Bankitalia-Ivass, cresce rischio attacchi informatici - QdS

Bankitalia-Ivass, cresce rischio attacchi informatici

redazione

Bankitalia-Ivass, cresce rischio attacchi informatici

martedì 21 Aprile 2020

ROMA – L’epidemia Covid-19 accelera il processo di digitalizzazione, introducendo nuovi rischi cibernetici. È quanto emerge dall’articolo “La sicurezza cibernetica ai tempi del Covid-19”, curato dal Gruppo di coordinamento per la sicurezza cibernetica Banca d’Italia-Ivass.

“La pandemia di Covid-19 sta accelerando la digitalizzazione delle economie. Per combattere il contagio è necessario il distanziamento sociale: la scuola, il lavoro e la socialità si spostano online; cresce la fruizione di servizi in modalità remota, anche in campo bancario e assicurativo. Questa trasformazione rimarrà a emergenza finita, con effetti positivi: più digitalizzazione può significare più produttività, meno inquinamento, più agevole conciliazione tra vita e lavoro. Aumenta contestualmente il rischio di attacchi informatici”, si legge nell’articolo.
Sono particolarmente esposte “le persone e le imprese che in passato facevano ricorso alla rete in misura modesta e non sempre sono consapevoli delle insidie del mondo digitale”.

Proprio per questo Banca d’Italia e Ivass rafforzano la protezione dei sistemi informatici interni e, nell’ambito delle competenze istituzionali, “contribuiscono a garantire la sicurezza del sistema finanziario e assicurativo. Rinnovano inoltre l’impegno a tutela degli utenti di servizi finanziari digitali, con particolare attenzione alle persone e alle imprese che prima dell`epidemia facevano ricorso alla rete in misura modesta”.

Le due istituzioni stanno affrontando con particolare attenzione le sfide poste dalla pandemia. Ad esempio, nelle ultime settimane “criminali informatici hanno diffuso numerosi messaggi di posta elettronica fraudolenti che pubblicizzano sedicenti cure contro il Coronavirus o fittizie iniziative di solidarietà, nel tentativo di sottrarre ai destinatari somme di denaro e credenziali di accesso ai conti online (c.d. phishing)”. La circolazione di questi messaggi contribuisce anche a generare confusione nel pubblico. Non sono nemmeno mancati gli attacchi contro le infrastrutture informatiche ospedaliere, in Italia come in altri Paesi.

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