Aste immobiliari, l’invenduto frena l’economia - QdS

Aste immobiliari, l’invenduto frena l’economia

Antonino Lo Re

Aste immobiliari, l’invenduto frena l’economia

martedì 17 Settembre 2019

Rapporto Astasy (I semestre ‘19), tante criticità legate alle procedure on line: “Ricadute sulle famiglie interessate”. Modalità telematiche di vendita introdotte dalla L. 119/16: nei 16 tribunali siciliani 28.000 beni congelati

ROMA – L’analisi dei dati delle quattro Corti d’appello dell’Isola, relativi alle aste immobiliari e pubblicati nei mesi scorsi dal Quotidiano di Sicilia, aveva ampiamente documentato le criticità legate alle nuove modalità telematiche di vendita introdotte dalla legge n. 119/2016. Senza la pubblicazione delle esecuzioni immobiliari nei quotidiani, infatti, si evidenziano chiare difficoltà nel raggiungimento dei potenziali acquirenti.

Non a caso, come riportato dal QdS proprio nell’inchiesta dello scorso 16 aprile (leggi qui), nei sedici tribunali della Sicilia il carico di arretrato si attesta a oltre 28.000 beni. Ciò significa un danno enorme per il mercato immobiliare e per l’economia siciliana più in generale, per le banche, per gli investimenti e per tutti gli acquirenti potenzialmente interessati.

Tanto per ricordare qualche dato, il numero più rilevante di immobili all’asta rimasti invenduti in Sicilia è stato registrato presso il Tribunale di Patti: nell’anno giudiziario 2017-2018 l’arretrato è aumentato del ben 22,7%.
Un mercato in netta espansione, quello delle aste immobiliari, ma con ancora diverse criticità da risolvere: un settore che in Italia, nel primo semestre del 2019, ha visto complessivamente un aumento del 24% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

La Sicilia si conferma terreno fertile per questo mercato (+8,85% rispetto al primo semestre 2018 con 13.515 lotti), dietro solo alla Lombardia (+19,05%, 27.680 lotti). A fornire questi dati è il Comitato scientifico AstaSy, società che si occupa di Auction Real Estate, che monitora quotidianamente l’andamento del mercato delle esecuzioni immobiliari e che fa parte dell’azionariato di Npls re Solutions (Gruppo Gabetti).

Insieme alla regione lombarda e alla nostra Isola, sul podio c’è l’Emilia Romagna (+8,53% con 13.026 lotti). A seguire troviamo Lazio (+7,38% con 11.270 lotti), Veneto (+7,11%) e Toscana (7+% con 10.705 lotti). Il settore delle aste immobiliari si è rivelato poco fiorente in Basilicata (+0,77%), Molise (+0,58%) e Valle d’Aosta (+0,15%).

Analizzando i dati forniti dai Tribunali italiani, è venuto fuori che nel primo semestre 2019 i lotti di immobili pubblicati in asta sono stati 152.708. Lo scorso anno, invece, le aste totali sono state 245.100. Il mercato delle esecuzioni immobiliari da quattro anni a questa parte ha avuto una crescita graduale: dalle 225.891 del 2015, le aste sono poi salite nel 2016 a 267.323 (+18,5%), fino a ad arrivare a 245.100 nel 2018. Astasy calcola che nel 2019 la media di immobili che giornalmente finiscono all’asta è di circa 836. Da segnalare, anche se non rientra nei primi sei mesi dell’anno, la giornata del 16 luglio che ha visto all’asta 2.370 lotti in tutta Italia.

Dai dati emersi è stato messo in evidenza che sono 112.752 i lotti in asta a causa di pignoramento immobiliare (pari al 74% del totale). Sono invece 36.494 i lotti in asta a causa di fallimenti e procedure. 145.763 lotti (pari al 95% del totale) rappresentano il cosiddetto “granulare” ovvero immobili con valore medio di € 85.844 – riconducibile spesso a immobili residenziali – e che, con valori di massimo € 500.000, arrivano ad un valore di base d’asta pari ad € 12.658.749.187.

Ma come già evidenziato da Astasy e dalle colonne di questo giornale, seppure in espansione, quello della vendita degli immobili all’asta è un mercato che presenta diverse criticità ancora irrisolte. Secondo Mirko Frigerio, ad di Astasy, nonostante i tempi dei Tribunali siano nettamente migliorati (ben 289 giorni medi in meno rispetto al 2018), resta comunque altissimo il tempo medio della giustizia, stimato in quattro anni con altissimi abbattimenti percentuali sul valore di aggiudicazione degli immobili.

Senza dimenticare i numerosi problemi legati ai sistemi informatici dei siti che gestiscono le aste telematiche: “Inefficienze e difficoltà – ha spiegato Frigerio – nella partecipazione alle aste da parte degli investitori e conseguentemente una perdita di valore per le banche, unitamente ad una ricaduta negativa per le famiglie interessate. Auspichiamo pertanto in un rapido ed efficace intervento del legislatore sia in un emendamento dell’art 560 che in una riforma del sistema delle aste telematiche”.


A Palermo beni di pregio all’asta: offerte di acquisto entro il 20 settembre

ROMA – È fissata per il prossimo 20 settembre la scadenza per presentare le offerte di acquisto delle 72 unità immobiliari ubicate a Palermo e messe all’asta da Invimit Sgr, società partecipata al 100% dal ministero dell’Economia e delle Finanze. La vendita, dedicata a tutti i privati cittadini e alle imprese, è attiva in 8 delle maggiori città italiane.

A Palermo sono messi in vendita 36 appartamenti di taglio medio-grande, per un valore totale di 7.460.000 euro, e 36 posti auto scoperti che possono essere acquistati liberamente o destinati a pertinenza dei medesimi appartamenti, tutti siti in area semicentrale di pregio della città, nelle cosiddette ‘Torri Inail’, di fronte allo Stadio e al Parco della Favorita, con vista splendida vista panoramica su Monte Pellegrino.
È possibile consultare la prima selezione degli immobili in vendita visitando la vetrina immobiliare presente all’interno del sito www.invimit.it, o chiamando il numero verde dedicato (800 190 569) per richiedere maggiori informazioni e prenotare una visita.

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