Bandi, nel primo trimestre 2019 si riduce il numero - QdS

Bandi, nel primo trimestre 2019 si riduce il numero

Serena Giovanna Grasso

Bandi, nel primo trimestre 2019 si riduce il numero

venerdì 09 Agosto 2019

Confindustria-Srm: in Sicilia, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, indette 70 gare in meno (da 432 a 362). Il valore dei lavori pubblici, pari a 377 milioni di euro, rimane pressochè invariato rispetto al 2017 (-0,1%)

PALERMO – Nel primo trimestre dell’anno in corso, in Sicilia si è rovinosamente ridotto il numero di bandi di gara per lavori pubblici rispetto all’anno precedente. Infatti, secondo i dati contenuti all’interno del rapporto Check-Up Mezzogiorno, realizzato congiuntamente da Confindustria e Srm (Studi e ricerche per il Mezzogiorno), tra gennaio e marzo 2019, il numero di bandi pubblici attivati nell’Isola si è ridotto di settanta unità rispetto a quanto rilevato nel primo trimestre 2018 (si parla rispettivamente di 362 e 432 gare).

I dati, elaborati a partire dalle analisi Ance (Associazione nazionale costruttori edili), mostrano un andamento altamente variegato, sia a livello meridionale che nazionale. Infatti, a regioni come Campania (-4,2%), Friuli Venezia Giulia (-8,6%), Basilicata (-9,1%) e Lazio (-19,9%), in cui il numero di bandi emanati nel primo trimestre si è ridotto, si affiancano regioni come Puglia (+29,6%), Abruzzo (+56,9%), Toscana (+47,1%), Trentino Alto Adige (+53,1%) e Liguria (+74,7%), in cui il numero di gare pubbliche indette è notevolmente cresciuto.

Quanto agli importi complessivi dei bandi, in Sicilia si osservano valori sostanzialmente invariati: infatti, tra gennaio e marzo dell’anno in corso il valore dei bandi attivati è stato pari a 377 milioni di euro (appena lo 0,1% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Nella nostra regione si totalizza il secondo valore più sostenuto per il Mezzogiorno, meglio di noi fa la Puglia con 388 milioni di euro. Mentre un valore più che doppio rispetto a quello siciliano si osserva in Lombardia (847 milioni di euro, il 42,7% in più sul primo trimestre 2017) e praticamente quadruplo in Piemonte, regione che con 1,5 miliardi di euro totalizza l’ammontare più sostenuto a livello nazionale (+305,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), pari al 22% dei 7,1 miliardi di euro di tutta Italia (+54,5%).

L’andamento osservato nei primi tre mesi dell’anno in corso in Sicilia è diametralmente opposto rispetto a quello registrato durante l’anno precedente: infatti, durante il 2018 sono stati attivati 1.650 bandi di gara per lavori pubblici (il 16,9% in più rispetto a quanto rilevato nei dodici mesi precedenti), per un valore complessivo pari a 1,4 miliardi di euro (+19% sul 2017).

Inoltre, occorre precisare che tra la pubblicazione e l’aggiudicazione dei bandi può intercorrere un lasso di tempo assai significativo. Infatti, in Sicilia i tempi medi necessari alla realizzazione del progetto si attestano sui 5,3 anni, tra le durate più lunghe nel confronto con le altre regioni: non a caso, nell’Isola si osserva la terza tendenza peggiore in Italia, subito dopo Basilicata e Molise, molto distante dai comunque lunghi 4,4 necessari a livello nazionale. Ad essere lunghi sono soprattutto i tempi di progettazione, che assorbono oltre metà del tempo di realizzazione. I tempi si allungano anche per effetto di una pubblica amministrazione meridionale che vede peggiorare i suoi indicatori di efficienza e a causa di un’accessibilità informatica di servizi interattivi da parte delle amministrazioni locali ancora ridotta.

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