“Il recovery fund si finanzia con titoli di debito emessi sul mercato, merito anche della caparbietà di Paolo Gentiloni a Bruxelles – spiega Amendola -. Quindi non ci sarà un aumento dei contributi nazionali ma avanzeremo, finalmente, nella direzione di creare e utilizzare risorse proprie dell’Unione europea. Avremo forme di tassazione europea legate a obiettivi come l’ambiente e il digitale. In altri termini, si profila una nuova sovranità europea”.
Nel governo c’è chi pensa di usare il Recovery Plan per un taglio delle tasse. “Due mesi fa il tormentone era: ‘l’Europa ci ha abbandonatò. Oggi si fa a gara nel fare proposte sull’utilizzo delle risorse, notevoli, che ci saranno messe a disposizione. Io mi limito a far notare che i sussidi e i prestiti del Recovery Plan sono destinati a investimenti, non alla spesa corrente – afferma il ministro -. E servono per tornare a crescere in modo robusto, in modo da ridurre il debito. Noi negli ultimi due decreti abbiamo mirato, correttamente, a proteggere la coesione sociale. Ora, con il piano italiano di rilancio, dovremo rivoluzionare la nostra capacità di impiego delle risorse europee nei settori cruciali”.
(ITALPRESS).