Agricoltura malata, Pil -4,2% con pochi giovani. Speranze di rilancio dai 260 milioni del Psr - QdS

Agricoltura malata, Pil -4,2% con pochi giovani. Speranze di rilancio dai 260 milioni del Psr

Pietro Vultaggio

Agricoltura malata, Pil -4,2% con pochi giovani. Speranze di rilancio dai 260 milioni del Psr

martedì 22 Ottobre 2019

Istat, in calo anche la produzione (-2,6%) con solo il 4,5% di under 35 sui campi. Le cause nell'accesso al credito difficile, nella burocrazia e nel meccanismo lento dei fondi Ue. L’assessore regionale Bandiera: “Dal Programma di sviluppo rurale un aiuto concreto”. Gioia, presidente dei Giovani di Confagricoltura, "Avviamo un confronto"

L’agricoltura soffre, ma questa non è una novità. Il pensiero comune si è abituato ad una realtà agricola poco aiutata, anzi spesso mortificata. Il fenomeno riguarda tutta l’Unione europea, ma in particolare l’Italia. A confermare il trend negativo sono i dati dell’Istat, che certificano un calo della produzione agricola siciliana del 2,6% e del valore aggionto del 4,2% (dati del 19 maggio 2019).

La decrescita sostanziale investe i giovani ed un cambio generazionale che non si verifica nemmeno nel privato. Nel 2018 la Direzione Generale dell’Agricoltura della Commissione europea ha pubblicato una serie numerosa e approfondita di dati: gli imprenditori agricoli con età inferiore a 35 anni, determinati dall’ultima analisi sulle strutture agrarie del 2013, sono il 5,9% del totale nell’Unione europea (28 Paesi membri) ed in Italia sono il 4,5%.

Rispetto al 2010 l’incidenza dei giovani è diminuita (erano il 7,5% nella Ue ed il 5,1% in Italia). “Ci sono solo nove Paesi – scrive Comegna, economista ed esperto di politica agraria – che registrano una percentuale di giovani agricoltori inferiore al dato italiano e 17 che sono meglio posizionati su tale parametro.

Dati disarmanti che spiegano perché rimane un mistero il numero di giovani agricoltori siciliani diventati tali dopo la spartizione di fondi del PSR 2007-2013”.

L’accesso alla terra rimane il fattore critico principale. Poi c’è il problema del credito e l’assenza di incentivi di politica agraria semplici, agili e affidabili, nonostante l’impegno profuso tramite i programmi di sviluppo rurale.

“Purtroppo la realtà – continua Comegna – sembra ben diversa da come è dipinta da alcuni mezzi di comunicazione ed è narrata da qualche attore del settore agricolo siciliano, più interessato a cercare consenso. Sarebbe opportuno conoscere i dati ufficiali del PSR Sicilia”.

Nel 2020 partirà l’ultimo Censimento generale dell’agricoltura con cadenza decennale. Sono chiamate a parteciparvi tutte le aziende agricole presenti in Italia. L’obiettivo principale del censimento è fornire un quadro informativo statistico sulla struttura del sistema agricolo e zootecnico a livello nazionale, regionale e locale. Al netto delle considerazioni, per sapere come stanno le cose non serve un censimento, che risulta macchinoso e complesso, ma una semplice verifica: nomi e cognomi dei giovani e meno giovani imprenditori finanziati con i fondi del Psr, per verificare se, oggi, sono titolari di aziende agricole, ovviamente funzionanti.

Un comparto giovanile che in Sicilia fa fatica a respirare, e che, oggi, sembra ricevere un respiro. Pronti 260 milioni di euro, che andranno presto a 1.625 giovani imprenditori che per la prima volta si insediano in agricoltura, tramite il Programma di sviluppo rurale Sicilia 2014-2020. I progetti sono distribuiti in tutte le nove province siciliane: 84 ad Agrigento e altrettanti a Caltanissetta; 141 a Catania; 180 a Enna; 140 a Messina; 233 a Palermo; 43 a Ragusa; 44 a Siracusa; e 51 a Trapani. Appare evidente che la larga partecipazione a questo bando altro non rappresenta che la decrescita del settore giovanile fino ad oggi.

Adesso, con questa misura che favorirebbe il ricambio generazionale e l’avvio di nuove imprese giovanili, c’è la voglia di ritornare alla terra, contribuendo all’ammodernamento del settore agricolo e all’introduzione di nuovi processi e nuove tecnologie produttive. Sarà nuovamente un buco nell’acqua? Vale la pena sottolineare che questa graduatoria, una volta divenuta spesa rendicontabile, contribuirà non poco a rilanciare il Programma siciliano, atteso che, al 31 dicembre 2018, su tutta la misura 4 per gli investimenti strutturali risultava ad Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) una spesa pubblica complessiva di 149,9 milioni di euro, mentre sull’intera misura 6 la spesa pubblica totale era inferiore di poco a 10 milioni.

Non sono in pochi a sollevare dubbi circa la sufficienza della dotazione delle misure. Se non ci fossero risorse sufficienti, pure quelli in graduatoria potrebbero essere messi di fronte alla difficile scelta di dover fare il loro investimento senza l’aiuto dei fondi del Psr.

