Il ministro della Salute a Roma a margine della presentazione del Rapporto Crea. I temi: dalla riforma delle specializzazioni post laurea, allo sblocco assunzioni
ROMA – Per chiudere il nuovo Patto per la Salute “abbiamo un tempo ristretto e quindi dobbiamo correre. Ma abbiano già chiari degli obiettivi importanti: ad esempio uno dei temi principali sarà come ridurre le diseguaglianze di salute tra Nord e Sud del Paese”.
È quanto ha spiegato il ministro della Salute, Giulia Grillo, a margine della presentazione del Rapporto Crea Sanità, tenutasi ieri a Roma, e in cui si sottolineano le differenza di salute e di aspettativa di vita tra Regioni del Nord e del Sud d’Italia. Al ministero, ieri pomeriggio si è tenuta la seconda riunione con le regioni sul Patto per la Salute.
Tra gli altri temi affrontati nel documento “c’è anche quello dell’intelligenza artificiale e di come aumentare l’empowerment del cittadino utilizzando questo strumento”. Tra gli argomenti sul tavolo anche la farmaceutica, i dispositivi medici e il personale sanitario. In particolare la riforma delle specializzazioni post laurea, lo sblocco delle assunzioni e la programmazione del fabbisogno sanitario. “Cose – ha concluso il ministro – su cui si è già lavorato ma su cui bisognerà arrivare a una sintesi”.
Il rapporto presentato ieri fotografa luci e ombre di un Ssn che garantisce buoni livelli di salute, ma deve fare i conti con disparità geografiche e una spesa sanitaria pubblica sempre più definanziata rispetto a quella di altri Paesi dell’Europa occidentale: il divario tra l’Italia e l’Ue precedente l’allargamento ad Est (ante-1995), ha infatti raggiunto il 31,3%. E cresce di pari passo l’impoverimento delle famiglie per curarsi: rinunciano alle cure sanitarie il 5,5% dei nuclei, ma con picchi dell’8% al Sud.
Nonostante ciò da noi si invecchia di più e meglio che altrove in Europa e la speranza di vita in buona salute oltre i 65 anni è di 10,4 anni per gli uomini e 10,1 per le donne, contro una media Ue pari a 9,8 e 10,1 anni. Resta però ampio il divario di salute tra Nord e Sud, con oltre un anno di svantaggio in termini di aspettativa di vita nelle Regioni del Mezzogiorno, che diventano 3 per quella a 65 anni.
“Misunderstandings”, ovvero malintesi, è il titolo del rapporto di quest’anno.
A spiegarne il senso è il presidente di Crea Sanità Federico Spandonaro. “Il principale malinteso è continuare a pensare che la politica sanitaria si esaurisca con le politiche assistenziali, dimenticando quelle industriali”.