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Catania – Contro l’abusivismo commerciale risultati positivi, ma non decisivi

Antonio Borzi

Catania – Contro l’abusivismo commerciale risultati positivi, ma non decisivi

martedì 03 Agosto 2010

“Affievoliti gli elementi legati al disagio sociale. Una vera e propria filiera della contraffazione”. Il punto della situazione fatto dall’assessore alle Attività produttive, Cannizzo

CATANIA – In questi anni d’amministrazione Stancanelli uno degli obiettivi primari è stato quello di combattere l’abusivismo commerciale. Una piaga che affligge da anni la città ottenendo, come purtroppo spesso accade, l’accettazione della cittadinanza.
A illustrare i risultati ottenuti nella lotta all’abusivismo sono stati il sindaco Raffaele Stancanelli e il neoassessore al Commercio, Franz Cannizzo, nel corso di una conferenza stampa svolta a Palazzo degli Elefanti.
Circa settecento i controlli effettuati nell’ultimo semestre da parte della Polizia municipale. Un numero ingente che ha permesso di contrastare un fenomeno che non ha risvolti soltanto economico-sociali ma anche importantissimi per la sicurezza. Nel corso dei controlli, infatti, sono stati sequestrati anche diversi dispositivi pericolosi per la salute e la privacy dei cittadini fra i quali una torcia capace di emettere scariche elettriche a 220 volts, un body scanner con dispositivo laser, orologi e penne stilografiche dotati di telecamera.
Ma l’operato di Franz Cannizzo, assessore eletto nella nuova Giunta tecnica grazie alle sue competenze professionali, ha  anche analizzato nel dettaglio il fenomeno con una relazione che ha sottolineato come “si siano affievoliti  i preminenti elementi legati al disagio sociale, a vantaggio dell’irrobustimento di una vera e propria filiera nazionale e internazionale della contraffazione organizzata”.
Un problema che, secondo l’assessore alle Attività produttive di Catania, accomuna tutto il territorio europeo e che non può più essere considerato alla stregua delle origini degli anni Cinquanta.
Per contrastare questo fenomeno ben radicato nel territorio emerge la necessità di una serie di interventi mirati. Fra questi Cannizzo annovera “un’attività di intelligence e repressione a monte coordinata dalle forze di polizia, un’attività di prevenzione permanente dei luoghi a partire dal centro storico, ai mercati storici e cittadini alle vie principali della città, l’incremento delle opportunità di integrazione lavorativa e delle relazioni con i cittadini extracomunitari anche attraverso progetti innovativi che coinvolgano il tessuto economico e sociale catanese”.
Per ottenere questo risultato l’assessore chiama a raccolta tutte le forze a disposizione. A partire dal corpo di Polizia municipale guidato da Alessandro Mangani, che giornalmente è costretto ad affrontare una serie di compiti elevati rispetto all’esiguo numero delle forze a disposizione. Da questo punto di vista Cannizzo si dichiara speranzoso per il clima di collaborazione instaurato in questi mesi.
“È evidente – ha detto a proposito Cannizzo – come il coordinamento e la presenza delle diverse forze dell’ordine sia un deterrente molto efficace nei confronti dei venditori irregolari Italiani e stranieri. Questo è un trampolino decisivo per la strategia del contrasto che, al di là di una lettura emozionale, può incidere significativamente sul fenomeno”.
Attenzione anche ai risvolti sociali del problema. Infatti, la solitaria azione da parte dell’amministrazione comunale non sarà sufficiente per debellare il problema. In questo senso Cannizzo è chiaro.
“È soprattutto necessaria – ha concluso l’assessore al commercio – una presa di distanza incondizionata rispetto a quella piccola ma comunque esistente parte di città che sul fenomeno dell’abusivismo commerciale specula per soldi o per paura”.

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