Ancora acque agitate all’interno dell’Atm I sindacati chiedono chiarezza sul futuro - QdS

Ancora acque agitate all’interno dell’Atm I sindacati chiedono chiarezza sul futuro

Lina Bruno

Ancora acque agitate all’interno dell’Atm I sindacati chiedono chiarezza sul futuro

martedì 16 Aprile 2019

MESSINA – Ritardo negli stipendi, una liquidazione contestata, il presidente dei revisori forse incompatibile e gli ex autisti interinali esclusi che si rivolgono al tribunale del lavoro. Acque agitate sulla gestione dell’Atm, un’azienda che, dopo l’approvazione del bilancio comunale, che prevede un maggiore trasferimento nelle casse della partecipata, sembrava dovesse stare più tranquilla sulla liquidità, e invece la situazione di sofferenza continua a persistere.

“Il ritardo con cui viene pagato lo stipendio ai lavoratori – hanno affermato Natale Trischitta, dg facente funzioni e il presidente Giuseppe Campagna – è la conseguenza delle ormai note difficoltà finanziarie in cui versa l’azienda e dell’impossibilità di aggravare ulteriormente il proprio indebitamento. Le maggiori somme previste nel bilancio del Comune di Messina per il servizio di trasporto pubblico locale, potranno essere trasferite ad Atm solo a seguito dell’approvazione da parte del Consiglio comunale di un nuovo Contratto di servizio o di un aggiornamento di quello vigente”.

Ma tutto ciò sembra stonare se si pensa che stiamo parlando di una società che si è deciso di liquidare per fare una nuova Spa. In realtà il percorso di messa in liquidazione è di fatto fermo a novembre 2018, come ricordato dal segretario Uil Trasporti Michele Barresi e dal collega della Filt Cgil Carmelo Garufi, che hanno sottolineato di avere da sempre contestato la decisione di liquidare un’azienda che tra mille difficoltà stava garantendo un trasporto pubblico dignitoso alla città. “Oggi – hanno affermato – quella sciagurata decisione ha portato nel caos l’Atm, che si ritrova aggredita dai creditori e con i canali di credito pressoché chiusi e a pagarne le conseguenze sono lavoratori e cittadini”.

Cgil e Uil hanno auspicato che il Consiglio sospenda in autotutela la delibera di liquidazione di Atm e si proceda, così come previsto da un emendamento, incaricando un istituto indipendente per la certificazione dello stato patrimoniale dell’azienda. A rafforzare nei sindacati la necessità che sia un’agenzia terza a certificare lo stato dell’azienda è la vicenda della presunta incompatibilità di Felice Genovese nel doppio ruolo di presidente del Collegio dei revisori di Atm, partecipata del Comune, e di presidente della società che gestisce la piscina comunale Cappuccini, che ha un cospicuo debito con lo stesso Comune.

“Genovese – hanno affermato da Cgil e Uil – ricopriva entrambi gli incarichi fin dai tempi dell’Amministrazione Accorinti e la presunta incompatibilità era già stata segnalata dal sindacato agli organi competenti. Dopo la riconferma di Genovese nel ruolo ricoperto in Atm decisa dal sindaco De Luca, non era sfuggito che nelle relazioni prodotte dal presidente del Collegio dei revisori al nuovo Cda e al sindaco sui conti di Atm, dal giugno 2018 in poi, si dipingevano scenari ben più gravi e quasi a smentire le precedenti analisi dello stesso organo di revisione, prodotte nella gestione Accorinti”.

I dubbi sulla compatibilità del doppio ruolo di Genovese sono emersi anche durante le sedute consiliari sulla gestione della piscina Cappuccini. Intanto, Atm ha bus inutilizzati per carenza di autisti, ma se da una parte ha pubblicato un bando per assumere trenta operatori di esercizio per sei mesi, dall’altra ci sono i 31 ex lavoratori interinali dell’azienda che si sentono ingiustamente esclusi.

Gli ex dipendenti hanno presentato un esposto alla sezione lavoro del Tribunale dove rilevano irregolarità nella somministrazione dal 2016 al 2018 e chiedono l’assunzione a tempo indeterminato e il risarcimento del danno subito, “sia per la somministrazione irregolare sia per la mancata prosecuzione del servizio a seguito del nuovo bando di gara aggiudicato alla Tempor ”.

Il bando per 74 autisti era stato emanato dall’Amministrazione Accorinti, poi bloccato dai nuovi vertici Atm e dal sindaco Cateno De Luca per avviare nuove procedure di assunzione tramite il Centro per l’impiego.

Lina Bruno

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