Autonomia, il ministro per il Sud Provenzano, "Le richieste venete e lombarde spaccavano il Paese" - QdS

Autonomia, il ministro per il Sud Provenzano, “Le richieste venete e lombarde spaccavano il Paese”

Pietro Crisafulli

Autonomia, il ministro per il Sud Provenzano, “Le richieste venete e lombarde spaccavano il Paese”

mercoledì 11 Settembre 2019

L'esponente dem, "Il punto è politico: superare i divari serve all'Italia". Dal Cdr Ue numeri agghiaccianti: all'Italia il record europeo di disparità tra regioni per persone a rischio povertà. La Sicilia ultima con oltre la metà degli abitanti. Bianco (vicepresidente Cdr), "Dati incontrovertibili dimostrano come le politiche sin qui adottate hanno incrementato il divario tra regioni ricche e povere". Si va verso una "Autonomia giusta" con forme di perequazione che il Federalismo fiscale della Lega Nord non ha finora attuato. La stizza di Feltri contro i "terroni ostili al nord". Conte a Bruxelles propone uno "Statuto speciale per il Sud"

“Lasciamo a Conte il suo zoo pieno di terroni e ostile al nord che li mantiene tutti”.

Lo ha scritto qualche giorno fa sul quotidiano da lui diretto, “Libero”, Vittorio Feltri, guadagnandosi – per la frase palesemente razzista – una denuncia all’Ordine dei giornalisti da parte di Sandro Ruotolo e Paolo Borrometi.

Feltri e la stizza delle lobbies economiche del Nord

Nelle parole di Feltri c’è tutta la stizza delle lobbies economiche nordiste che finora hanno fatto il bello e il cattivo tempo in Italia.

Una rabbia evidente dopo che, nel discorso programmatico del Conte bis, grande attenzione è stata data all’abbattimento del divario tra il Nord e il Sud Italia con un piano straordinario di investimenti “anche attraverso la istituzione di una banca pubblica che aiuti le imprese in tutta Italia e dia impulso all’accumulazione di capitale fisico, umano, sociale e naturale del Sud”.

Il Ministro, “Le richieste del Nord spaccavano il Paese”

E le polemiche sono state rinfocolate oggi dalla dichiarazione del ministro per il Sud Giuseppe Provenzano (siciliano di San Cataldo), il quale ha affermato: “Sull’autonomia il punto è politico: il progetto e le richieste di Veneto e Lombardia spaccavano il Paese”.

Senza peli sulla lingua, insomma, Provenzano ha detto chiaramente basta ai tanti privilegi che il nord ha accumulato in decenni di governi a trazione leghista, , aggiungendo: “Adesso noi abbiamo il dovere, perché è scritto nel programma di governo, di realizzare un’Autonomia giusta, ossia quella in cui si salvaguarda, a differenza della richiesta del Veneto, la coesione nazionale”.

Provenzano, “All’Italia serve superare i divari Sud-Nord”

“E non si renda impossibile – ha rimarcato – perseguire il superamento dei divari che serve al Paese”.

Il ministro Provenzano ha spiegato che ciò significa ” che non che non ci siano scuole di Serie A o di Serie B, che purtroppo esistono già oggi, ma dobbiamo capire se vogliamo aggravare questa situazione o se vogliamo cominciare a invertirla”.

“Il servizio sanitario nazionale – ha aggiunto – di nazionale ha poco o nulla: vogliamo abbandonare la sanità calabrese e incentivare l’emigrazione sanitaria, che è una delle piaghe di questo Paese e del nostro Sud, o vogliamo iniziare a invertirla?”.

Segnare una netta inversione di tendenza in favore del Sud

“Questo significa – ha detto Provenzano, segnando una netta inversione di tendenza a favore del Meridione – , che dobbiamo fissare, oltre ai costi standard, i fabbisogni standard e i livelli essenziali delle prestazioni sui servizi, che sono il pavimento su cui si può costruire l’autonomia”.

Una dichiarazione che va nel senso opposto a quel Federalismo fiscale voluto dalla Lega Nord e che ha negato, tanto per fare un esempio, a centoventimila bambini siciliani di essere accolti in asili nido.

Il nodo dei fondi perequativi per il Meridione

“E infine – ha concluso il ministro dem del Sud – l’autonomia giusta è soltanto quella che prevede dei fondi perequativi”.

