Assunzioni: in Sicilia qualche “movimento” nel settore pubblico - QdS

Assunzioni: in Sicilia qualche “movimento” nel settore pubblico

Michele Giuliano

Assunzioni: in Sicilia qualche “movimento” nel settore pubblico

martedì 11 Giugno 2019

Poste e Inps aprono le loro porte in queste settimane, tra precari da stabilizzare e nuovi contratti. L’Istituto di previdenza offre quasi duecento posti di lavoro tra medici e operatori sociali

PALERMO – Piccoli risultati, auspicio di un processo che si apre e che non si fermi qui, con il grande entusiasmo per chi ha lavorato per ottenerli. La pubblica amministrazione, tra Poste e Inps, torna ad assumere.

Entro questo mese di giugno 140 precari part time di Poste in Sicilia saranno assunti a tempo indeterminato e pieno. A renderlo noto il segretario generale della Slp Cisl Sicilia, Giuseppe Lanzafame, che ha spiegato: “Settanta lavoratori, prevalentemente dalle regioni del Nord, potranno essere trasferiti, dopo tantissimi anni, in Sicilia, e saranno assunti 170 lavoratori a tempo determinato nel periodo estivo”.

La nuova policy aziendale è una risposta alle lunghe vertenze condotte dalla Cisl Slp insieme a insieme a Cgil, Uil, Failp, Confsal e Ugl. “Abbiamo ottenuto questo risultato – continua Lanzafame – dopo anni di contrapposizione con il management di Poste. Il prossimo passo sarà quello di procedere alle ulteriori stabilizzazioni, a seguito del pensionamento di centinaia di unità che lasceranno il servizio. Confidiamo che entro il prossimo anno si potrà chiudere la triste e lunga pagina del precariato”.

Una boccata d’ossigeno arriva anche sul tema trasferimenti: “A settembre – continua Lanzafame – ci sarà un focus sugli ulteriori trasferimenti, dopo il rientro in Sicilia di 70 dipendenti”. Per il segretario della Slp Cisl Sicilia, restano però irrisolti alcuni nodi sulla gestione di un’azienda imponente come le Poste, la più grande per numero di dipendenti. “Da anni ribadiamo come l’anarchia resti purtroppo la costante nella gestione di questa macchina così complessa – conclude Lanzafame – e questo danneggia i servizi resi all’utenza. Vanno rispettati regole, ruoli, impegni, democrazia, rappresentanza ed etica”.

Numeri importanti anche per l’Inps, che offre in questi mesi quasi 2 mila posti di lavoro, in tutta Italia, di cui quasi 200 in Sicilia. Si tratta di due bandi che aprono le porte a 1.404 medici e 407 tra operatori sociali, psicologi e assistenti sociali. E per chi punta a lavorare in Sicilia ci sono prospettive incoraggianti: tra i medici, 152 verranno inseriti nelle unità territoriali siciliane dell’Inps, mentre per gli operatori sociali i posti nell’Isola sono 35. Il rapporto di lavoro proposto è di tipo autonomo per entrambe le categorie. I candidati ritenuti idonei hanno iniziato a lavorare dall’1 giugno 2019; il contratto sarà annuale e scadrà il 31 maggio 2020. Al momento della firma del contratto dovranno essere titolari di partita Iva, e non dovranno svolgere incarichi politici o amministrativi, lavorare in altri enti pubblici o privati o svolgere attività in conflitto d’interesse con le mansioni previste dall’Inps. Ai medici l’Inps propone una retribuzione di 35 euro netti l’ora, per un minimo di 25 ore settimanali. I guadagni degli operatori sociali invece dipenderanno dalle effettive sedute effettuate, partendo da un minimo di 80 euro netti (100 per una prestazione a domicilio), che diventeranno 130 se la durata della seduta supererà la mezza giornata. Nota dolente è la tipologia di rapporto lavorativo, anche se sembrerebbe una scelta non definitiva dettata dalla necessità di trovare un nuovo sistema organizzativo.

“Il reclutamento è finalizzato – si legge nella nota ufficiale – ad assicurare all’Istituto la disponibilità di personale medico in regime di libera professione per un anno, nelle more di una più complessiva rivisitazione del modello attuale che garantisca sia un’adeguata dotazione organica di medici dipendenti strutturati, sia una risposta alle aspettative dei medici che in questi anni hanno collaborato con contratto di lavoro autonomo”.

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