Autonomia, Boccia, uno schema entro fine anno - QdS

Autonomia, Boccia, uno schema entro fine anno

redazione

Autonomia, Boccia, uno schema entro fine anno

lunedì 14 Ottobre 2019

Il Ministro presenterà "una cornice che garantirà gli ultimi". "Non vogliamo sostituire i difetti del centralismo statale con i limiti del centralismo regionale", ha detto, con un chiaro riferimento al Federalismo fiscale

“Io sarò pronto entro fine anno con la legge quadro” sull’autonomia “se il Parlamento ci darà il via libera. Entro fine anno saremo penso in grado di presentare questo schema al Paese, sarà una cornice che garantirà gli ultimi”.

Lo ha detto il ministro degli Affari regionali e autonomie, Francesco Boccia, al termine dell’incontro con il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in cui hanno discusso del ruolo delle Città metropolitane.

“La legge quadro” sull’autonomia, secondo Boccia “serve a tenere unito il paese, nord e sud hanno un approccio diverso sull’autonomia, e la legge quadro serve a tenere unito il nord e il sud”.

“Serve – ha aggiunto Boccia – a dare certezze a tutti coloro che sono indietro con lo sviluppo, perché chi è indietro possa avere la certezza di un intervento automatico dello Stato”.

Sull’autonomia differenziata “stiamo accelerando: nella nota di aggiornamento al Def avevamo ipotizzato il ddl nel 2020, ma nel confronto con le regioni noi proporremo di bruciare le tappe, se ci troviamo con un quadro condiviso da nord a sud”.

“Al momento – ha concluso – questa necessità è emersa con chiarezza nel confronto nord e sud. Vedremo come procederà il confronto con le regioni. Non vogliamo che si sostituiscano i difetti del centralismo statale con i limiti del centralismo regionale”.

Una frase che ha molti è apparsa come un chiaro riferimento a quella legge sul Federalismo fiscale approvata dall’ultimo governo Berlusconi e che ha letteralmente affamato i Comuni poveri del Meridione a favore di quelli ricchi del Nord.

Per Boccia, insomma, “Le intese” sull’autonomia, “le si firma in due e le approva il Parlamento, non esistono scorciatoie che portano il Parlamento fuori dal gioco”.

“Tutto passerà da lì, anche la legge quadro” sull’autonomia, ha concluso il ministro.

“Abbiamo ereditato tanta propaganda ma fatti zero, alcune proposte unilaterali legittime, in alcuni casi anche comprensibili, ma lontane dal diventare realtà”.

In questi termini Boccia ha parlato del percorso avviato da alcune Regioni.

“Ho detto che non avremmo buttato via il lavoro fatto – ha proseguito Boccia -, ma che fosse necessario dire la verità agli italiani, che le norme per vedere la luce devono esistere ed essere condivise”, ha aggiunto.

Poi il ministro Boccia ha fatto un esempio, cioè che “non sono stato io ma l’ex ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, a smontare la proposta sulla scuola della Regione Lombardia”.

Per questo “ho trasmesso i pareri perché così nessuno potrà fare propaganda su questo. Non eravamo a buon punto, eravamo a un punto e ho trasmesso la documentazione, che hanno i presidenti di Regione e possono tirarla fuori quando vogliono. Gli atti sono nei cassetti dei presidenti delle Regioni”.

Infine Boccia ha ribadito che “l’impegno” da parte del governo per l’autonomia è “senza sosta, perché non si perda più tempo. Abbiamo perso 15 mesi e non certo per volere mio”.

“Il sistema – ha concluso – è andato in tilt perché le proposte di alcune regioni sono state smontate dai ministri dell’epoca”.

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