Aree crisi industriale complessa, risorse per il 2020 - QdS

Aree crisi industriale complessa, risorse per il 2020

Serena Giovanna Grasso

Aree crisi industriale complessa, risorse per il 2020

venerdì 27 Marzo 2020

Le somme complessivamente stanziate ammontano a 45 milioni di euro: alla Sicilia andranno 4,4 milioni di euro. Fondi destinati alla concessione del trattamento straordinario di integrazione salariale e di mobilità in deroga

PALERMO – Con decreto dello scorso 28 febbraio, ammesso alla registrazione della Corte dei Conti (numero 432 dello scorso 19 marzo) e pubblicato sul sito del ministero del Lavoro e delle politiche sociali il 20 marzo, il ministro del Lavoro e delle politiche sociali Nunzia Catalfo di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze Roberto Gualtieri, sono stati ripartiti tra le regioni italiane i fondi destinati alle aree di crisi industriale complessa riconosciute. Le somme complessivamente stanziate ammontano a 45 milioni di euro.

In particolare, a beneficiare delle misure finalizzate alla concessione del trattamento straordinario di integrazione salariale (di cui all’articolo 44 comma 11 bis del decreto legislativo numero 48/2015) e di quelle per la concessione del trattamento di mobilità in deroga (di cui all’articolo 53-ter del decreto Legge numero 50/2017) sono stati Sicilia, Abruzzo, Sardegna, Toscana e Lazio. L’importo maggiormente elevato va proprio al Lazio, regione che da sola assorbe poco più di un terzo dell’ammontare complessivo (15,7 milioni di euro). Importi particolarmente elevati sono stati assegnati anche alla Sardegna, con 13,5 milioni di euro. Mentre seguono a maggiore distanza Toscana (9,5 milioni di euro), Sicilia (4,4 milioni di euro) ed infine Abruzzo con poco meno di due milioni di euro.

La ripartizione dei fondi è stata calcolata tenendo conto delle risorse utilizzate nel corso del 2019 e sulla base delle risorse residue dei precedenti finanziamenti nella disponibilità di ogni singola regione: di conseguenza, sono state oggetto di nuove assegnazioni finanziarie unicamente le regioni con residui non sufficienti a coprire i fabbisogni previsti per il 2020 (calcolati sulla base delle somme utilizzate nell’anno precedente). Dunque, a livello nazionale, solo Sicilia, Abruzzo, Sardegna, Toscana e Lazio hanno risorse residue insufficienti a coprire il fabbisogno stimato per l’anno in corso, sempre tenendo conto di quanto stanziato nel corso del 2019.

Per la Sicilia, le aree di crisi industriale complessa riconosciute, alla data di entrata in vigore del decreto legislativo numero 185/2016 e comunicate al ministero dello Sviluppo economico, sono rappresentate da Termini Imerese (Pa) e Gela (Cl). Alle imprese operanti in una delle aree di crisi industriale complessa riconosciuta sono riconosciute queste somme da destinare ad ulteriori interventi di integrazione salariale straordinaria, fino ad un limite massimo di ulteriori dodici mesi.

L’onere complessivo pari a 45 milioni di euro è posto a carico del Fondo sociale per l’occupazione e la formazione, in osservanza del decreto legge numero 185/2008. Le Regioni sono tenute a rispettare il limite delle risorse finanziarie ad esse attribuite. L’Istituto nazionale di previdenza sociale è l’ente incaricato che si occuperà di monitorare il rispetto del limite di spesa e trasmetterà le relazioni semestrali di aggiornamento al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e al ministero dell’Economia e delle finanze.

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