Rilanciare l’agricoltura in Sicilia partendo dai giovani, questo l’obiettivo della Regione Sicilia con il Psr 2014-2020. “A poco più di un anno dalla scadenza del periodo di programmazione del Piano di Sviluppo Rurale è tempo di bilanci – dichiara Giovanni Gioia presidente di Confagricoltura-Anga Sicilia -. L’avanzamento di spesa del Psr è ad uno stato preoccupante. Per il sistema agricolo, il successo scaturirebbe dall’erogazione effettiva delle somme alle imprese e sicuramente non ha aiutato il susseguirsi di governi regionali di diverso indirizzo politico. Dobbiamo cambiare strategia”.

Edy Bandiera, assessore regionale all’Agricoltura: “Azioni concrete per i giovani”

“La politica regionale si è mostrata molto sensibile al settore agricolo giovanile con azioni concrete, come l’emanazione della graduatoria definitiva della sottomisura 6.1, al fine di aiutare l’avviamento di imprese giovani”, a dirlo è Edy Bandiera, assessore regionale all’Agricoltura.

“Al finanziamento delle domande di aiuto ammissibili – continua – si è fatto fronte con le risorse pubbliche in dotazione al bando. Allo stato attuale, è stato fissato per il 23 ottobre 2019, esclusivamente per i beneficiari che si ritrovano utilmente inseriti tra i progetti indicativamente finanziabili negli elenchi definitivi, il termine ultimo per la presentazione della documentazione necessaria per l’emissione del relativo decreto di finanziamento”.

Per quanto concerne la sottomisura 4.1, l’assessore è chiaro: “Si rappresenta che sono stati emessi 45 decreti di finanziamento sugli 80 previsti e, contemporaneamente, gli uffici preposti stanno lavorando per un ulteriore scorrimento della graduatoria. Inoltre, proprio per dare una nuova opportunità alle aziende agricole è in previsione una seconda finestra che vedrà l’emanazione di un bando più aderente alle reali esigenze del tessuto produttivo agricolo siciliano. Il livello contributivo sarà – continua Edy Bandiera – pari al 50% del costo dell’investimento ammissibile e arriverà al 60% proprio nel caso in cui gli investimenti saranno realizzati da giovani agricoltori”.

Una novità di rilievo è quella che investe la dimensione finanziaria massima dell’investimento complessivo ammesso a finanziamento: “Infatti, non potrà – afferma l’assessore all’Agricoltura – eccedere i 500 mila euro, a fronte dei 5 milioni previsti nella finestra precedente, in modo tale da finanziare, con una dotazione pari ad euro 40 milioni, un centinaio di aziende”.

Trattazione differente invece per le misure a superficie. “Abbiamo ereditato una situazione disastrosa – prosegue – alla quale abbiamo fatto fronte con l’attuazione di numerosi interventi, come l’istituzione di una task force costituita da 10 tecnici dedicati, l’attivazione di un tavolo tecnico con i CAA e Associazioni di categoria e una serrata interlocuzione con AGEA, grazie alla quale si è giunti allo sblocco del 60% delle pratiche presentate per un importo complessivo di oltre 280 milioni di euro, già effettivamente giunti nelle tasche degli agricoltori. Si sta ulteriormente lavorando – conclude – per lo sblocco di una ulteriore anomalia codificata SRBX7, inerente la verifica delle particelle catastali in notifica che permetterà il sostegno in agricoltura integrata”.

Giovanni Gioia, presidente dei Giovani di Confagricoltura

Con il piano di sviluppo rurale sono state attivate altre sottomisure per le generazioni emergenti: 25 milioni arrivano per l’attivazione della sottomisura 6.4 A “Investimenti per la creazione e lo sviluppo di attività extra agricole” e 10 milioni sono attinti alla sottomisura 8.1 “Sostegno alla forestazione/imboschimento”. La misura 6.1 destina, invece, 65 milioni di euro per il premio “Giovani insediati”, ovvero 40 mila euro per 1.625 giovani agricoltori di età non superiore a quaranta anni al momento della presentazione della domanda, che possiedono adeguate qualifiche e competenze professionali e che si insediano per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo dell’azienda. A questa cifra si sommano 160 milioni per la sottomisura 4.1 per il sostegno a investimenti nelle aziende agricole.

“Tra i temi più caldi – continua Gioia – vi è la sottomisura 4.1. I tempi per la realizzazione delle opere edili, collaudi e adempimenti di varia natura potrebbero non collimare con la necessità di rendicontare all’Europa nei tempi previsti. Le misure a superficie sono poi bloccate da tre anni”. Sulla misura 6.1 i Giovani di Confagricoltura sono, invece, abbastanza diretti: “Tra bandi, istruttorie, graduatorie provvisorie, ritiro delle suddette, soccorso istruttorio, graduatoria definitiva e ricorsi a pioggia, sono ormai anni che circa 1.500 giovani agricoltori attendono un responso definitivo.

Sottolineo poi che le risorse allocate non sono sufficienti a finanziare, per gran parte dei richiedenti, la misura collegata 6.4”. Nello specifico, se il giovane non riesce a portare a termine l’investimento con le proprie risorse, perde il diritto di usufruire anche della restante parte del contributo.

“Momenti di confronto aperto – conlcude – possono porre le basi per un modus operandi duraturo per il Psr 2021/27. Una buona progettazione sarà la base di un buon esito del prossimo Programma. I Giovani di Confagricoltura sono pronti a dare il loro contributo”.

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