Ancora dubbi sulla liquidazione dell’Atm, adesso si temono ripercussioni sui servizi - QdS

Ancora dubbi sulla liquidazione dell’Atm, adesso si temono ripercussioni sui servizi

Lina Bruno

Ancora dubbi sulla liquidazione dell’Atm, adesso si temono ripercussioni sui servizi

venerdì 13 Settembre 2019

Momento delicato per la viabilità cittadina, soprattutto a causa della riapertura delle scuole. Entro ottobre il Consiglio comunale si dovrà esprimere sulla relazione del liquidatore

MESSINA – Da una parte una vecchia Atm, su cui si continua a discutere se ci siano motivi validi per proseguire con la liquidazione; dall’altra una nuova Atm Spa, costituita ma non operativa; in mezzo un servizio che dopo un anno di modifiche e aggiustamenti presenta ancora tante criticità.

Una situazione paradossale quella del trasporto pubblico cittadino, soprattutto se si pensa che mentre i commissari nominati a luglio stanno lavorando per la chiusura della vecchia Atm, con la predisposizione di una relazione che dovrà essere portata entro ottobre al vaglio dell’Aula, non è detto che alla fine il Consiglio confermi la decisione di novembre della messa in liquidazione dell’azienda di via La Farina. I consiglieri vogliono avere un quadro chiaro della situazione finanziaria, dati oggettivi su cui valutare la reale condizione debitoria dell’Atm e sperano quindi che il report dei liquidatori li possa illuminare.

Questa intenzione è stata espressa in Commissione Bilancio quando è stata votata all’unanimità la delibera presentata dal gruppo del Pd in cui si dettano all’Amministrazione tempi e regole certe sul percorso di liquidazione. In questi mesi c’è stato un susseguirsi di cifre, tra accuse e smentite che non hanno contribuito a dare certezze sui conti, tanto che Cgil e Uil, ma non soltanto, hanno chiesto la certificazione di un organismo esterno sullo stato dei bilanci. La liquidazione è sembrata quindi più una scelta politica che la strada obbligata di un collasso finanziario.

I rappresentanti della Uil trasporti e della Filt Cgil, i più convinti sostenitori della non liquidazione, stanno pensando di presentare un esposto agli organi giudiziari sugli atti e sui numeri della situazione debitoria inseriti nel Piano di riequilibrio. Stanno valutando in base agli sviluppi delle procedure liquidatorie in atto e alla relazione predisposta per il voto in Consiglio. “A novembre – ha affermato Michele Barresi, segretario Uil trasporti – è stata votata una delibera che non rispetta la procedura disposta dall’articolo 50 dello Statuto aziendale. È stata votata la nascita di una nuova Spa in aperto contrasto con un emendamento che era stato poco prima approvato che ne spostava la creazione solo al termine della procedura di liquidazione e un contratto di servizio per la nuova Spa che oggi più che allora è carta straccia”.

“C’è materiale sufficiente – ha aggiunto – su cui gli organi preposti possano esprimersi sulla legittimità degli atti. Il liquidatore Pietro Picciolo ha affermato che i crediti ammontano a 36 milioni, mentre il debito di Atm è di 68 milioni. Ma non si dice che i debiti con l’Erario sono in parte costituiti da Iva sui contributi comunali. Non si dice che i rimborsi chilometrici dal 2016 in poi pareggiano il disavanzo. Così come non si fa menzione del valore dell’immobile di via La Farina che aumenterà il patrimonio aziendale. Restano agli atti quegli 80 milioni posti nel Piano di riequilibrio dall’Amministrazione De Luca, che oggi appesantiscono impropriamente il debito a carico dei cittadini”.

Pietro Picciolo ha assicurato che entro la fine del mese sarà pronta la relazione e arriverà in Consiglio. Entro sei mesi poi ci sarà il passaggio di consegne alla nuova Spa, ma l’Amministrazione si sta portando avanti: sono infatti in atto alcune azioni propedeutiche alla redazione del Piano industriale dell’Atm Spa, tra cui dei tavoli tecnici con i rappresentanti delle sei municipalità.

“Siamo convinti – ha detto il vice sindaco con delega alla Mobilità urbana Salvatore Mondello – che l’attività debba essere svolta in piena concertazione con chi il territorio lo vive giornalmente. Gli attori privilegiati indubbiamente sono il presidente e i consiglieri delle Circoscrizioni. Gli incontri servono a registrare eventuali criticità e aggiustamenti da effettuare per continuare con una programmazione di riunioni, in concomitanza con l’avvio del nuovo anno scolastico, che porterà un importante sovraccarico alla viabilità in generale e la maggiore necessità di utilizzare il trasporto pubblico”.

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