Rinnovabili e rifiuti, più controlli sulle gare - QdS

Rinnovabili e rifiuti, più controlli sulle gare

Rosario Battiato

Rinnovabili e rifiuti, più controlli sulle gare

mercoledì 25 Maggio 2011

Il ministro dell’Interno Maroni e l’assessore regionale all’Energia Marino hanno firmato un protocollo anticorruzione. Garanzie sulla trasparenza dei procedimenti per il rilascio di autorizzazioni e per interventi infrastrutturali

PALERMO – Maggiori controlli sul territorio per limitare le infiltrazioni della criminalità organizzata nei settori strategici delle energie, delle fonti rinnovabili e dei rifiuti. Per agire in tal senso, è stato firmato presso la Prefettura di Palermo un protocollo tra il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, vicepresidente della Regione siciliana e assessore all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità, Giosuè Marino, i Prefetti dell’Isola e Confindustria Sicilia. Garantire maggiore copertura e controllo significherebbe estirpare la malavita da alcuni dei settori più remunerativi e al contempo garantire servizi più efficienti alla popolazione.
Adesso per l’assessorato regionale all’Energia e dei Servizi di pubblica utilità dovrebbe essere più semplice garantire la trasparenza dei procedimenti finalizzati a rilasciare, a soggetti privati, autorizzazioni o concessioni per la realizzazione di interventi infrastrutturali, anche di produzione, che rivestono il carattere della pubblica utilità, e per l’esercizio di attività imprenditoriali di pubblico interesse di importo superiore a 154.937,00 euro.
L’avvio del protocollo consente all’assessorato regionale competente di avvalersi di una serie di misure, oltre quelle già previste dalla legge nazionale, per saggiare l’effettiva qualità morale e legale del soggetto proponente concessioni o autorizzazioni nei settori in questione.
Ad esempio si dovrà utilizzare sistematicamente lo strumento delle informazioni antimafia del Prefetto (articolo 10 del D.P.R. 252/98) nei confronti delle società o imprese che richiedono il provvedimento. In questo modo si innesca un meccanismo a scalare che obbligherà, attraverso una serie di patti di integrità, le imprese appaltatrici o subappaltatrici a presentare la stessa garanzia di legalità e trasparenza per l’esecuzione di lavori o per la prestazione di servizi o forniture connessi al provvedimento autorizzativo, abilitativo o concessorio. I controlli inoltre saranno a tappeto al punto da coinvolgere anche i proprietari del terreno dove svolgeranno i lavori.
Altre norme sono inoltre previste per garantire un iter privo di qualsivoglia azione non propriamente prevista dalla legge: i privati, pena la revoca del provvedimento abilitativo, dovranno essere vincolati all’obbligo di non poter ricevere o richiedere somme di denaro o qualsiasi altra ricompensa, vantaggio o beneficio, sia direttamente che indirettamente tramite intermediari, al fine del rilascio del provvedimento autorizzativo, abilitativo o concessorio. Questo vincolo anticorruzione richiede inoltre la denuncia immediata da parte dell’amministrazione regionale, ove si presentasse il tentativo, e di effettuare i pagamenti o le transazioni finanziarie di ammontare superiore alla soglia di 2 mila euro esclusivamente per il tramite di istituti di credito o Poste Italiane s.p.a. Inoltre dovranno essere precisati in dettaglio tutti i passaggi dei lavori dalle modalità di affidamento fino la ditta esecutrice con il numero dei lavoratori occupati, qualifiche e criterio di assunzione. Soddisfazione espressa da Giosuè Marino che, esprimendo l’impegno di tutta l’amministrazione regionale nel controllo del territorio, parla di “salvaguardare la libertà di impresa e la concorrenza leale e contrastare al contempo l’inquinamento di settori produttivi dell’economia isolana”.

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