Un’app per monitorare e migliorare la salute della popolazione anziana - QdS

Un’app per monitorare e migliorare la salute della popolazione anziana

redazione

Un’app per monitorare e migliorare la salute della popolazione anziana

mercoledì 19 Febbraio 2020

Misurare l’attività degli ultra65enni e indirizzarli verso adeguati percorsi di allenamento

in collaborazione con ITALPRESS

ROMA – Il 19% degli anziani in Italia è a rischio di fragilità, una condizione che si aggrava con l’età. Riguarda nello specifico il 12% dei 65-74enni e il 30% fra gli ultra 85enni ed è fortemente associata allo svantaggio socio-economico (sale al 28% fra le persone con molte difficoltà economiche e al 24% fra le persone con bassa istruzione) e disegna un chiaro gradiente geografico Nord-Sud (13% nel Nord contro il 24% nel Sud Isole). È quanto emerge dalla sorveglianza di popolazione “Passi d’argento” 2016-2018, che fornisce una misura in ambito epidemiologico della fragilità fra gli ultra65enni, misurata sulla perdita di autonomia nello svolgimento di alcune attività strumentali della vita quotidiana.

Con la finalità di fornire un contributo alla prevenzione e al contrasto di questo fenomeno, l’Istituto superiore di sanità ha sviluppato un’app rivolta agli operatori socio-sanitari allo scopo di identificare gli anziani a maggior rischio di fragilità a causa del loro scarso livello di attività fisica e poterli indirizzare verso percorsi idonei alle loro condizioni. Nel contesto di un Paese come il nostro, tra i più longevi in Europa e nel mondo, l’invecchiamento della popolazione è al tempo stesso un trionfo e una sfida per la società.

“Se da una parte – ha affermato Benedetta Contoli dell’Iss, responsabile scientifica del progetto – l’allungamento della vita media è il risultato di continui e importanti traguardi in campo diagnostico e terapeutico, dall’altra l’aumento della proporzione di anziani, che diventano gli utenti principali delle risorse sanitarie, impone un’attenzione crescente alla promozione di un invecchiamento sano e attivo e all’ottimizzazione delle opportunità di salute, di accesso equo alla prevenzione e alle cure”.

“Pertanto – ha aggiunto la ricercatrice – avere la possibilità di identificare in termini epidemiologici quella parte di popolazione anziana più vulnerabile o a rischio di fragilità diventa cruciale per programmare, sia a livello centrale che locale, politiche mirate ed efficaci che rendano reversibile questa condizione di rischio o ne rallentino la progressione verso la disabilità. E poiché la sedentarietà è uno dei maggiori fattori predittivi della fragilità, come confermano anche i dati della sorveglianza ‘Passi d’argento’, la prevenzione e il contrasto della fragilità nell’anziano passa anche attraverso la lotta alla sedentarietà e la promozione dell’attività fisica e del movimento”.

L’app si basa sul questionario “Physical activity scale for the elderly” (Pase), validato a livello internazionale per misurare l’attività fisica praticata dagli ultra65enni e utilizzato anche in “Passi d’argento”, ed è stata impiegata in alcune realtà regionali come strumento di screening di comunità per individuare gli anziani a rischio di fragilità da indirizzare a percorsi di promozione dell’attività fisica. La valutazione da parte degli operatori che hanno utilizzato lo strumento è stata molto positiva ed è prevista la diffusione dell’app in tutte le regioni tra gli operatori sanitari, al termine del progetto. Gli ultra65enni arruolati e inseriti in programmi di promozione all’attività fisica sono stati seguiti nel tempo: la compliance allo studio è stata alta, la percezione dello stato di salute e benessere e i sintomi di depressione misurati all’inizio e al termine dello studio sono migliorati significativamente.

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