicilia – è il secondo dopo quello della Toscana e costituisce una tappa importante nell’ottica di una piena riscossione della tassa di soggiorno da parte di quei comuni che l’hanno istituita. Il percorso prevederà un confronto tecnico anche nel merito dei singoli regolamenti per facilitare la riscossione dell’imposta”.
 
“In un momento particolarmente difficile – ha aggiunto Orlando – i Comuni siciliani, a partire da oggi, sottoscrivendo accordi autonomi e facendo seguito a quanto avvenuto per Palermo da oltre un anno, potranno incassare attraverso Airbnb, l’imposta di soggiorno di tutte le strutture che utilizzano il noto portale di prenotazioni online. Si tratta quindi, in tempo per la prossima estate, di consentire l’afflusso di maggiori e certe risorse nelle casse comunali il cui utilizzo servirà a rafforzare ulteriormente le politiche territoriali in favore del turismo, instaurando con gli operatori del settore un rapporto più forte. Gli operatori interessati sono quelli che gestiscono strutture extra alberghiere come bed and breakfast, case e appartamenti vacanze, affittacamere, case per ferie o locazioni brevi. Strutture che vivono il territorio e sono scelte anche per il crescente fenomeno del cosiddetto ‘ turismo esperienziale’”.
 
“Com’è noto – ha concluso Mario Emanuele Alvano, segretario dell’Associazione dei Comuni siciliani – l’imposta di soggiorno, istituita dal decreto legislativo n23 del 14 marzo 2011, è destinata a finanziare gli interventi previsti nel bilancio di previsione dei comuni in materia di turismo, compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, la manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali, nonché i servizi pubblici locali. Si tratta di una tassa di scopo stabilita in seguito all’approvazione di un Regolamento da parte del Consiglio comunale con il quale si determina l’entità della tassa di soggiorno in misura fissa o in percentuale variabile in base al costo del pernottamento. Airbnb avrà, quindi, il compito di trattenere l’imposta per conto dei comuni riversandola in seguito nelle casse comunali”.
 

 
I COMUNI ADERENTI
 
– Agrigento
– Avola
– Balestrate
– Campobello di Mazara
– Castellammare del Golfo
– Catania
– Erice
– Ferla
– Isola delle Femmine
– Marsala
– Menfi
– Montalbano Elicona
– Monterosso Almo
– Noto
– Palermo
– Petralia Soprana
– Piazza Armerina
– Sambuca di Sicilia
– Santa Croce Camerina
– Scicli
– Siracusa
– Terrasini
– Ventimiglia di Sicilia
 

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