A Cibali un’enorme area verde da tutelare, in Consiglio primo “no” all’inutile cemento - QdS

A Cibali un’enorme area verde da tutelare, in Consiglio primo “no” all’inutile cemento

Melania Tanteri

A Cibali un’enorme area verde da tutelare, in Consiglio primo “no” all’inutile cemento

venerdì 04 Ottobre 2019

Ok bipartisan a mozione contro un nuovo supermercato in via Sabato Martelli Castaldi. Il sogno di un grande parco urbano. Zammataro: “Il quartiere merita uno sviluppo sostenibile”

CATANIA – Un no deciso alla realizzazione del nuovo supermercato in via Sabato Martelli Castaldi. Lo ha espresso il Consiglio comunale votando una mozione, firmata da rappresentanti di opposizione ma anche della maggioranza, nel corso della seduta di martedì sera. I consiglieri, nel documento presentato dal consigliere Carmelo Nicotra in seguito a un’interrogazione avanzata dal Movimento 5 Stelle, chiedono all’amministrazione di effettuare una verifica in attesa di capire come muterà il quadro urbanistico con le nuove linee guide del nuovo Prg.

Una presa di posizione particolarmente rilevante, dal momento che su quella ampia porzione di città, conosciuta come “Orti di Cibali” sono anche altre le iniziative immobiliari, tra cui il grandioso “Centro direzionale”, un progetto ideato cinquant’anni fa e che prevedeva la realizzazione di edifici da adibire ad abitazioni e uffici, al quale all’epoca si oppose il Consiglio comunale. La società che dovrebbe realizzarlo, Consorzio Cibali, è di proprietà di Sicilcassa S.p.a. in liquidazione coatta amministrativa e, come tale, sottoposta alla vigilanza della Banca d’Italia.

Recentemente l’idea di base, ovvero quella di realizzare palazzi di più piani (cosiddette torri) in particolare per il social housing, è tornata alla ribalta nel corso dell’ultima sindacatura di Enzo Bianco, la cui Giunta ha votato una variante per avviarne la realizzazione, salvo poi trovare nuovamente un ostacolo nel senato cittadino che non ha dato l’ok alla delibera.

Oggi, con le linee guida del nuovo Prg che approdano in aula, il futuro della zona, una delle poche a verde in piena area urbana non ancora edificata, è tornata alla ribalta. Il Prg del 1969, quello tuttora vigente, classifica infatti le aree del Consorzio per lo più come “zona I”, con la possibilità di realizzarvi grandi superfici per uffici pubblici e privati, il commercio, la ricettività, lo spettacolo; vi possono essere realizzate anche abitazioni, utilizzando per questa destinazione fino al 40% delle aree. Ma l’attuale Consiglio comunale sembra vedere altro lì: un parco urbano, utile per aumentare la percentuale di verde – bassissima – in città.

Come conferma il presidente della Commissione urbanistica, Manfredi Zammataro. “La questione del Centro direzionale di Cibali è inserita nella programmazione dei lavori della Commissione – spiega sottolineando come, però, l’assenza del direttore dell’Urbanistica (dovuta alla scadenza del contratto per i dirigenti a tempo determinato) potrebbe rallentare l’iter – e stiamo approfondendo questo aspetto, pur restando concentrati, in questo momento, principalmente sullo studio delle Direttive generali del Prg per comprendere come viene immaginato il futuro dell’intera zona”.

L’idea, però, resta quella di approfondire la vicenda del futuro degli Orti di Cibali. “È un’area fittamente abitata e merita uno sviluppo sostenibile – continua – aspetto sul quale io personalmente, ma in realtà tutta la Commissione, si sta battendo, cioè che la città del domani possa essere una Catania che possa avere un rapporto verde e abitanti da città europea”. Zammataro evidenzia come, con l’approvazione in aula del regolamento del verde, l’idea di aumentarlo in tutta la città sia stata messa nero su bianco. “Il verde esistente è un bene che deve essere preservato e tutelato – prosegue – perché è collegato alla vivibilità della città. Attendiamo di comprendere la visione che vuole dare l’amministrazione – continua – ma la commissione, rappresentante del Consiglio, verificherà ed eviterà speculazioni.

Occorre però il Prg integrale. “Regole chiare che dettino l’agenda – sottolinea ancora Zammataro -. Fino a quel momento rischiamo di esporre la città a problematiche che potrebbero essere evitate. Inviteremo il sindaco in Commissione – conclude – per capire quale idea ha l’amministrazione su questa vicenda”.

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