Decreto Semplificazioni, molte critiche al Governo - QdS

Decreto Semplificazioni, molte critiche al Governo

Irene Milisenda

Decreto Semplificazioni, molte critiche al Governo

venerdì 14 Agosto 2020

Provvedimento ritenuto “deludente e insufficiente a rilanciare in modo concreto” il settore edile. Suggerito un pacchetto di emendamenti finalizzato a snellire passaggi e iter burocratici

AGRIGENTO – Il decreto legge “Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale”, noto come “Decreto Semplificazioni”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 178 del 16 luglio e in vigore dal 17 luglio, che sarà convertito in legge entro metà settembre, ha l’obiettivo di semplificare e accelerare le procedure in tema di edilizia, ridurre il peso burocratico a carico dei cittadini e delle imprese, assicurare il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e lo sviluppo di processi di rigenerazione, migliorando le prestazioni energetiche e di sicurezza antisismica degli edifici.

Un decreto deludente – ha dichiarato il vice presidente dell’Ordine degli architetti, Rino La Mendola – e insufficiente a rilanciare in modo concreto l’edilizia e i lavori pubblici, soprattutto su quella parte del Paese che soffre la crisi in modo particolare, come l’agrigentino”. Una posizione espressa nel corso di un incontro svoltosi alla presenza del presidente dell’Ordine degli architetti di Agrigento Alfonso Cimino, Giuseppe Falzea, presidente della Consulta regionale degli architetti, e Carmelo Salamone, presidente dell’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance) di Agrigento.

“Il Decreto – ha aggiunto La Mendola – raccoglie, quasi in modo casuale, una serie di dispositivi finalizzati a snellire le procedure, ma senza una visione globale, che, per la parte sui lavori pubblici, interviene solo negli affidamenti, ignorando i tempi lunghi determinati dalla programmazione, dalla redazione e approvazione dei progetti, dall’esecuzione dei lavori e dal collaudo, che spesso arriva dopo tanti anni dalla fine dei lavori. Numeri che impongono provvedimenti ben più strutturati del Decreto Semplificazioni che, si auspica, possa essere modificato durante il percorso parlamentare per la conversione in legge”.

In tal senso, il Consiglio nazionale degli architetti, unitamente alla Rete delle professioni tecniche, ha presentato alle competenti Commissioni parlamentari un pacchetto di emendamenti finalizzati a semplificare tutte le varie fasi del processo di esecuzione di un’opera pubblica: dalla programmazione al collaudo dei lavori. Nel pacchetto è stato anche inserito un emendamento con cui si stabilisce che le amministrazioni pubbliche, almeno sino al 31/12/2021, affidino tutti i servizi di progettazione e di direzione dei lavori all’esterno, quindi ai liberi professionisti in modo da ridurre gli effetti della crisi economica che colpisce soprattutto le partite Iva, le imprese e i liberi professionisti.

“La posizione di Ance – ha concluso Salamone – è netta. Il Decreto mette le imprese sane nelle condizioni di uscire dal mercato, di non partecipare alle gare quindi di delinquere. Sono certo di quello che dico e me ne assumo ogni responsabilità”.

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