Drastico calo dei minori stranieri soli, ma più di 5 mila sono irreperibili - QdS

Drastico calo dei minori stranieri soli, ma più di 5 mila sono irreperibili

Drastico calo dei minori stranieri soli, ma più di 5 mila sono irreperibili

martedì 05 Marzo 2019

Rapporto Unicef: disomogeneità nei servizi di protezione e gap nella formazione degli operatori. Nel 2018 il programma del Fondo delle Nazioni Unite ha raggiunto 7 mila giovani in Italia

ROMA – Nel 2018 sono arrivati via mare in Italia 3.536 minorenni stranieri non accompagnati (msna), mentre a fine anno erano 10.787 quelli presenti in Italia. Un dato in forte calo rispetto alle 18.303 presenze registrate a fine 2017, a causa della drastica diminuzione degli arrivi e al compimento della maggiore età di molti degli adolescenti sbarcati negli ultimi due anni. I cosiddetti irreperibili, ovvero quei minorenni non accompagnati di cui si sono perse le tracce, sono 5.229.
 
Sono cambiate anche le principali nazionalità di provenienza: se nel 2017 la massima parte dei msna arrivava da paesi dell’Africa Subsahariana occidentale, nel 2018 le nazionalità di provenienza sono state Albania ed Egitto. è quanto emerge dal Rapporto 2018 dell’Unicef sulle attività per i minorenni migranti e rifugiati in Italia. Analizzando le principali sfide da affrontare, il rapporto sottolinea, fra le altre cose, la persistenza di una disomogeneità nei servizi di protezione e accoglienza rivolti ai minorenni stranieri non accompagnati, una scarsa offerta di forme di tutela alternative e complementari ai Centri di accoglienza, un gap nella formazione degli operatori per l’identificazione e la gestione dei casi più vulnerabili, nonchè criticità nell’accesso al sistema di istruzione e formazione professionale e poche opportunità di tirocini formativi.
 
Nel 2018, il programma condotto dall’Unicef in Italia ha raggiunto circa 7.000 giovanissimi migranti e rifugiati: 2.191 hanno beneficiato del miglioramento dei servizi e delle condizioni di accoglienza; 243 hanno beneficiato del sistema di tutela: sono stati 198 i tutori volontari che hanno ricevuto sostegno e formazione; 310 le famiglie e i singoli formati per l’affidamento familiare (i primi affidamenti sono stati lanciati con successo a fine 2018 e proseguiranno per l’intero arco dell’anno in corso); 1.520 minorenni sono stati identificati, assistiti e orientati ai servizi nelle zone di transito (sia al confine con la Francia che nelle aree metropolitane); circa 1.500 minorenni hanno partecipato ad attività socio-ricreative; 500 hanno beneficiato di programmi formativi per lo sviluppo delle proprie competenze; oltre 1.100 sono stati i giovani migranti e rifugiati a cui si è data voce attraverso la piattaforma U-Report on the Move.
 
“Il programma dell’Unicef in Italia a sostegno dei bambini e adolescenti migranti e rifugiati mira alla loro protezione e inclusione sociale”, ricorda Anna Riatti, coordinatrice Unicef per il programma in Italia. “L’ascolto e la partecipazione dei ragazzi, il coordinamento con le Istituzioni di riferimento, i molteplici partenariati, la ricerca, l’innovazione e lo scambio di buone pratiche sono alla base del nostro lavoro in Italia. I minorenni rifugiati e migranti, soprattutto quelli che viaggiano da soli, sono particolarmente vulnerabili alla violenza, abusi, sfruttamento e discriminazione; la sfida è riuscire a raggiungerli con il nostro intervento e restituire un volto e un futuro a quelle storie che nella cronaca sono spesso presentate come numeri”, aggiunge.
 
Per il 2019 l’Unicef conferma la presenza in Italia a supporto dei minorenni stranieri non accompagnati, con l’obiettivo di raggiungere circa 6.000 giovani migranti e rifugiati. Gli interventi previsti richiederanno un impegno finanziario di circa 3.850.000 dollari.

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