Sicurezza dei cittadini in primo piano, confronto costruttivo fra le istituzioni - QdS

Sicurezza dei cittadini in primo piano, confronto costruttivo fra le istituzioni

Nicola Digiugno

Sicurezza dei cittadini in primo piano, confronto costruttivo fra le istituzioni

martedì 29 Ottobre 2019

In primo piano anche l’evoluzione del sistema di allerta meteo e l’importanza degli avvisi emessi. Numerosi gli appuntamenti nel corso della Settimana nazionale della Protezione civile

AIDONE (EN) – Si è tenuto, nell’Aula consiliare del Comune uno dei molti incontri programmati dalla Prefettura in occasione della Settimana nazionale della Protezione civile, istituita con direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri dell’1 aprile 2019.

Il primo cittadino aidonese Nuccio Chiarenza ha ringraziato il rappresentante del Governo “per la costante attenzione e vicinanza al territorio” e rivolto un caloroso benvenuto ai colleghi sindaci e assessori di Barrafranca, Enna, Piazza Armerina, Pietraperzia, Valguarnera e Villarosa, che hanno partecipato all’appuntamento insieme ai dirigenti degli uffici tecnici, dei servizi sociali e ai comandanti delle polizie locali. Presenti anche i rappresentanti delle forze dell’ordine e del Libero consorzio di Enna.

Nel corso dell’incontro si sono registrati anche gli interventi dei rappresentanti del dipartimento regionale di Protezione civile, Biagio Bellassai e Giuseppe Basile, che “hanno illustrato l’evoluzione del sistema di allertamento regionale e l’importanza degli avvisi emessi quotidianamente dalla Regione sulle previsioni metereologiche e sui possibili effetti al suolo”.

Basile ha precisato che “l’avviso non è un bollettino meteorologico, ma cerca di fare una valutazione sugli effetti al suolo provocati dalle piogge” e “ha raffrontato immagini riferite a stessi luoghi in periodi storici differenti, dimostrando che con piogge infinitamente più basse gli effetti al suolo sono aumentati perché è aumentata l’impermeabilizzazione”, evidenziando che “l’avviso nasce da una somma d’informazioni, dalla cui valutazione sorge l’allerta”.

Non si tratta, dunque, “di un automatismo, ma bisogna valutare di volta in volta”. Proprio perché un’attività di previsione fortemente legata alle effettive condizioni del suolo, è necessario che questo venga gestito in maniera consapevole e attenta e vi siano interlocutori a livello locale che possano diventare occhi sul territorio.

Il prefetto, Giusi Scaduto, ha richiamato “il documento di discussione per la conferenza nazionale delle autorità di Protezione civile”, che, oltre a tracciare la storia del sistema nazionale, ne indica le linee evolutive. Obiettivi principali: resilienza e riduzione dei rischi, attraverso la sempre più consapevole partecipazione dei cittadini, l’impiego mirato dei fondi strutturali e il potenziamento delle modalità di allertamento, in un’ottica di azione congiunta e coordinata degli attori, pubblici e privati, che compongono il sistema nazionale”.

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