“Art bonus”: al QdS nasce la community dei mecenati - QdS

“Art bonus”: al QdS nasce la community dei mecenati

Desiree Miranda

“Art bonus”: al QdS nasce la community dei mecenati

sabato 18 Maggio 2019

Carolina Botti, direttore della Ales, incaricata dal Ministero, ha illustrato il funzionamento del credito di imposta ai vertici di Confindustria e agli Ordini di commercialisti e architetti. La vicedirettore Raffaella Tregua: “La molla è l’amore per la propria città”

CATANIA – Quotidiano di Sicilia, Fondazione Etica&Valori Marilù Tregua e Art bonus insieme per rilanciare il patrimonio culturale siciliano. In particolare, il nostro giornale ha deciso di farsi promotore del credito d’imposta del 65%, previsto dal decreto legge n.83 del 31 maggio 2014, per le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo.

Una forma di mecenatismo che il QdS spingerà con tutti gli strumenti che ha a disposizione: dal giornale cartaceo al sito internet (appena rinnovato nella vesta grafica), passando per i social network. Un tesoro ricco di bellezze, quello siciliano, con opere d’arte che il mondo ci invidia, ma che purtroppo spesso sono abbandonate a se stesse. Lo Stato, in qualità di cofinanziatore, è sceso in campo per fare la sua parte: ora, però, serve l’impegno dei privati, cittadini o imprese, che intendono spendersi per il bene della propria comunità.

Proprio per creare una “community” di mecenati, il QdS ha dato il via nella sua sede di Catania a una serie di incontri di promozione dello strumento e una “piccola task force” – costituita da persone innamorata della cultura e delle potenzialità della nostra Isola – ha già mosso i primi passi per studiarlo e capirne il funzionamento.

“Come Quotidiano di Sicilia, insieme alla Fondazione Etica&Valori Marilù Tregua, vogliamo dare visibilità alle imprese e ai cittadini che vorranno aderire al progetto ‘Art bonus’. Intendiamo creare una collaborazione continua e sinergica per spingere tutti a dare un proprio contributo. Chi se non noi, le forze sane della città, quelle che ancora ci credono, investono e producono, deve dare il proprio contributo?”, afferma il nostro vice direttore, Raffaella Tregua.

“Oltre all’incentivo fiscale dello Stato, – continua Tregua – c’è un ritorno in termini di visibilità, ma a mio avviso la molla che deve spingere a investire è l’amore per la propria città. Cercare di donare un po’ di bellezza a una Catania che assomiglia sempre di più a un nobile decaduto”.

È l’ingegnere Carolina Botti, direttore dell’agenzia Ales, “Arte lavoro e servizi”, società in house al ministero dei Beni culturali e incaricata della promozione e gestione dell’Art bonus, ad illustrare la misura ai soggetti presenti al primo incontro del QdS. Un dispositivo che ha una doppia valenza: una di natura economica e l’altro socio-culturale.

“Si basa sulla restituzione, sotto forma di credito di imposta, nella misura del 65% in tre anni, di quello che si dona per determinati interventi e se per cittadini e fondazioni bancarie c’è la possibilità di beneficiare del credito entro il 15% del reddito, per quanto riguarda il mondo delle imprese è il 5 per mille dei ricavi”, spiega Botti.

A questo si aggiunge la visibilità per chi diventa mecenate. “La raccolta livello nazionale, dall’entrata in vigore, è arrivata a 347 milioni di euro con circa 10 mila donazioni. In Sicilia abbiamo raggiunto quota 586 mila euro. C’è un grande margine positivo e un trend crescente”, aggiunge Botti.

Tra gli intervenuti all’incontro, il presidente di Confindustria Catania Antonello Biriaco e il presidente dei giovani industriali etnei Gianluca Costanzo con il consigliere Marco Di Grazia. Di Confindustria erano inoltre presenti Flavio Sarcià, presidente del settore bancario, e Rosario Leonardi Tesoriere. Hanno partecipato anche il vicepresidente dell’Ordine dei commercialisti di Catania, Alberto Leone, e il consigliere dell’Ordine degli architetti di Catania, Giovanni Lucifora.

Tutti si sono detti entusiasti del progetto e della volontà del QdS di creare un gruppo che insieme possa fare la differenza per la città. Una vocazione che gli imprenditori catanesi hanno già dimostrato di avere quando, ha ricordato Biriaco, “nel periodo natalizio hanno risposto benissimo alla richiesta del sindaco di contribuire agli addobbi”. L’idea è quella di coinvolgere tutti, ognuno con il suo ruolo e con le sue possibilità, così da mettere in moto un circolo virtuoso che, nel tempo, faccia diventare la nostra città protagonista.

“Creiamo una vera e propria rete”, ha detto il presidente dei Giovani Confindustria, Gianluca Costanzo. “Scegliamo un progetto o creiamo qualcosa per la nostra città, noi potremmo dare un contributo professionale”, ha aggiunto l’architetto Giovanni Lucifora, mentre il presidente del settore bancario di Confindustria Flavio Sarcià ha sottolineato la necessità che i progetti “si occupino dei soggetti più deboli”.

“Magari – ha suggerito Marco Di Grazia – qualcosa che metta insieme le arti musicali e i bambini e i ragazzi delle periferie”. Insomma, ha quindi concluso il giro di interventi Rosario Leonardi, “un progetto che sia sociale e che sia davvero portato a termine”.

“Gli incentivi non sono da sottovalutare anche perché sono esentasse, in più abbiamo la possibilità di fare qualcosa di bello e concreto per la nostra città, credo che non possiamo lasciare perdere una tale occasione”, ha infine precisato Alberto Leone dei commercialisti etnei.

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