Fondi perequativi che non sono stati applicati nel caso del Federalismo fiscale, affossando i Comuni del Sud.

Cdr, Italia prima per disparità nella ricchezza tra regioni

Intanto nuovi agghiaccianti dati confermano la differenza di trattamento tra Sud e Nord Italia.

Dall’8,5% della Provincia autonoma di Bolzano al 52,1% della Sicilia: sono questi i numeri che attribuiscono all’Italia il record europeo di disparità in materia di quote di persone a rischio povertà misurate a livello di regioni.

Emerge dal primo “European regional social scoreboard” realizzato dal Comitato europeo delle Regioni (Cdr) per monitorare le situazioni e i progressi delle oltre 280 regioni Ue in ambito sociale.

Il capitolo dedicato alle persone a rischio povertà ed esclusione sociale (dati Eurostat 2017) evidenzia la singolare situazione dell’Italia a cui appartengono sia il primo posto della classifica Ue (Bolzano), che l’ultimo (Sicilia).

Enzo Bianco (Cdr), dati incontrovertibili, divario aumentato

“Finalmente dei dati incontrovertibili messi a disposizione dal Comitato delle Regioni Ue” ha commentato Enzo Bianco, vicepresidente del Cdr.

“Essi dimostrano – ha sottolineato l’esponente dem, che è anche presidente del Consiglio nazionale dell’Anci – come le politiche sin qui adottate non solo non hanno ridotto ma hanno addirittura incrementato il divario tra regioni ricche e regioni povere in Europa e in Italia”.

Bianco, “Ora Commissione Ue e Governo italiano riducano il gap”

“Stringe il cuore – ha detto Bianco – constatare quanti siano le persone ai margini della società nella mia terra”.

Per Bianco, che è anche capo della delegazione italiana del Cdr, la nuova Commissione Ue e il nuovo Governo italiano hanno “due imperativi categorici: ridurre con azioni concrete e a effetto rapido questo gap, puntando sui Comuni e intervento sul cattivo uso dell’Autonomia speciale della Sicilia”.

L’analisi del Cdr, servono “Azioni mirate a livello locale”

Secondo lo studio del Cdr, servono “azioni mirate a livello locale” poichè “è evidente come, da sola, la politica di lotta alla povertà a livello nazionale non sia sufficiente”.

Dal documento emerge anche come siano italiane tre delle cinque regioni con le performance peggiori in Ue.

Solo la bulgara Severozapaden (46,7%) separa la Sicilia dal terz’ultimo posto di Campania e Calabria, entrambe al 46,3%.

La media europea è del 22,8%.

Dati poco confortanti per l’Italia emergono anche se si guarda all’evoluzione storica dei dati.

Tra le regioni europee, la Provincia autonoma di Trento ha avuto il maggiore aumento, in termini di punti percentuali, di persone a rischio povertà ed esclusione tra il 2014 e il 2017: dal 13,6% al 19,3%. Seguono Abruzzo (da 29,5% a 34,8%) e Marche (da 19,6% a 24,9%).

Bianco, “Agire anche sull’emergenza ambiente. Presto incontro con Gentiloni”

Per Bianco occorre inoltre “Agire sul cambiamento climatico, sulle poetiche ambientali , vera emergenza delle nostre realtà”.

“Come Delegazione italiana al Cdr – ha concluso Bianco – incontreremo presto il neo Commissario Gentiloni. Siamo certo di avere da Lui , anche nella sua delega, l’attenzione e l’impegno necessari”

Conte a Bruxelles propone uno “Statuto speciale per il Sud”

E oggi Conte ha portato a Bruxelles la proposta di uno “Statuto speciale per il Sud Italia” che gli europarlamentari del M5s eletti nel Meridione “auspicano che il Presidente della Commissione Ursula Von der Leyen inserisca fra le sue linee programmatiche”.

“La spaccatura dell’Europa secondo un asse Nord-Sud – hanno sottolineato gli europarlamentari in una nota – è inaccettabile e non più sostenibile: la disoccupazione giovanile nel Sud Italia supera il cinquanta per cento, mancano investimenti, politiche di sviluppo e strategie di rilancio”.

Per questo “l’idea di uno Statuto speciale che convogli risorse straordinarie ed eccezionali favorirà quel colpo di reni che i cittadini chiedono all’Europa da molti anni”.

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