Astensionismo e Lega nemici giurati del M5s al Sud - QdS

Astensionismo e Lega nemici giurati del M5s al Sud

Raffaella Pessina

Astensionismo e Lega nemici giurati del M5s al Sud

martedì 04 Giugno 2019

Analisi dell’Istituto Cattaneo su dinamiche elettorali degli ultimi anni. Sfida che attende i grillini dipenderà da scarto tra promesse e fatti

PALERMO – È una partita difficile quella che si sta giocando in Sicilia sulle alleanze future, dopo i risultati delle amministrative e delle europee. I dati infatti non sono di facile lettura: un’analisi dell’Istituto Cattaneo, che ha esaminato le dinamiche elettorali del M5s negli ultimi anni spiega come nonostante il Movimento Cinque Stelle abbia perso un milione di voti rispetto alle precedenti europee e sei rispetto alle politiche 2018 e nonostante il crollo sia stato più marcato nelle regioni del Sud dove l’anno scorso aveva raggiunto percentuali altissime, cresce il processo di ‘meridionalizzazione’ del suo elettorato.

Confrontando il risultato di una settimana fa con quello del 2014, infatti, nel sud e nelle isole il saldo è positivo e raggiunge percentuali quasi triple rispetto al nord: dal 29,9% e 29,3% delle circoscrizioni sud e isole, al 11,1 e 10,3 del nord-ovest e del nord-est. L’analisi piuttosto chiarisce che è stata l’astensione l’ago della bilancia che peraltro ha danneggiato il Movimento Cinquestelle al Sud.

“L’elettorato del M5s – dicono Cecilia Biancalana e Pasquale Colloca che hanno curato la ricerca – si è dimostrato fluido e poco fedele. L’alleanza con Salvini non ha giovato al M5s che è sembrato a tratti schiacciato sule posizioni della Lega e gli elettori, soprattutto al Nord, hanno preferito l’originale alla copia. La natura del movimento e dei suoi elettori sta vivendo un profondo stato di fluidità e cambiamento. La sfida che lo attende dipenderà sempre di più dallo scarto tra promesse elettorali e risultati raggiunti, nonché dal suo posizionamento rispetto agli alleati di governo”.

C’è da chiedersi a questo punto da che parte si volterà l’elettorato che decide di allontanarsi dal Movimento Cinquestelle. Potrebbe scegliere due vie: o verso i partiti di centrodestra come Forza Italia o verso il Partito Democratico. Ma la presenza della Lega al Sud comincia a farsi più consistente e sarebbe ipotizzabile un governo di centrodestra con una forte alleanza Musumeci/Salvini. Del resto due anni fa Musumeci è stato ospite a Pontida alla festa della Lega e l’anno scorso ha avuto contatti con il Governatore della Liguria Toti, che oggi schiaccia l’occhio a Salvini. In Sicilia si potrebbe ripercorrere il modello sardo : l’accordo della Lega con il Partito sardo d’azione ha portato Nicholas Solinas sulla poltrona di presidente della regione. Il modello quindi prevede una federazione di partiti di destra locali che sia di fatto l’evoluzione di un nuovo centrodestra, senza dover sottostare ad accordi con i partiti che attualmente mettono in difficoltà la debole maggioranza Musumeci. Nessuna conferma comunque su queste possibili alleanze, anzi il presidente della Regione Musumeci qualche giorno fa ha sottolineato l’importanza di procedere prima di tutto ad un rimpasto.

“C’è la volontà di procedere ad un rimpasto cosa che faremo entro l’estate perché un ritocco al motore va fatto – ha detto Musumeci – Non è una novità ma da un anno ripetiamo la necessità di creare in Italia un soggetto moderato che possa interpretare una fascia di elettorato che non va più a votare, che non vuole stare con centrosinistra, sinistra e movimento Cinquestelle – ha proseguito Musumeci – Credo che questo spazio elettorale si possa trovare alla sinistra di Salvini non a destra. Tuttavia – ha aggiunto – dipenderà dalle condizioni nel senso che dobbiamo mettere assieme quattro, cinque soggetti di sensibilità e cultura differenti per capire se si può arrivare alla nascita di questo nuovo soggetto, altrimenti si penserà, e nel mio partito prevale questa tesi, a creare un patto federativo con un soggetto già esistente”.

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