Ad Agrigento un evento sanitario con rari precedenti esempio per la cultura della donazione - QdS

Ad Agrigento un evento sanitario con rari precedenti esempio per la cultura della donazione

redazione

Ad Agrigento un evento sanitario con rari precedenti esempio per la cultura della donazione

martedì 17 Settembre 2019

Il direttore generale dell’Asp, Santonocito: “Un gesto esemplare, da mettere in assoluta evidenza”. Il caso di un’ottantenne agrigentina, divenuta nell’arco della vita “ricevente e donante”

AGRIGENTO – Nei giorni scorsi una donna agrigentina, deceduta a seguito di una vasta emorragia cerebrale, è divenuta protagonista della singolare evenienza di essere insieme “ricevente e donante” per il fatto di aver beneficiato in vita di un doppio trapianto di reni e aver donato una parte di sé, il fegato, dopo la morte.

Oltre a rappresentare un evento con rari precedenti, la vicenda può rappresentare uno straordinario esempio per diffondere la cultura della donazione. La signora in questione, infatti, già da tempo aveva manifestato ai propri familiari l’intenzione di voler “restituire”, al termine della sua vita, la felicità di aver potuto prolungare senza sofferenze i suoi anni donando la stessa speranza ad altre persone in stato di profondo bisogno. L’intento è stato rispettato grazie al consenso espresso dai familiari e, immediatamente dopo il decesso, un team multidisciplinare composto da medici e sanitari appartenenti ai diversi reparti dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, in sinergia con l’equipe chirurgica dell’Ismett di Palermo, si è attivato con urgenza per procedere all’espianto. L’intervento è perfettamente riuscito e il fegato prelevato è giunto a donare nuova gioia a un paziente in trepidante attesa.

Il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento, Giorgio Giulio Santonocito, ha seguito con grande partecipazione emotiva tutte le fasi della delicata procedura, rapportandosi direttamente con Bruna Piazza, coordinatrice del Centro regionale trapianti. “Preme innanzitutto sottolineare – ha dichiarato il manager – la generosità dei familiari nella scelta di acconsentire all’espianto. Si tratta di un gesto esemplare e da mettere in assoluta evidenza così come emblematico è stato il caso umano di questa nobile signora la cui intera vita è diventata un manifesto sul valore della donazione. In secondo luogo, è doveroso rimarcare la professionalità dei medici e degli infermieri che hanno lavorato in sinergia garantendo la perfetta riuscita del prelievo”.

“L’auspicio – ha concluso – è che questo evento costituisca un esempio e possa agevolare uno slancio verso la consapevole cultura della donazione”.

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